Dal blog delle donne Idv Toscana:
Solidarietà a Roberta Lerici (IDV lazio) per il linciaggio mediatico subito
"Solidarietà a Roberta Lerici responsabile dip. Infanzia e stalking del
lazio, presa di mira con articoli dileggianti al limite del reato di
diffamazione, da parte di esponenti delle ass. dei padri separati.
Solidarietà a Roberta Lerici che in un paese democratico, quale si
spera sia ancora l’Italia, ha osato parlare di un argomento di cui
forse non si doveva parlare, ovvero delle conseguenze nefaste a cui
vanno incontro i minori affidati al genitore che ha perpetrato violenza
e maltrattamenti.
Solidarietà ad una donna, madre di famiglia, che dal 2006 nella Rignano
Flaminio dell’asilo purtroppo noto per le vicende legate agli abusi sui
bambini, ha deciso di dedicare il suo tempo per aiutare le famiglie di
quei bambini, lasciate sole dallo stato, e per denunciare altri casi
intollerabili di giustizia negata alle madri e ai loro figli.
Solidarietà a Roberta Lerici, per avere sollevato il problema tabù della pedofilia, che vive di connivenze e omertà.
Solidarietà a Roberta Lerici che è riuscita a sensibilizzare l’opinione pubblica con pochi mezzi a disposizione.
Solidarietà a Roberta Lerici che con la sua umanità, preparazione e
passione è diventata il punto di riferimento per tante persone donne e
uomini di buon senso.
Roberta, non sei sola.
Grazie per tutto quello che fai."
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Noi ovviamente aderiamo alle parole di solidarietà nei confronti di Roberta che stimiamo e seguiamo con gratitudine.
Recentemente ha organizzato un presidio davanti al tribunale dei minori di roma per denunciare la situazione atroce che riguarda un bambino sottratto alla madre con la forza da 14 elementi delle forze dell’ordine (neppure fosse un boss) per ragioni che sono descritte qui.
Roberta ha incassato anche la partecipazione e l’interessamento del senatore Pedica, dell’Idv, che ha messo in discussione la gestione del tribunale de minori di Roma. Questo il comunicato che ha divulgato:
MINORI, PEDICA (IDV): INVIARE ISPETTORI AL TRIBUNALE DEI MINORI DI ROMA
“La drammatica situazione del bambino di Sezze, in provincia di Latina, per il quale è stato disposto l’allontanamento dalla famiglia e per il cui “prelievo coatto” sono stati inviati ieri ben 14 agenti, nemmeno si fosse trattato di un boss mafioso, pone il problema della gestione del Tribunale dei minori di Roma, dove spesso, invece di attuare sereni percorsi di dialogo, si risolvono i problemi familiari con provvedimenti puntivi nei confronti dei bambini” lo afferma il Senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica, che questa mattina ha partecipato al sit-in davanti al Tribunale dei minori organizzato da varie associazioni a tutela dei minori.
“Il ministro Alfano – continua Pedica – che invia con tanta facilità gli ispettori a Trani per tutelare il suo boss Berlusconi, li invii questa volta per proteggere un bambino ed una madre disperati, e per fare chiarezza sulla giustizia del Tribunale dei minori di Roma. Ho scritto al Ministro una lettera pubblica per invitarlo ad occuparsi del problema, mettendo da parte per un attimo legge bavaglio e lodi vari, e presenterò una interrogazione al Ministro dell’Interno per capire come mai un uso tanto sproporzionato della forza pubblica per un bambino di 8 anni”.
Pedica comunica anche che domani mattina, alle ore 11, visiterà prima il questore di Latina che, sulla base delle disposizioni del giudice, ha ordinato il “blitz” nei giorni scorsi nei confronti della famiglia Pappacena di Sezze, e poi incontrerà anche la famiglia del bambino, tenendo una conferenza stampa davanti all’abitazione, al fine di “risolvere un dramma che si può tranquillamente evitare se viene adottata una gestione intelligente e sensibile del caso. I bambini non devono rimanere “orfani” della giustizia né vittime della legge, ma devono essere aiutati nel percorso di crescita e di formazione senza privarli degli affetti familiari” conclude Pedica.
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Come si vede dai blog e dai siti online linkati nello spazio idv donne toscana sono tante oramai le madri e le donne che stanno denunciando una situazione terribile.
Tutte le persone e le donne che hanno osato occuparsi di questi argomenti (ricordiamo anche il linciaggio mediatico contro i giuristi democratici perchè hanno osato mandare una lettera aperta alla ministra carfagna per porre lo stesso problema) su alcuni forum maschilisti e spazi facebook sono oggetto di linciaggi virtuali, ossessivi, insistenti.
Non c’è un solo spazio in cui si esprime una opinione diversa dalla loro che non sia riempito di messaggi diffamanti, accuse, insulti, talvolta auspici di morte [1] [2] come vi abbiamo mostrato e come continua ad accadere.
Quella che mostriamo è, per esempio, una immagine presa dallo spazio FALSO (gestito da persone che parlano costantemente di "padri separati") che apparentemente parlerebbe di violenza sulle donne e in realtà è una costante denigrazione e istigazione all’odio verso le donne.
Quest’altra è una immagine tratta da un altro spazio misogino e antifemminista in cui all’alternativa tra la morte e la galera ci augurano, fedeli alla loro indole autoritaria, il manicomio (il tso sarebbe il trattamento sanitario obbligatorio ovvero il ricovero coatto nei reparti di psichiatria. Il campo di concentramento e di sterminio, no?).
Ancora oggi – evidentemente – c’è chi non tollera che altre persone possano liberamente esprimere la propria opinione nei propri spazi. Hanno paura della diversità.
Noi non abbiamo paura. Sappiamo di avere ragione. Siamo con Roberta e con tutte le donne che vengono linciate mediaticamente non appena si toccano i temi cari ai "padri separati".
Sappiamo per esperienza che quando c’è uno scontro di tale portata in atto alla assenza di argomenti si sostituisce la diffamazione e il linciaggio mediatico rivolto verso una o più persone. Tra morte fisica e morte sociale per noi non c’è differenza. Si tratta comunque dell’uso di metodi per neutralizzare, isolare, censurare, togliere credibilità, alla persona della quale si teme l’opinione.
Quando le battaglie sono sostenute dalle donne questo linciaggio si sostanzia anche di sessismo e misoginia.
Il punto della questione resta ancora e sempre lo stesso: perchè persone dotate di buon senso dovrebbero opporsi al fatto che si impedisca di lasciare che i bambini vengano affidati ai genitori violenti?
Perchè?
Mai affidare i bambini al genitore violento. —>>>Firma la petizione!