Non mi è piaciuta la battuta di Angela Napoli così come a suo tempo non mi era piaciuta quella della Guzzanti.
La Napoli potrà anche chiedere scusa ma intanto sulla sua battuta si esercitano i professionisti del sospetto, quelli che attaccano un marchio alle donne a prescindere da quale posto occupino. Un metodo brutto, potremmo dire sessista, di giudicare la concorrenza, se di concorrenza, nel caso della Napoli, si tratta.
E ci ricorda la strategia iniziata con l’articolo di Fare Futuro che per anticipare la scissione trovava opinabile la candidatura delle veline nelle liste del pdl. In fondo a tutte le chiacchiere e al gossip di quel tempo che fu e che non è mai finito c’era la prevedibile demonizzazione del premier e la santificazione dell’uomo puro, Fini, quello tutto d’un pezzo.
Gossip dopo gossip ne è stata vittima anche la compagna di Fini e nel frattempo gli uomini continuano a occupare la scena politica con prestigio mentre finisce con le donne che si pigliano a pezze in faccia neanche fossimo al mercato del pesce di un quartiere meridionale.
La questione dirimente continua ad essere un altra. Il giudizio morale e moralista sulle donne è fascista e mi spiace se tante donne hanno riso di soddisfazione leggendo quello che ha detto la Napoli, come se si trattasse di una vendicatrice di chissà che.
Resta che viene criminalizzata la maniera in cui la donna si comporta, si criminalizza la prostituzione, le donne per ciò che facevano, fanno e nessuno parla del compito che svolgono, di come lo svolgono e dei disastri che combinano.
Continuiamo a parlare di gossip per non parlare di problemi reali mentre l’opposizione accende ceri alla madonna sperando che Fini gli faccia la grazia, l’altro pezzo di opposizione aspetta i discorsi di Fini come fosse il messia, e nel frattempo gli stranieri, anche grazie alla bossi-fini, se la passano malissimo, le donne se la passano malissimo, i lavoratori se la passano malissimo e ministri e industriali stanno decapitando i sindacati e eliminando ogni più piccolo diritto acquisito fino ad ora.
L’italia affonda e sui giornali non si fa altro che leggere le schermaglie del premier (destra) e di Fini (destra) che dice al premier (di destra) che è stato un pessimo comunista (?).
Poi arriva la finiana che lancia la bagarre a chi l’ha data al maggior prezzo e siamo ancora sul pianeta della destra che non mi interessa occupare, neanche di striscio, perchè non sono quelli i parametri attraverso i quali io giudico le ministre e le deputate.
Quando qualcuno dirà qualcosa ai parlamentari o a certi giornalisti maschi che hanno donato l’ano per ottenere quello che hanno ne potremo parlare ma fino ad allora resta comunque sempre e solo il modo di lapidare le femmine perchè non si ha il coraggio di dire pane al pane e vino al vino al maschio.
E tutto ciò è profondamente maschilista.
Tutto quello che hai detto è giustissimo, salvo un piccolo particolare, che quello che ha detto l’on. Napoli non può essere così lontano dalla realtà, dai curricula si capisce chi, uomini e donne, ha avuto una raccomandazione.