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Solito welfare che ricade sulla pelle delle donne: lo Stato dov’è?

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/nonnetek.jpg

Da Serbilla:

Questo è il link ad un articolo di lastampa.it sugli anziani abbandonati, l’indifferenza è una cosa ignobile, ma vengono citate solo le figlie di queste persone abbandonate, figlie in vacanza, figlie che con questa madre non hanno più nulla a che vedere, figlie che vivono lontano e non se ne possono occupare, che figlie degeneri che donne fuori dalla grazia di dio, certo, ma perchè i figli non ci sono? Dov’è che sono i figli maschi?

Ovviamente non è una giustificazione all’abbandono, ma il solito discorso che sono le donne che devono rimanere a casa a prendersi cura degli anziani – anche perchè quando ci sono figli maschi, nella maggior parte dei casi o si appoggiano alla moglie o prendono una badante donna.

La prima cosa che ho pensato riflettendo su questo spunto è che dopo il sovrannumero di articoli che denunciano le maestre manesche e le badanti schiaffeggianti ci mancavano proprio le figlie degeneri. L’estate non si poteva concludere altrimenti se non con una descrizione che ricostruisce tutta la moralità spicciola che vincola le donne ai ruoli di cura senza che mai una volta qualcuno si chieda (a parte che dove stanno gli invisibili figli maschi): dove sta lo stato? dove stanno le strutture pubbliche? dove stanno i servizi per i quali paghiamo fior di tasse? Dove sta la meritata pensione di queste persone anziane che dovrebbero godersi non una ma mille vacanze dopo il lavoro e i sacrifici che hanno fatto nella vita?

E invece no: è più comodo insistere sulle “colpe” delle figlie, al punto di ricattarle con una denuncia, costringendole ad una relazione che non vogliono più tenere, costringendole ad essere figlie di persone che sentono estranee. E non ditemi che questo non può succedere.

Quello che so è che non costringerò mai mio figlio o mia figlia a restare vincolati a me se non per un motivo di reciproco piacere. Il resto io lo pretendo dallo stato, me lo deve, e io ho diritto di rivendicarlo e se lo stato non c’è che mi conceda una dignitosa eutanasia e la smettesse di tenere sotto sequestro i corpi delle persone la cui testa ragiona perfettamente e che vogliono poter decidere da sole quando, come, dove e perchè finire la propria esistenza senza dover dipendere da nessuno.

Le figlie non sono le badanti di nessuno. Le figlie sono persone che non devono niente a nessuno. Qualcuno dica allora come si fa a divorziare dai genitori, please.

Nel frattempo sappiate che noi da vecchine organizzeremo workshop sull’abc delle femministe tecnologiche e che ci organizzeremo in co-housing di mutua assistenza intelligenti e militanti…

Ps: a proposito, personalmente dedicherò fino all’ultimo grammo di energia ai miei genitori. Perchè li amo, cosa che non è dovuta, e non perchè qualcuno dice che dovrei. Ma per me pretendo l’attenzione delle istituzioni che deve rendermi quello che ho pagato di tasse. Altrimenti mi troveranno ottantenne e legata sotto il parlamento a scioperare.

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Personale/Politico, Precarietà.


2 Responses

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  1. Elena says

    Io però trovo giusto che ci si occupi dei propri genitori quando sono anziani: è vero, lo Stato dovrebbe però funzionare in maniera diversa.
    Non trovo giusto invece dar per scontato che una donna debba prendersi cura anche dei genitori di altre persone, leggi suoceri, a meno che non abbia scelto di farlo per professione. E comunque, care amiche, ma voi vi aspettate ancora qualcosa da sti uomini?

  2. Rosa says

    Basta con questi stupidiv stereotipi sessisti. Smebra che noi donne veniamo viste solo come colf, badanti e puttane a gratis. Tutto sulle nostre spalle!
    Questo è il paese + arretrato d’europa, dove le donne non si devono preoccupare degli altri xke ci sono i servizi e xke nessuno si aspetta che le donne debbano occuparsene visto che anche i maschi lo fanno.