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Appello ai/alle blogger: facciamo qualcosa contro la violenza maschile sulle donne!

http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:gIm9FIQ8ZabdBM:http://scuolaguareschi.files.wordpress.com/2010/04/basta-mafalda.jpg&t=1Non è il primo post che Metilparaben, così come Riccardo e altri o altre, scrive contro la violenza maschile sulle donne e sicuramente non sarà neppure l’ultimo.

Noi ne scriviamo una infinità consapevoli come lui che si tratti di una enorme emergenza sociale di cui nessuno vuole occuparsi e che serva con urgenza il nostro impegno per combattere contro la cultura maschilista e tribale, come la definisce Metilparaben, che questa violenza la genera, la giustifica, la coccola, la istiga.

Il web lo conosciamo tutti. Tutti quelli e quelle che esistono e resistono in più modi. Volente o nolente, che ci si ami o ci si odi, che ci si stimi oppure no, siamo noi quelli e quelle che hanno il dovere di generare cultura alternativa nel web ed è quello che possiamo fare.

La violenza maschile contro le donne è uno sterminio quasi legalizzato che scientificamente viene negato, banalizzato, rimosso. Perciò una delle cose fondamentali da fare è parlarne, elencare i numeri, ricordare i nomi di queste tante, troppe donne morte per mano di uomini che non rinunciavano a considerarle un oggetto di loro proprietà.

Bisogna generare parole nuove, cultura nuova e sensibilità nuove. Bisogna che tutti e tutte noi che presidiamo il web per i più disparati motivi attraversiamo questo spazio in corteo ogni giorno per combattere contro l’oscurantismo, il medioevo che sta tornando con una rapidità sconvolgente e che sta producendo vittime su vittime e tra queste troppe donne.

L’emergenza non riguarda certamente solo noi ma riguarda anche gli uomini che sono ancora massacrati da un bombardamento di immagini e parole che esortano il loro machismo, istigano la loro violenza bruta e gli chiedono di essere quello che non vogliono essere più.

Quella che vediamo, che sta generando così tante vittime, è una guerra potremmo dire ideologica che mira ad un riassetto sociale, a ripristinare ruoli precisi, a servirsi delle donne per tenere in piedi un welfare basato sul lavoro di cura delle donne e a servirsi degli uomini per continuare a produrre profitto per pochi ricchi.

Non ci stanno facendo un favore. Non vi stanno facendo un favore. Ci stanno massacrando. Tutti.

Perciò è necessario che tutti e tutte noi ci sentiamo chiamati in causa e attraversiamo il web in corteo producendo quello che siamo in grado di produrre. Cultura, opinioni, idee, esperienze, realtà.

Diamoci una mano. Facciamo qualcosa, ciascuno con le proprie differenze, a partire da ciascuno/a di noi.

—>>>Bollettino di guerra

Posted in Corpi, Disertori, Fem/Activism, Iniziative, Omicidi sociali.


12 Responses

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  1. fs says

    grazie Mario!
    un abbraccio

  2. Mario says

    Anch’io ho pubblicato l’appello, che ho letto in ritardo. Ho anche inserito un banner con il link a Bollettino di Guerra. Penso che il lungo elenco abbia più possibilità di contestare quelli che minimizzano di quante non ne abbia qualunque ragionamento…

  3. lidia says

    grazie!
    grazie a tutti.
    grazie per qualunque piccola o grande parola che spenderete per questo enorme problema.

    anche solo una parola va bene.

    sappiamo che all’appello avete aderito numerosi. non serve che ci linkiate. basta che parlate delle donne vittime di violenza.

    un abbraccio a tutt* 🙂

  4. Guido says

    Sono un vostro appassionato lettore, anche se silenzioso.

    Ho raccolto il vostro invito e in un mio post ho invitato i miei lettori a leggervi quotidianamente.

    Questo il link del post: http://storieinutili.blogspot.com/…-ragazzi.html

    E’ poco, ma per il momento meglio di niente.

    Ciao.

  5. lucida follia says

    l’ho fatto! ho inserito un post sull’argomento:
    http://conciliarestanca.blogspot.com/…lenza.html

    segnalate i vostri, così metto i link!

  6. filippo says

    E’ un insieme di cose che fa una cultura dominante, da molti anni e perciò non oso formulare teorie, che in questi giorni mi lasciano tutte abbastanza perplesso. Mi limito a un esempio. Mi toccò un giorno spiegare a mia sorella, lei la donna io il fratello, che battersi per una donna, fare a pugni con un contendente, ecc., è una coglionata, e che ci sono molti modi civili per un uomo per dimostrare a una donna che le si vuole bene, che non c’è bisogno di queste dimostrazioni. Mi toccò un giorno perfino incazzarmi e protestare affinché la smettesse di incitarmi a trovarmi una ragazza, mentre ero single e stavo benissimo così. Si capiva che mi vedeva sminuito, e mi incitava a conformarmi alla massa mentre a me non poteva importare di meno. Ero proprio l’unico dei suoi conoscenti maschi che non aveva una ragazza ed ero suo fratello, quindi una cosa che sminuiva lei per mia colpa in qualche modo. Sui maschi c’è una grandissima pressione sociale e paradossalmente, come già denunciava Pasolini, sono le donne di casa, in primis le mamme a diseducarli. Gradualmente mia sorella ha capito un po’ di cose. Fra i due il femminista ero io (sottolineo che non è un mio merito, per un fatto del tutto casuale e naturale mi è capitato di essere così) e non ho mai ceduto di un millimetro, finché lei più giovane e con la testa piena delle cavolate dei media, e di una certa rappresentazione della donna, ha capito e adesso la sento vigile e attiva e sono contento. Dunque: c’è stato un grosso problema di educazione, la rivoluzione sessuale non c’è stata per niente perché una generazione importante quella del 68 non è stata capace di trasmettere ai propri figli le cose importanti che aveva imparato a conoscere, o cominciato a imparare. Quindi adesso si tratta di reagire e mi sembra poco interessante stabilire le teorie che stanno alla base della situazione: le trovo tutte poco convincenti. Certo non si può reagire a casaccio ma temo che non esista un modello generale, una cospirazione ideologica generale, semplicemente tante culture deteriori non contestate dall’intelligenza e dalla ribellione stanno venendo a galla. Reagire alla stupidità della nostra società, un videogioco come quello di cui avete parlato (anche se per ora sotto linux non sono riuscito a farlo funzionare) mi sembra una cosa molto divertente. Questo però nel mondo ludico, sparare per finta è liberatorio. Però nel mondo reale io lancerei anche una campagna senza quartiere contro la detenzione di armi da fuoco che sta diventando troppo facile. Non è solo un modo per impedire a squilibrati di sparare, ma anche un modo per mettere a freno la cultura machista. Tutti i senza cervello si stanno mettendo in testa che possedere la pistola è un sostituto del loro mancato appuntamento con l’intelligenza ed avere una pistola è un po’ come avere un pisello aggiuntivo che li rende molto spavaldi. Bisogna castrarli con una campagna senza quartiere contro il possesso privato di armi da fuoco.

  7. mara says

    grazie per le segnalazioni davvero utili.

    saamaya, scrivi quello che vuoi. scrivete un post contro la violenza maschile sulle donne. ricordate queste donne morte ammazzate. riempiemo il web di parole alternative…
    non se ne può più.

  8. Leia says

    Forse vi può interessare questo link:

    http://jezebel.com/…figured-out-how-to-play-fair

  9. Saamaya says

    Immancabile!

    ditemi come e quando…

  10. lucida follia says

    Sì, facciamo qualcosa!
    Come donna e come madre (di due figlie), ma anche some persona sensibile, condivido appieno l’orrore e la rabbia di questo post.
    Come blogger, sono pronta a rispondere all’appello e sicuramente scriverò qualcosa sull’argomento nel mio blog. Tuttavia, da blogger inesperta, chiedo a chi è più esperto di web e di comunicazione se non ci sia un modo più efficace e incisivo di fare la nostra parte. Per quanto mi riguarda, sono pronta ad aderire e dare il mio contributo ad ogni iniziativa, anche comune, che contrasti la cultura della violenza.

  11. zak says

    A proposito di immagini e parole che esortano il machismo degli uomini e massacrano la dignità di noi donne, vi invito a dare un’occhiata ad un articolo vergognoso che fino a qualche ora fa libero.it proponeva tra le “Top stories”. L’articolo è il seguente: http://donna.libero.it/…lavoro-sexy-ne2657.phtml

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  1. mariobadino linked to this post on Agosto 10, 2010

     Impressionante è scorrere l’elenco delle violenze nei confronti di donne e dei «femminicidi», ossia dell’uccisione di donne proprio in quanto donne; impressionante e destabilizzante, perché mette in crisi tanta parte del…