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Il padre ignobile

[Foto da Riotclitshave]

Annina era la sorella di un uomo che aveva tanti problemi. Non riusciva a tenere in piedi una relazione. Non riusciva a farsi amare dai figli che per lui provavano solo disgusto. Non riusciva neppure a farsi amare dalla sua stessa madre giacchè l’unico motivo per cui le stava intorno era per scipparle quelle due lire di pensione per giocarsele alla bisca del suo quartiere.

Se vinceva tornava a casa pensando di poter conquistare la stima e la fiducia perduta in tanti anni di furti, di affitti non pagati, di bollette mandate in mora, di rinunce inflitte a moglie e figli per quel suo vizio. Se perdeva tornava a casa pretendendo rispetto per la sua “autorità”. Voleva essere risarcito a suon di botte di quello che nessuno avrebbe potuto restituirgli mai: l’autostima e il rispetto per se stesso.

Era solo uno dei tanti che una volta separati ti dicono che non sanno il motivo per cui la moglie ha chiesto la separazione. Uno di quelli che trascinano la famiglia nella merda in cui continua a voler restare. Uno di quelli che si ubriaca, di alcool, di giocate a carte, alle scommesse. Di quelli che farebbero pignorare tutto anche alla bisnonna della moglie pur di continuare a esistere in quelle condizioni.

Se poi lasci un miserabile di queste proporzioni, che non vuole crescere e non vuole pensare a nessuno fuorchè a se stesso, lui è capace di perseguitarti, di fare i cortei per chiedere di vedere i figli che non vogliono avere a che fare con lui, andare a fare atto di presenza, su consiglio di avvocati senza scrupoli, nei talk show televisivi, invadere la vita dell’ex moglie e imputarle una serie di menzogne che non stanno ne in cielo ne in terra.

Sono tanti gli uomini tossici di qualcosa che fuggono dalla realtà aiutati da gente che specula su di loro per i più ignobili motivi. Primo tra tutti: i soldi.

Poveri disperati che vengono sollecitati a trascinare nella tomba con se’ anche l’ex moglie, perché qualcuno gli ha detto che i suoi fallimenti dipendono da lei.

Annina si ritrovò con quest’uomo in casa, lei che frequentava la chiesa e credeva nel missionariato, voleva fare un’opera di carità cristiana. Lui le restituì il favore rubandole tutto e picchiandola un giorno si e uno no.

Un giorno Annina parlò con il prete il quale le consigliò di pazientare, perché certi preti ti consigliano spesso di pazientare. Una settimana dopo Annina fu trovata in fondo alle scale con il collo spezzato e una espressione eloquente sul viso.

Suo fratello fu sospettato e indagato ma Annina non aveva detto niente a nessuno a parte quel prete che però non poteva rompere il vincolo della “confessione”. Così fu assolto, prese possesso della casa della sorella, la vendette e tutt’ora si trova a fare il barbone per la strada.

E’ forse proprio uno di quei babbi separati “poveri” di cui parla qualche associazione di fatebenefratelli, uno di quelli che lamenta che la moglie gli ha “tolto tutto”, figli compresi. Un misero codardo qualunque che continuerà ad esistere prendendosi in giro e prendendo in giro il prossimo, facendosi passare per vittima per avere una ragione per molestare chiunque gli capiti a tiro.

La scorsa settimana quest’uomo si è presentato da suo figlio, oramai ventiseienne, laureato, sistemato, grazie ai sacrifici di sua madre, perché voleva convincerlo ad aiutarlo a pretendere che la ex moglie lo riprendesse con se.

Il figlio gli dice che non se ne parla proprio e che comunque anche se la madre volesse sono proprio i figli che non accetterebbero l’idea di vederla martoriata ancora in nome di chissà quale ricatto morale.

Così l’uomo “della strada” prende una barra di ferro e tenta di colpire suo figlio. Per fortuna non l’ha raggiunto e per fortuna il figlio è assai più svelto di lui.

Quel ragazzo voleva fare sapere che non bisogna avere la funzione di missionarie verso uomini di questo genere. Ci sono altri che dovrebbero farsene carico senza alimentare il loro odio verso tutto il mondo.

Le donne vanno difese da gente così perché non sono crocerossine ma persone che hanno diritto di esistere e resistere ad ogni ricatto sociale e personale che le obblighi ad assumersi ruoli a rischio della vita.

Attualmente l’uomo è stato denunciato dal figlio. Un altro disertore, ostinato nell’intenzione di non vedere morire la madre per mano di suo padre.

Noi siamo con lui.

Posted in Disertori, Fem/Activism, Narrazioni: Assaggi, Omicidi sociali, Storie violente.