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Il patriarcato riguarda anche gli uomini!

Per una volta, un articolo al maschile, scritto da disertori al maschilismo.

Vogliamo aprire un filone di riflessione con una piccola banalità. La parola "banalità" è il modo con cui ci si riferisce ad una verità che si cerca di minimizzare. Per questo le piccole banalità hanno un grande potere.

Il patriarcato riguarda anche gli uomini. È una piccola verità che qualsiasi donna vi potrà confermare. Sono gli uomini violenti che picchiano le donne. Sono gli uomini oppressivi che pretendono di imporre cosa devono fare e cosa non devono fare. Sono gli uomini che si credono superiori, che le braccano (nella vita reale e nel web) perché non si ribellino.

Ma il patriarcato riguarda anche gli uomini che non sono così? O meglio: basta non fare quelle cose perché l’oppressione di genere non entri nella nostra vita?

Il patriarcato riguarda tutti gli uomini perché il patriarcato è fatto dagli uomini, e di essi ha bisogno per riprodursi, espandersi, prosperare. Ha bisogno dei nostri corpi di uomini, ha bisogno delle nostre menti, delle nostre vite. A volte si accontenta della nostra passività.

Il femminismo non è una cosa da donne. Ci sono un sacco di buoni motivi per essere femminista. Il primo, forse il più sciocco, è una questione di amor proprio: davvero vogliamo lasciare in ostaggio ai maschilisti la "immagine", la "idea", il "modello" di uomo? Davvero vogliamo lasciare a persone così viscide la parola su cosa è uomo e cosa non è uomo?

Il secondo è una questione di necessità. Presto o tardi queste persone verranno da noi a chiederci di versare il nostro contributo alla loro causa. Potrà essere in mille modi, potrà essere un favore, una richiesta di omertà, una semplice complicità. Saremo chiamati alle armi, per così dire. O ci adegueremo, o ci daranno dei traditori. Dei mezzi-uomini. Diranno che non siamo "virili". Che siamo delle checche. E giù andare. Il maschilismo non impone regole, norme e modelli soltanto alle donne: le impone ugualmente agli uomini.

Il terzo è il motivo profondo che ci ha spinto a scrivere queste righe. È il più banale ma, come dicevamo all’inizio, le banalità sono strumenti potenti. Se vogliamo liberarci di tutto ciò, dobbiamo per prima cosa smettere di essere funzionali a questo sistema (a volte anche solo col nostro silenzio). Dobbiamo rompere le righe, violare gli ordini, decostruire l’educazione ricevuta, e saltare dall’altra parte. Assieme alle femministe, alle lesbiche e ai gay, ai/alle trans e queer e intersex, alle persone che vengono oppresse e che lottano per liberarsi.

Dobbiamo disertare il patriarcato. Da questo punto banale partire, e riflettere su noi stessi. Trovare sulla nostra pelle il codice che ci è stato inscritto, e denunciarlo, rovesciarlo, sovvertirlo.

Per raccogliere questa riflessione e questa ricerca, apriamo una nuova categoria "Disertori". Se ci sono uomini in ascolto (lo so che ci siete), fatevi vivi. Fateci sapere se anche voi siete disertori. Raccontateci le vostre storie e condividete con noi la vostra esperienza.

Posted in Disertori, Pensatoio.