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Complimenti garbati

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[nell’immagine, un uomo che “apprezza la bellezza” in modo garbato]

Dalla nostra mailing list dove si continua a dibattere sul senso dell’umorismo di Bruno Vespa (QUI la risposta di Michela Murgia su un quotidiano che noi non leggiamo dato che è la casa di quel misogino di Massimo Fini) e anche su quello di Vittorio Sgarbi che si autolegittima con elucubrazioni che portano al concetto che se ti scolli non ti puoi lamentare e che se la Murgia se l’è presa è solo perchè quel gran pezzo di prestigioso alquanto lascivo “complimento” il Fede Bruno non l’aveva fatto a lei. Ma si, come no, Michela Murgia in effetti di sicuro non aspetta altro che di essere ricoperta dalla squallida bava di un berlusconiano attempato. E giù con la misoginia imperante e con le accuse di “invidia” che sono la costruzione della divisione tra donne perseguita da secoli di autoassoluzioni al maschile con argomenti che dividono le donne tra quelle a cui piacciono i sessisti e quelle a cui piacerebbe taaanto essere “attenzionate garbatamente” da un sessista. Il punto vero è che i sessisti nel loro fallologocentrismo non sanno essere altro che sessisti e proprio non gli riesce di pensare che una donna possa aspirare a qualcosa di meglio della loro “garbataggine”:

Viviana:

Vi linko questo articolo e aggiungo qualcosina perchè Vespa mi ha fatto troppo incavolare:
Buno Vespa risponde alle critiche fattegli sul suo commento al decolttè della Avallone affermando che: “Una donna brava e intelligente, qualunque lavoro faccia (anche la scrittrice) può essere bella senza pagare pegno? Se valorizza con l’abbigliamento la propria avvenenza, le si può rivolgere un complimento garbato? E’ quanto ho fatto sabato sera alla Fenice di Venezia con Silvia Avallone, vincitrice del Campiello Opera Prima (‘Acciaio’): ho detto che la ragazza (26 anni) aveva uno splendido decolleté.

Chissà perché mentre leggevo queste affermazioni le ho subito ricollegate a certe frasi che fin da piccola mi sono sempre sentita dire: “se ti metti la gonna corta non ti lamentare se poi ti guardano le cosce… se mostri il seno non ti imbarazzare se te lo guardano”. E’ un po’ come dire “la carne è carne”. Queste frasi celano un sessismo allucinante, fanno passare il messaggio che se una donna si mette una maglietta scollata è perché si vuole mettere in mostra e quindi ricevere quei complimenti “garbati”. Lo vuole lei, se no perché si vestirebbe in quel modo? Per alcuni uomini il nostro modo di vestire è una specie di codice da decifrare. Se ti metti una gonna, un pantalone stretto, una magliettina attillata o una scollatura è sicuro che vuoi attirare l’occhio del maschio in calore e che gradirai i suoi apprezzamenti, che a loro sembreranno versi di poesie ma che in realtà non sono che commenti volgari, avvilenti e sgradevoli.

Quei commenti mi hanno sempre fatta sentire un pezzo di carne, quelle radiografie erano insopportabili e a volte mi vergognavo di aver indossato quella maglietta o quella minigonna. Lo schifo poi aumentava mano mano che aumentavano gli anni di chi ti diceva/urlava quelle cose… alcuni di loro potevano essere mio padre o mio nonno ed io mi sentivo sempre peggio. La cosa orribile di queste situazioni è che tutto e tutti ti fanno credere che se ti vestirai “perbene” allora non avrai problemi, nessuno osà dirti nulla… in poche parole ti
rispetteranno. Non è vero, e tutte le donne lo sanno. Sanno che qualunque abbigliamento può essere d’ispirazione a questi maschi in calore, perché a loro non importa nulla che ti senta in imbarazzo ad ogni loro sguardo, commento, fischio. Loro pretendono che tu subisca e che gliene sia grata.

E sì, perché secondo loro a noi tutto questo fa piacere. Dovrebbe renderci felici l’essere ridotte ogni giorno ad una parte del nostro corpo? Un giorno sono il mio culo, l’altro il mio seno, l’altro ancora le cosce ed ecc… questo dovrebbe entusiasmarmi? Mi si potrebbe tacciare di non avere humor come lo stesso Vespa afferma: “ho detto che la ragazza (26 anni) aveva uno splendido decolleté. Il mio apprezzamento era così inopportuno che la stessa Avallone, confermando di essere una donna intelligente, ha detto al ‘Corriere della Sera’ di non averlo nemmeno notato, osservando che comunque la premiazione avveniva in una ‘atmosfera di levità’ e non eravamo certo in un’aula universitaria. La signorina ha dato una lezione di stile sia alla Murgia che a Lerner, due grillini onorari che non a caso si sono trovati in sintonia a sparlare di un tema che non li toccava. Se vorrà scrivere romanzi anche meno legati a streghe e sortilegi, alla Murgia un po’di humour non guasterebbe.”.

Eh già, quanto sono simpatici questi uomini, non trovate? Hanno tutti la scusa del “se stava a scherzà” che sembra giustificare ogni volgarità. In questo molti nostri politici sono imbattibili, le sparano grosse e poi si nascondono dietro all’ironia che chissà poi perché non apprezzano quanto è rivolta contro di loro. Personalmente trovo questo episodio gravissimo e squallido, non solo per il sessismo del commento, ma perché ancora una volta la donna viene avvilita, ridotta ad oggetto anche quando la si sta premiando per la sua bravura. Finchè ci saranno uomini come Vespa le donne, per quanto brave siano, saranno sempre e solo considerate cosce, culi e tette e questo è inaccettabile. E’ la beffa più grande che riceviamo dopo anni di lotta per l’emancipazione e che ci dimostra come l’entrata nel mondo del lavoro non abbia cambiato molto per le donne, perché è la cultura su cui si fonda tutto che ci riconduce sempre al corpo o parti di esso.

Serbilla:

Tutta la polemica si basa sul fatto che il corpo bello sia una colpa. La bellezza è il fondamento stesso del pensiero filosofico e religioso. Michela Murgia vada a scuola“. (dice Sgarbi)

– Ovviamente finge di non capire, oppure non capisce equindi è ottuso, la polemica non si basa sulla bellezza, ma sull’inadeguatezza del comportamento di Vespa, che ad un uomo non gli dice bel glande quando scrive un buon romanzo, ad una donna fissa le tette.

Vittorio Sgarbi non ha peli sulla lingua nel definire il comportamento dell’autrice di Accabadora, che ha accusato Bruno Vespa di cattivo gusto per gli aprezzamenti sulla
scollatura di Silvia Avallone, trasformando il Premio Campiello in una discussione hot.
Più che non avere peli sulla lingua è sempre pronto a cavalcare l’onda per farsi pubblicità e sparare a zero sulle donne, ma sappiamo come la pensa Sgarbi che metteva la Casalegno, sua fidanzata, all’epoca come muta statua accanto alle sue colte digressioni in televisione.

Ed è da leggere il commento su affari italiani. Qualunquismo a go go. Sessismo e pure una punta di omofobia.

Elise:

La Murgia ha scritto un’interessante articolo su Il Fatto quotidiano (non lo leggo, ci tengo a precisarlo, ho trovato il pdf nella rassegna di zeroviolenzadonne), Il senso di Vespa per le tette.

Quanto è accaduto al Campiello mi ha riportato alla mente un episodio, non grave come quello di cui stiamo parlando, ma sicuramente significativo, di un paio di settimane fa. Mio padre stava vedendo la trasmissione Alle falde del Kilimangiaro, su Rai3, durante la quale si è esibita la campionessa mondiale di danza del ventre. Alla fine dell’esibizione la conduttrice, Licia Colò, aveva la possibilità di fare una domanda alla campionessa russa.
Ora, tra le tante cose che avrebbe potuto chiederle (ad es. a me sarebbe piaciuto sapere se in Russia ci sono molte donne appassionate di questo tipo di danza, oppure se lei avesse frequentato qualche corso in particolare o fosse un’autodidatta) l’unica considerazione che è riuscita ad esprimere è riassumibile nel seguente concetto:
vedo che non sei proprio magrissima…però, con tutto il tuo adipe in eccesso sei comunque fighissima. Bene, era proprio il messaggio che volevo mandare alle nostre telespettatrici, siete belle anche se un pò sovrappeso!

La ballerina poveretta ha detto che si, effettivamente aveva un buon rapporto con il suo corpo, e null’altro.
Non una parola sull’esibizione, sulla qualità della stessa, sulla (apparente) ragione della sua presenza in studio.
Imbarazzante.

Valentina:

da donna lesbica, anche io sono attratta dal corpo delle donne, quindi posso sapere cosa prova un uomo, visto che si è continuamente esposte/i, a bellezze più o meno realistiche.

da qui a sviluppare un odio di genere ce ne vuole, gli uomini e le donne che sottovalutano pubblicità sessiste, commenti alla Vespa/Berlusconi, o qualsiasi altro atto offensivo/sminuente, alimentano nel loro quotidiano l’odio di genere.

siamo tutti colpevoli se non cerchiamo di modificare ogni giorno la società che ci circonda, anche solo, non ridendo a battute sessiste in ufficio, parlando tra gli amici della figura della donna non stereotipata, ecc..

la maggior parte delle donne si sente sorella solo nel dolore e certe volte nemmeno in quello, vedi l’aborto ecc..

l’uomo ha creato una società per dividerci, l’obiettivo finale credo sia proprio unirci, collaborare, per noi e per i nostri figli.

Giulia:

Voglio vedere se a Paolo Giordano, quando è andato a ritirare il Premio Strega, qualcuno gli diceva “ti dobbiamo inquadrare il culo.”

A.:

Come mi suggerisce un amico nella mia pagina facebook, a ritirare il premio ci si doveva andare in burka?

La discussione continua…

Leggi anche:

Il sacrosanto diritto di non gradire le attenzioni dei molestatori

La morale dei segaioli molestatori del web

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.


2 Responses

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  1. Twitted by noblogs linked to this post on Settembre 7, 2010

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