Skip to content


Tim, (r)utto compreso

http://www.newnotizie.it/wp-content/uploads/2010/05/BelenRodriguez.jpg

La telefonia italiana deve essere parecchio in crisi perchè da un po’ di tempo le pubblicità rinunciano perfino a presentare l’accessorio principale di uno spot che parla di questo: il telefono.

La Tim ha introdotto Belen come conturbante accessorio di scena: ridicolizzata, descritta come una donnetta da niente, tra una battuta sessista e una mortificazione pubblica, l’hanno lasciata sola, protagonista della scena a farsi passeggiate di schiena e a mostrare corpo, espressione e volto in posa softporno.

L’ultimo spot presenta lei che non si capisce se entra o esce dalla piscina, che ha un ditino che svetta in su e in giù tra labbra, seni e cosce e che si conclude con un “entra in Tim” e quel “tutto compreso” che viene naturale immaginare comprenda anche lei, anzi soprattutto lei.

La Tim non vende tariffe telefoniche: vende pezzi di carne di Belen, scorci di culo, tetta, coscia, labbra, di Belen.

E a ben vedere l’ultima pubblicità non è assolutamente diversa da certe scene presentate in quegli spot notturni per la telefonia erotica.

La prossima tariffa cosa sarà? Tim: all’attivazione sentirai la voce di Belen?

Questa non è solo mercificazione del corpo femminile. E’ ipocrisia.

Dato che in vendita è Belen bisogna che prima o poi la facciano vedere nuda. Esplicita. Via il bikini. Via le ridicole offerte telefoniche, così chiunque, con una bella bevanda in mano, sbracatissimo, potrà godersi quella scena a ripetizione e poi gioire, (r)utto compreso.

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


6 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Kaos says

    @Lady Losca ti rispondo con un’altra domanda: secondo te a Belen è ripugnata dalla mercificazione della propria immagine con conseguenti palate di soldi con le quali al ricoprono?
    Mi sorprende davvero la tua domanda…

  2. Serbilla says

    Mia madre proponeva di aprire una pagina su facebook intitolata: “Regaliamo un busto a Belen”, visto che ha quei problemi di schiena che non le permettono di stare dritta, e gira sempre tutta incurvata :D!
    A parte ciò, Belen sfrutta il sistema per mettere da parte il gruzzoletto, poco se ne importa dell’immagine della donna, del sessismo, di come la trattano etcc. lei prende finchè può.
    La parte importante restano i pubblicitari.
    Chi tira i fili è sempre più importante del burattino. Ovviamente cì, il rpodotto ormai non è più la tariffa o il telefonino, è lei e ciò che secondo i pubblicitari siscita in chi la guarda. Noia.

  3. Lorenzo Gasparrini says

    Oggi siamo particolarmente in sintonia. A tra poco.

  4. Lady Losca says

    Come al solito sono d’accordo con la vostra analisi delle pubblicità sessiste.
    Ma una domanda sorge spontanea: ma Belen non c’ha un minimo di cervello per pensare che la stanno vendendo??
    Bah.

    Bacioni.
    LL

Continuing the Discussion

  1. Questa donna no. – pausa/pausa/ritmo.lento linked to this post on Agosto 26, 2010

    […] analizza in particolare il ruolo ricoperto da Christian De Sica nell’ultimo spot della Tim. Lo stesso fa Femminismo A Sud nel post dedicato, dal canto suo, allo spot nel […]

  2. Tim, (r)utto compreso « Un altro genere di comunicazione linked to this post on Agosto 26, 2010

    […] Posted by Mary on agosto 26, 2010 · Lascia un commento  Ancora un post sulla tim questa volta ne incollo uno interessante da Femminismo a sud. […]