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Dimmi cosa scrivi e ti dirò chi sei

[Foto da riotclitshave ]

Ma giornali come,
ad esempio, repubblica oltre a spacciare per informazione notizie di
politica edulcorata e mistificata, cronaca gonfiata, foto di tette e
culi a volontà, statistiche facebook, raccolte di firme e pubblicità,
anche quando utilizza lo spazio per parlare di cose che, diciamocelo,
non gliene frega niente a nessun*,  deve buttarci la misoginia e il
razzismo?

Ci state bombardando!

Ormai praticamente
le notizie si scelgono in base al tasso di potenziale misoginia, omo/lesbo/transfobia e razzismo.

Prendiamo ad esempio due articoli recenti.

Ieri era: dimmi come ti chiami e ti dirò come sarai.

Oggi è: dimmi che voce hai e ti dirò chi sei.

Domani? Proviamo a indovinare? Magari ve lo suggeriamo noi, che so ad esempio, dimmi quanto pisci lontano e ti dirò chi sei!

In entrambi gli articoli citando studi più o meno interessanti o utili gli autori trovano sponda per buttare li due o tre considerazioni.

Nel primo caso
l’argomento è: il nome che ti affibbiano appena nato ti marchierà a
vita condizionando le tue relazioni sociali, il tuo lavoro, la tua
reputazione e, ciliegina sulla torta, la tua longevità. Ci sono ben due
studi scientifici, un sondaggio inglese e altre robe che lo dimostrano.

La prima riflessione presente nell’articolo è che l’anagrafe italiana è piena di nomi stranieri italianizzati ma per fortuna, e ripetiamo per fortuna,
si conservano ancora i cari, gloriosi nomi italici. "Il nome che si
porta è infatti molto più importante di quanto si possa pensare e
secondo la scienza averne uno musicale ed elegante non solo aiuta a
sentirsi più sicuri ma predispone positivamente le persone nei nostri
confronti." Insomma genitori che razza di nomi gli volete dare ai
bambini/e? Perchè sciegliere nomi dal suono schifoso e plebeo quando
avete a vostra diposizioni nazionalissimi nomi virili su cui si fonderà
l’orgoglio e la sicurezza dei pargoli?



Ma andiamo avanti
,
lo scienziato che si è occupato di questa ricerca di ampio respiro
internazionale ci tiene a ribadire che "Dare al maschio un nome troppo
femminile potrebbe creargli problemi di insicurezza" e, per non
dimenticare anche le bambine, "nomi aggraziati e femminili fanno sì che
chi li porta riceva un trattamento di favore, mentre quelli androgini o
inusuali fanno scattare comportamenti penalizzanti". Insomma non è la società che è sessista e piena zeppa di pregiudizi. No, è colpa dei nomi.

Grazie
di arricchire quotidianamente nei minimi dettagli questo utilissimo
manuale di microfascismo applicato alla vita quotidiana.

A Natale
raccogliete tutti gli articoli e li rilegati per una edizione speciale
in allegato? Mi raccomando in due versioni, blu per i maschi e rosa per
le femmine.

Il secondo articolo

ci racconta invece di esperimenti con voci registrate maschili fatte
ascoltare a donne, dato che l’articolo non lo specifica, immaginiamo
che queste si autodefiniscano eterosessuali. La sintesi perfetta delle
considerazioni personali presenti nell’articolo la possiamo fare unendo
il primo e l’ultimo paragrafo: "JANE l’aveva capito subito, sentendo
l’urlo di Tarzan, che su un uomo con quella voce si poteva contare"
concludendo con "Le donne affascinate dai taciturni prendano appunti, è
importante sentire almeno due parole, il tono con cui vengono
pronunciate. Se la voce impressiona e lascia il segno è un buon inizio:
l’abbiamo imparato dal regno animale. Nelle tribù delle scimmie, ad
esempio, le grida più potenti servono alle femmine di scimpanzé per
capire quale sia il maschio dominante, quindi il più forte. Il compagno
ideale con cui costruire una famiglia."

Capito donne?
Visto che vi dovete assolutamente accoppiare per riprodurvi e dare alla
luce figli/e che porteranno con orgoglio nomi italiani, maschili e
grintosi se bambini e dolci e aggraziati se bambine, il tutto
ovviamente dentro il sacro vincolo del matrimonio, fate ben attenzione
a scegliere uomini virili, dominanti, dalla voce poderosa che vi
difenderanno dalle bestie della giungla. Se poi ogni tanto la clava vi arriva in testa anche a voi, pazienza!

Posted in Anti-Fem/Machism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. paola says

    Oddio, l’articolo sui nomi mi sembra un delirio demenziale, nel senso clinico del termine, sulle voci vi ho già postato prima e non vorrei invadere toppo… ma che pena, ragazze, come arrestare la deriva?

  2. Federica says

    Schifo, schifo, schifo, non sanno più cosa inventarsi per fare propaganda!
    Mi chiedo solo una cosa: ma quali sono i nomi maschili troppo femminili e i nomi femminili troppo androgini? Ma soprattutto… come si fa a definire un nome “aggraziato”? A questo punto che stilino una lista di nomi da usare e facciamola finita, visto che ormai si mette bocca su tutto!
    Il nome non è un biglietto da visita, dato che non ce lo scegliamo noi ma ci viene imposto; dovrei forse considerarmi fortunata perchè mi chiamo Federica invece di Jessica? Se è per questo la Gertrude dell’articolo potrebbe benissimo essere più spregiudicata della solita Jessica che potrebbe anche farsi suora.
    Anche Shakespeare, vissuto secoli fa, era anni luce più avanti di questi studiosi da strapazzo: “Che cosa c’è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.” Se io la chiamassi cacca, profumerebbe ugualmente…
    Mi auguro che la giornalista sia soddisfatta di un nome che le hanno appioppato e che comunque le condiziona tutta la vita, che creda nelle porcate che ha scritto.

    Quanto al secondo articolo, non solo è sessista, ma è anche privo di qualsiasi considerazione per una sessualità che esuli dal concetto maschio+femmina. E quindi i gay dovranno avere la vocina effemminata tipica di chi gliela appioppa quando li prende in giro (da bravo bulletto maschilista)? E le lesbiche dovranno avere il vocione, da brave camioniste (come sempre i simpatici bulletti di cui sopra le definiscono)?

    Ma queste giornaliste (che sono prima donne che giornaliste) hanno una minima idea della campagna diffamatoria che compiono con questo genere di articoli? E tutti questi scienziati perchè non si occupano di cose utili tipo le ricerche contro il cancro, evitando di sprecare soldi in schifezze del genere?