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Quando la madre di famiglia va al mare

http://ascuoladibugie.blogosfere.it/images/m_Ombrellone_1280.jpg

Avete
presente
la donna in stile matriarca, quella che accompagna con sedioline e
tavolinetto da piazzare sotto l’ombrellone tutta la famiglia per poi piazzarsi
all’ombra?

Di
solito
è una donna che non si toglie neppure il prendisole. Si muove da quella
sedia solo per andare a chiamare il nipote capriccioso che sta rischiando di
annegare. Si bagna i piedi solo per sciacquare paletta e secchiello dei
pargoli, aspetta che tutti arrivino da lei che nel frattempo pensa a spalmare
il pane con formaggio, a sbucciare la frutta, ad apparecchiare il tavolinetto,
a spartire le porzioni delle lasagne a forno che lei ha avuto la premura di
preparare alle cinque del mattino.

Quando
giovani
e meno giovani la degnano di qualche confidenza è per chiederle dov’è
l’acqua, dov’è la coca cola, dov’è la merenda, dov’è il ricambio, dov’è lo
specchietto per guardarsi meglio, dov’è la palla, dove sono le bocce,  e così via.

Sicchè
quella donna
la vedi interpretare il ruolo della dea kalì, con mille braccia
utili a servire e riverire chiunque si avvicini sotto l’ombrellone, riescono
perfino ad avere l’energia per fare il caffè in tenda, con fornellino da
campeggio, per risparmiare su tutto e perché il caffè fatto con la moka è
sempre il più buono.

Alla
fine
della giornata aiuta i pargoli ad asciugarsi, lavarsi, pettinarsi,
cambiarsi. Rincorre i discoli e poi sistema tutto. Mette via
l’immondizia, piega le asciugamani, spalma crema doposole rinfrescante a
quelli che hanno avuto la furbizia di restare tutto il giorno sotto il sole,
sgancia il prolungamento all’ombrellone effetto tenda da campeggio,
smantella l’accampamento mentre il patriarca della famiglia continua, come ha
fatto tutto il giorno, a parlare di questioni varie con i compaesani incontrati
in spiaggia.

Non
fosse
per il fatto che resta tutto troppo pesante da trasportare verso l’auto
alla fine la vedresti anche caricata come un mulo perché tutti si lamentano,
sono tanto stanchi, perché hanno nuotato, giocato a pallone, preso tanto sole,
camminato in spiaggia, saltato, e tutta questa stanchezza non può certo essere
paragonata alla schiavitù di una madre di famiglia piazzata a crepare di caldo
sotto una tenda aspettando di servire tutta quella bella gente non autosufficiente.

Ho sempre
sperato
in cuor mio di vedere una di queste donne tirarsi su dalla sedia,
spogliarsi, incamminarsi verso il mare, mandare a quel paese tutti, e fare un
bagno, un semplice bagno, un atto di ribellione e di giusto egoismo, per
dimostrare a se stesse che sono ancora vive, che possono avere un contatto con
il proprio corpo e che la vacanza è vacanza se è vacanza per tutti, madre di
famiglia inclusa.

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. Nadia says

    Peppe, non ce l’ho con te sia chiaro, ti prendo solo come esempio dal momento che hai postato.

    E di queste donne, quelle del post e di altre analoghe situazioni, usate (e che si fanno usare per cultura, tradizione, abitudini, paura… ) fino a che non hanno manco tempo di sedersi un momento (scusate la volgarità) al cesso, ci si accorge solo quando muoiono, QUANDO qualcuno se ne accorge?
    E perchè? Perchè è morta la serva di casa che tornava tanto comoda a tutti? Oh certo, mica la si definisce tale… “La mia povera moglie” “La mia cara povera mamma”… e però quando era viva col cavolo che veniva sollevata di qualche incombenza (e spesso manco lo voleva, purtroppo, sempre per gli stessi motivi che ho elencato su: mai farsi vedere inoperosa, aggiungo), soprattutto da marito e figli maschi. Ne ho tanti chiari, limpidi e vergognosi esempi intorno.

  2. peppe says

    questo post è un pugno allo stomaco. a me fa questo effetto. mia madre era così e ora non c’è più. quando era viva ne io ne mio padre, nessuno della famiglia le risparmiavamo un minimo di lavoro. eravamo già grandi, potevamo fare da soli, eppure tutto il lavoro veniva scaricato su di lei, anche quando andavamo al mare. quando ha chiuso gli occhi era serena, diceva che si sarebbe riposata e quella frase mi è sempre rimasta in mente e non la dimenticherò mai.
    perciò non permetterò mai che la mia compagna o mia figlia dovranno aspettare di morire per riposarsi.
    grazie per questo scritto.

  3. serena says

    ne ho un paio così proprio domenica scorsa in una spiaggia di quelle sovraffollate la domenica o per ferragosto. normalmente siamo in pochi a frequentarla perchè è complicato raggiungerla ma in quei giorni arriva un sacco di gente e queste donne sembra non siano mai uscite di casa. è terribile.