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L’uomo delle 50 coltellate alla ex moglie? Si procede alla sua canonizzazione!

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/35159.jpg

Il corriere di stamattina è una bestemmia. Avevamo già detto che è in corso una compassionevole assoluzione dell’uomo che ha ucciso con 50 coltellate la ex moglie? Qui trovate le frasi scritte sul sito di una associazione di padri separati e qui trovate un articolo di stamattina del corriere in cui non si dedica una sola parola alla vittima e si santifica quest’uomo con una serie di vomitevoli passaggi che andremo ad analizzare.

Innanzitutto il titolo: "Quelle 50 coltellate al mio amore. Ridatemi le mie bimbe". Da incorniciare. Le parole chiave sono "amore" e "bimbe" e il corriere te le impone senza pudore. Delle 50 coltellate ce ne freghiamo, appaiono anzi incidentali rispetto al resto della frase. Compassione verso la donna, zero assoluto.

Poi ancora la dichiarazione dell’assassino: "senza la mia famiglia non vivrò". Ovviamente il fatto che abbia massacrato la ex moglie non sembra degno di nota. Poi, la qualifica: "mago del computer". Come dire, non è rom, non è un delinquente abituale ma aveva una qualifica di tutto rispetto anche se per puro caso aveva un coltello con cui ha inferto 50 coltellate alla ex moglie. Certo, per coerenza con la sua professione poteva ammazzarla a colpi di kick/ban con presa al laccio di mouse e un reset finale. Peccato la ex moglie non volesse essere riformattata.

L’articolo è un vero delirio. L’ha uccisa ma l’amerà per sempre. Si teme che possa uccidersi. Ha una celletta piccola e vuota (povero!). Ha ricevuto visite di parlamentari e consiglieri (questo è fondamentale! magari lo candidano e gli danno l’immunità). Nessuno però gli vuole ricordare quello che ha fatto. E perchè mai dovrebbero, certo. In fondo non è mica morto, che so, il cavallo di berlusconi. Qui siamo al livello degli oggetti da salotto. Se ne manca uno a chi vuoi che importi?

E il suo avvocato che dice che lui, l’assassino, ha ucciso "la donna della sua vita". Come dire: se la donna non avesse avuto la sfiga di incontrarlo magari sarebbe ancora viva giacchè lui ammazza solo "donne della sua vita". Si insiste con la pantomima della "depressione" poi si accenna a dove si sono conosciuti (l’oratorio, che tenerezza!). Non era mai mancato ai suoi doveri, si preoccupa della famiglia, è seguito dal prete e rivuole le sue figlie. Le rivuole in carcere? O pretende di uscire? E cosa gli insegnerà mai? Che per amore si può anche accoltellare una moglie? Gli insegnerà a non lasciare mai un uomo per non rischiare di morire ammazzate?

Il sacerdote, che lo conosce bene, decreta l’infermità mentale dell’assassino. Immaginiamo abbia già deciso l’entità della pena. E infine la chiusa volgare: "Anche i genitori di Cristina mi risulta che non nutrano rancore (…)".

Cristina, per inciso, è la donna ammazzata. E a noi sembra strano che i suoi genitori parlino per interposta persona, ovverosia attraverso il prete, ma tant’è.

Il caso finirà da Bruno Vespa? Non si sa. Di sicuro è iniziato il processo mediatico ed è attraverso questo processo, questa banalizzazione delle 50 coltellate e questa assoluzione, anzi santificazione, dell’assassino che si istigheranno altri atti di femminicidio. Altre donne morte. Altri processi mediatici che assolvono i maschi violenti incastrando il fenomeno in stereotipi razzisti e classisti. 

Attente sorelle: se si assolve culturalmente un femminicida dalle 50 coltellate noi non avremo più spazio per sopravvivere. Potremo solo obbedire.

Noi ricordiamo Cristina, un’altra vittima morta per la libertà.

—>>>Leggi il post "Uccidere la propria moglie e farla franca" per capire come il nostro ordinamento assolve e aiuta gli uomini che ammazzano le donne! A parte il valore giuridico il punto determinante è il valore culturale che viene dato al femminicidio. Pari a zero.

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


7 Responses

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  1. m. says

    rispondo a paolo del quale non pubblichiamo il commento perchè è una delle solite bestialità scritte dai maschilisti.
    i tuoi ragionamenti e quelli di chi la pensa come te, volti a trovare una giustificazione morale e una legittimazione sociale al femminicidio, sono criminali.
    scrivitelo sul cranio. criminali. capito?
    l’uomo di cui parli è uno che ha massacrato la ex moglie con 50 coltellate. e se per te questo ha una qualunque giustificazione vedi di rivolgerti a qualcuno per trovare aiuto. ma uno bravo però. e vedi di non avere a che fare con nessuna donna fino a che non avrai risolto il tuo problema. sai mai dovessi trovarti “per caso” con un coltello nella borsa anche tu.
    dopodichè vai a scrivere queste cose sui tuoi siti preferiti. non ti mancheranno le occasioni.

  2. gilda says

    Che ci si può aspettare da un paese che fino a poco tempo fa assolveva gli uomini che avevano ucciso mogli, fidanzate, sorelle per motivi “d’onore” ? Ora il delitto d’onore nel codice non c’è più, ma la cultura dello stupro, del possesso del corpo femminile non è mai scomparsa, se oggi c’è un ritorno indietro così spaventoso nel sentire comune.

  3. Martina says

    Che perfida questa donna che portandogli via le figlie lo ha costretto ad ammazzarla, privandolo del suo amore.. proprio una strega eh. Scommetto che si è fatta accoltellare per fargli un dispetto.
    E in più gli ha “portato via le figlie”!
    Ma che scherziamo?

    Il buon padre di famiglia, il paziente esemplare (???).. ma chi ha scritto quest’articolo? Non si vergogna?

  4. emi says

    Chi non mette in borsa un coltello lungo venti centimetri prima di uscire di casa? Fazzoletti, chiavi, coltello e via, no? Si chiama premeditazione.

  5. sara says

    giornali come il CORRIERE dovrebbero essere DENUNCIATI

  6. sara says

    questa è una guerra, senza controffensiva, una guerra contro tutte le donne, che miete vittime ogni giorno, una guerra appoggiata, legittimata, aiutata in modo indecente dalla nostra cultura, da giornali, tv, web, politica, leggi, è un femminicidio. Come possiamo stare tranquille, sentirci libere e al sicuro? Vogliamo continuare a pensare che non ci sia nessuna emergenza? Che le donne non muoiono ammazzate in quanto donne? Dobbiamo svegliarci e cambiare questa merda (non mi rivolgo a quelle di femminismo a sud che già lo fanno). Io mi chiedo quelle “donne” che appoggiano partiti nazisti, che si uniscono alle urla: “stupratele tanto poi abortiscono”, lo sanno che nemmeno da schiave degli uomini sono salve? Lo sanno che schierandosi con certi uomini, contro le donne, odiando le altre donne, si allontanano da ciò che potrebbe essere la loro forza, la loro unica salvezza? Lo sanno che saranno apprezzate da quegli uomini solo in quanto sottomesse, accerchiate e assolutamente assoggettate e perciò innocue? Lo sapete che rinunciate alla vostra libertà, alla vostra dignità di persone? Guardate che il coltello è lì pronto anche per voi quel giorno in cui vorrete lasciare il vostro compagno, quel giorno che direte un “no” qualsiasi, o che brucerete il pranzo, un coltello, una pistola, le botte, uno stupro, perché lo sappiamo bene tutti cosa succede quando qualcuno che odi per la sua natura, la cui intera esistenza tolleri solo se a tuo servizio ad un certo punto si inceppa per qualche ragione e fa un errore o non funziona più come dovrebbe…. C’è solo una cosa peggiore degli uomini che odiano le donne, le donne che odiano se stesse e si schierano con il nemico. Grazie a tutte quelle donne e quegli uomini che il bollettino di guerra ce lo hanno ben presente e non trovano scuse.

  7. Tanya says

    Ma no, poverino, noi non capiamo. E’ lui la vera vittima! Il coltello lo aveva per puro caso, non è che magari significa che tanto “d’impulso” non è stato, questo gesto. Davvero, alla fine, se guardi di lato, giri la testa e strizzi un po’ gli occhi, puoi vedere quando davvero sia drammatica la SUA situazione! Quelle 50 coltellate è un po’ come le avesse date a sè stesso, davvero!

    Peccato che l’unica vittima qui è la donna che è stata UCCISA. E le figlie che sono state private di sua madre, per cosa, poi? Per un senso di autorità assoluta. E non ci credo neanche se mi pagano che i genitori di lei “non portano rancore”. E’ assolutamente vomitevole che si pensi che qui quest’uomo sia un eroe, un poveraccio caduto vittima della disperazione che altre opzioni non aveva.