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La rete non è neutra II°

Qualche tempo fa ci chiedevamo chi lavorasse per facebook italia. C’è chi va oltre e si chiede chi lavora per google italia. C’è qualcuno che ha la possibilità di cancellare un account e un video youtube solo perchè giudicato scomodo?

In generale emerge un quadro nel quale chi arricchisce le società che ospitano i vostri dati, video, blog, pagine di social network, ovvero tutti noi che nella rete mettiamo dentro contenuti, non ha alcuna conoscenza dei sistemi di monopolio che girano nella rete.

Cosa sapete voi del web? Che attivate una pagina facebook, un profilo che talvolta viene cancellato per qualche oscuro motivo, che iniziate a scrivere su un blog e usate il web 2.0 con tutti i servizi che offre.

Quanta coscienza avete del valore economico che voi rappresentate? Quasi niente. Perchè le società che ospitano i vostri contenuti non sono trasparenti e non vi dicono in modo pubblico quanto guadagnano grazie a voi. Non vi dicono che ogni click a una pagina che sta sui loro server corrisponde a denaro sonante grazie al quale si arricchiscono alcuni e vengono pagati gli stipendi di altri.

Come pensate funzioni il web 2.0? Abbiamo tentato di spiegarvelo e vi risintetizziamo: voi avete un contenuto da veicolare e quel contenuto viene veicolato attraverso altri servizi del web 2.0. Social network, spazi di pubblicazione video, audio, formato testo, immagini, fotografie, aggregatori di contenuti a tema, aggregatori di contenuti che fanno le classifiche del web e poi fanno perfino gli editoriali in cui decidono quale sia il tema preminente della giornata e quale no, aggregatori per portali che fanno affari nella telefonia, classifiche notizie a punteggio.

I meccanismi attraverso i quali i vostri contenuti vengono resi visibili sono gestiti da società, operatori, persone, come noi, come voi, con tutte le parzialità del caso.

Pensate a quello che vi dice l’articolo sulla rete che non è affatto neutra, e non a caso a questo c’è chi ha dedicato un osservatorio.

Che la rete non sia neutra noi lo abbiamo sempre saputo. Bisognava capire come e perchè, chi gestiva le fila della non neutralità, chi stava raccogliendo punteggio e stellette con incarichi di amministrazione degli aggregatori. Ci interesserebbe molto anche sapere chi sta raccogliendo potere e dominio, incarichi e appalti di gestione.

Esattamente come per la televisione e per la carta stampata nel web può avvenire (forse è già avvenuta) la corsa all’accumulo, al monopolio di risorse, al dominio della gestione dei servizi. Nel frattempo chi non ha la possibilità di gestire interviene con azioni di disturbo che possiamo classificare in vere e proprie azioni di squadrismo organizzato.

Perchè vi chiederete? Semplicemente perchè c’è sempre chi vuole decidere quali contenuti far circolare e quali no. C’è chi censura tutto nel rumore generale, chi crea pagine fake per attirare persone in buona fede e ingannarle con contenuti completamente diversi e chi invece potrebbe intervenire proprio praticamente abusando forse di poteri dati dalla professione che svolge.

A noi piacerebbe sapere chi lavora per questi gruppi che decidono cosa veicolare e cosa censurare. Ci piacerebbe sapere quali sono gli operatori che rispondono alle "segnalazioni", le persone che rispondono alle chiamate alle armi, alle azioni di censura. Chi decide quale notizia ha più punteggio e quale può sprofondare nel cesso. Perchè chi ha il potere di decidere questo di fatto ha deciso quale cultura sarà preminente anche nel web dal quale, come è chiaro, sono escluse le donne, gli spazi glbt, l’antifascismo, l’antirazzismo e tutto ciò che rappresenta l’espressione del critico dissenso alla barbarie culturale che ci sta rendendo inermi.

Chi ha il monopolio della rete? Chi gestisce il web 2.0? Chi gestisce portali e servizi? E non parliamo degli spazi liberati dei quali conosciamo il valore e la grande azione libertaria. Parliamo di tutti gli altri spazi che sono comunque frequentati dalla maggioranza della gente.

Quando avremo il diritto, come fonte di ricchezza economica di queste società, di conoscere soggetti, cifre e limiti di chi ha il potere di monopolizzare?

Che cos’è il web 2.0 se non una colossale truffa nei confronti di utenti chiamati a lavorare gratuitamente per queste società e poi censurati quando quello che dicono non piace?

Come è possibile che facebook cancelli profili e pagine, che youtube cancelli utenti e video, che altri decidono la vita e la morte di un blog?

Qual è la sfida che chi si occupa di comunicazione deve raccogliere e qual è la denuncia che deve compiere?

Lasciamo aperte queste domande perchè saranno i capitoli che vorremo approfondire. La nostra ricerca sulla non neutralità della rete va avanti. 

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali.


One Response

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  1. maria says

    ora ho capito perché su certi siti clicchi su una cosa e per arrivarci devi fare una trafila di clikkate che momenti ti viene l’ulcera… ci devono guadagnare… mah.