Ci inseriamo per un attimo nel dibattito interno all’Idv dove, come abbiamo più volte scritto, c’è una forte differenza di opinione tra due firmatari di un ddl sull’affido condiviso-bis, qualche rappresentante che si è espresso in quella direzione, talune contestazioni esterne, espresse in un pesante linciaggio mediatico contro le donne dell’idv che si dedicano all’argomento e che hanno promosso la petizione di cui vi abbiamo parlato [Mai affido al genitore violento. No Pas].
Il coordinamento regionale idv toscana e il coordinamento regionale donne idv toscana hanno scritto un comunicato di totale appoggio a queste donne che anche noi, per quello che ci compete, ringraziamo per l’opera di informazione che hanno reso su questa intricatissima materia. Buona lettura!
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"Il dibattito di questi giorni sul tema ci porta a fissare alcuni punti per chiarire al meglio la nostra posizione; come è d’obbligo per un partito come il nostro fondato su giustizia, uguaglianza e tutela dei più deboli, in caso di contrasti fra genitori il nostro primo pensiero va ai figli.
Questo del resto è lo spirito che anima la riforma del diritto di famiglia dal 1975.
Di fronte ai singoli interessi legittimi delle parti contendenti, la madre e il padre, la legislazione non può che essere dalla parte dei più deboli, dalle parte dei minori. A maggior ragione qualora vi siano fondati sospetti di abusi o violenze nei loro confronti da parte di uno dei genitori, non c’è e non può esserci una differenza di genere e la prevalenza di una figura genitoriale sull’altra ma deve obbligatoriamente esserci la tutela assoluta del soggetto debole.
La sensibilità, la maturità e l’amore dei genitori verso i propri figli dovrebbero seguire queste priorità, ma qualora ciò non accadesse come purtroppo spesso constatiamo, non si può disconoscere il peculiare rapporto che esiste fra i figli e la madre che li ha generati, almeno fino a prova contraria.
Detto questo, non possiamo non considerare il rischio di strumentalizzazione del minore che tale “privilegio” permette, ma di fronte ad una ipotesi di atti violenti da parte del padre non deve mai esser messa a rischio la tutela del minore
Sarà compito della magistratura cercare la verità giuridica fra atti di violenza e strumentalizzazione anche se di fronte a scenari simili il danno per il minore è comunque sempre evidente e la legge non può adoperarsi che per minimizzarlo.
Noi dell’Italia dei Valori riteniamo, pur nella piena convinzione che la bi-genitorialità sia indispensabile nel percorso di vita del minore e pur difendendo le pari opportunità all’interno della coppia, che sia doverosa in primis la difesa dei soggetti più deboli, i bambini.
E’ solo seguendo tali presupposti che riteniamo discutibile la proposta di modifica alla attuale legge sull’affido condiviso.
La proposta di Legge n. 2209 (Affido Condiviso) / PdL 957(cd Affido Condiviso Bis), in discussione al Senato, può infatti rappresentare un pericoloso strumento nelle mani di genitori violenti o abusanti, in quanto consente di ottenere l’affidamento esclusivo di un figlio semplicemente accusando l’ex coniuge di averlo influenzato negativamente, fino a convincerlo di non voler più vedere un genitore.
Se la Sindrome da Alienazione Parentale (PAS) importata dagli USA venisse ufficialmente riconosciuta come malattia mentale e divenisse per legge una causa per ottenere l’affido esclusivo, sarebbe possibile ascrivere la reale paura di un bambino, ad una sindrome provocata da uno dei due genitori.
Se questo in parte già accade, con una modifica della legge nel senso della PDL 2209/PDL 957, ciò accadrebbe in tutti i casi in cui vi sia una conflittualità grave, sulla quale magari sono in corso indagini o sono aperti procedimenti penali.
Una seria riflessione sul tema è d’obbligo e una campagna di informazione per sensibilizzare l’opinione pubblica ci è sembrata altrettanto doverosa.
Riteniamo che dal confronto di opinioni nasca sempre arricchimento per la collettività: un grazie a Frida Alberti e a chi, come lei, si è prodigato per diffondere cultura sul tema impegnandosi con onestà intellettuale scevra da pregiudizi, in un complesso lavoro di denuncia della violenza ovunque essa si annidi e da chiunque perpetrata.
La nostra solidarietà sarà sempre piena e assoluta per chi, con passione e coraggio, non ha paura di esprimere le proprie idee a favore dei diritti dei più deboli.
Coordinamento Regionale IDV Toscana
Coordinamento Regionale Donne IDV Toscana"