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La guerra contro le madri (2°)

Breaking the silence: Children’s Stories, è un documentario (Guardalo per intero in lingua inglese, ma facilmente comprensibile) che racconta come in america la guerra contro le madri abbia raggiunto livelli che in italia alcuni stanno cercando di eguagliare. Le vittime sono ancora una volta i bambini che non vogliono stare con i padri accusati di aver commesso violenze domestiche sulla madre e di conseguenza indirettamente anche sui figli o che sono stati abusati da costoro. Per questo i padri separati chiedono che in aula sia resa ammissibile la perizia sulla sindrome inventata (la pas o sindrome di alienazione genitoriale) utile a farli scampare dall’accusa di violenza o pedofilia e utile a fagli ottenere l’affido esclusivo di quei figli che nel documentario testimoniano le atrocità subite e l’aberrazione delle leggi che regolano l’affido dei minori.  

Vi proponiamo anche due inchieste di Arte, sempre sullo stesso argomento, in lingua francese. Si tratta di documenti che materialmente ci dicono come prima di noi altre nazioni d’europa si sono trovate di fronte ad un fenomeno importato dai misogini maschilisti americani e canadesi. Delle spagna e delle lotte delle madri spagnole contro la Pas e contro l’affido condiviso abbiamo già parlato. Quello che non sapete è che le nazioni d’europa che prima d’oggi hanno già sperimentato queste leggi, francia e germania in testa, stanno già rivedendo la loro impostazione perchè giudicata violentemente dannosa per le donne e i bambini. In italia, invece, pensate un po’, scopiazzando in malo modo e con ritardo rispetto all’america, non solo hanno approvato una pessima legge nel 2006 ma stanno addirittura pensando di peggiorarla per dare seguito ad una corrente di pensiero che altrove è già in declino. Per noi vale sempre un principio sacrosanto: No alla sindrome inventata per proteggere i maschi violenti e no all’affido ai genitori violenti. Questa è per noi la premessa fondamentale per una reale prevenzione alla violenza domestica.

Ecco la traduzione che Olympe ha fatto per noi/voi delle sinossi:

‎"Drammi nelle separazioni – Quando il padre diventa il nemico"

Ingermania come in Francia, il legislatore crede sia necessario epositivo che i bambini di una coppia divorziata conservino il contattocon entrambi i genitori. Questo principio è applicabile in tutti icasi, senza tener conto delle motivazioni che hanno portato aldivorzio? 

Il sistema di affido condiviso, che esiste in Francia dal 2002 parte dal principio che le relazioni del bambino col padre e con la madre hanno la stessa importanza, e che né l’una né l’altra debbano essere privilegiate.

In Germania, dal 1998 e dopo la riforma del diritto dell’infanzia, l’autorità genitoriale congiunta e l’affido condiviso sono allo stesso modo la regola.

Queste disposizioni, in teoria lodevoli, si rivelano tuttavia estremamente problematiche nei casi, non così rari, dove le relazioni tra i genitori sono totalmente deteriorate e violente.

La custodia viene così alle volte affidata a padri che hanno brutalizzato la loro moglie e la terrorizzano ancora, che sono violenti, alcolizzati, che non si sono mai occupati dei bambini o che gli fanno addirittura paura.

Da una parte all’altra del Reno, le donne testimoniano di queste situazioni drammatiche, dove i bambini sono obbligati a vedere il padre contro la loro volontà e dovei rapporti di esperti e i tribunali parlano delle violenze subite come delle semplici "beghe familiari".

‎"Nel nome del padre – Quello che vuole il movimento dei padri"

Dopo aver prosperato negli Stati Uniti, in canada e in Australia, i movimenti di difesa dei diritti dei padri si impongono anche in Europa.

Gli autori del film sono andati a interrogare i loro dirigenti ed hanno domandato a giuristi, sociologi, psichiatri e uomini politici di analizzare i loro discorsi e le loro azioni.

Nel settembre 2004, un uomo travestito da batman scala la facciata di Buckingham Palace, da dove srotola uno striscione che recita : "I superpapà di Father-4-justice lottano per vedere i loro figli". La foto fa conoscere al mondo intero una lotta condotta in nome dei padri divorziati.

Tuttavia, non rappresentano che una minoranza estrema anche se molto rumorosa.

Si presentano come vittime delle loro mogli, lasciano intendere che la parità tra i due sessi, non solo è cosa fatta, ma che addirittura il corso si è invertito.

Nel nome dei loro diritti di padri, la loro lotta si dirige contro i diritti delle donne – diritto al divorzio, all’aborto, alla mobilità geografica e professionale, alla protezione contro le violenza coniugali.

Il loro leit motiv: "Il femminismo è andato troppo in là, fate spazio al mascolinismo"

E per finire vi proponiamo anche il link di un’analisi interessantissima fatta dal collettivo maschile canadese contro il sessismo (QUI la traduzione in italiano):

http://www.topicsandroses.com/spip.php?article465

Posted in fasintranslation, Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Vedere.


One Response

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  1. Luisa Vicinelli says

    La situazione è tragica, ma non credo che basti una sensibilizzazione su larga scala (che comunque con leggi o meno ci impediscono sempre e da sempre di fare).
    Il problema sta nella forma di parentela imposta dal patriarcato: se ci pensiamo bene, un uomo come diventare padre, nel senso di trovarsi in quel ruolo, almeno nelle nostre società e nemmeno sempre?
    In un solo caso: se una donna glielo permette a priori (sposandolo, accompagnandocisi o dicendo: tu sei il padre di questo bambino, ).
    Senza questo presupposto il problema non si dà
    Capisco che è difficile emanciparsi da una regola imposta da almeno 5000 anni e fortemente pubblicizzata e incentivata da tutto quello che ci circonda, però dobbiamo iniziare davvero a dividere l’amore dalla vessazione futura e non vedo altre strade che dividere il piacere/l’amore dalla riproduzione/convivenza: i desideri di maternità, il progetto di un bambino deve prendere un’altra strada anche dal progetto di una vita a due, se mai la si desidera, perlomeno in attesa di tempi migliori
    Luisa