Skip to content


Ci sono quelli che ti picchiano perchè se li riporti con i piedi per terra allora ti fanno male!

Mi
chiamo Rosa
e ho 32 anni. Ho fatto una vita semplice. Ho studiato, mi sono
laureata, mentre andavo all’università ho incontrato un ragazzo e già da allora
abbiamo deciso di vivere assieme.

Mi
sono laureata
prima di lui e questo lo ha fatto sentire frustrato. Ho
cominciato a fare lavoretti già dall’università perché altrimenti non sarei
riuscita a sopravvivere. La scelta di andare a vivere con il mio ragazzo
peraltro non era cosa semplice da sostenere.

Ricadeva
tutto sulla mia pelle perché lui aveva gli allenamenti e poi le prove con il
gruppo musicale mentre io lavoravo, studiavo, lavoravo, studiavo.

C’era
l’affitto
, le bollette e quello che guadagnavo io ci aiutava anche a mangiare. Con i pochi soldi che lui racimolava comprava da bere e da fumare.

Non
sono
una moralista e le canne me le sono fatte anch’io ma se spendi tutti i
soldi che hai per comprarle c’è qualcosa che non va.

La
prima volta
che glielo dissi mi rispose che ero una reazionaria. Intanto io
pagavo i conti e lui viveva le sue passioni.

Allora
gli dissi
che era meglio se lasciavamo quella casa perché io non ce la facevo
proprio più. Era il periodo della tesi e dovevo stare concentrata per finire.
Avrebbe dovuto farlo anche lui ma se ne fregava.

Io
mi sono trasferita
da una collega e lui si è fatto ospitare in un posto letto
da altri amici.

Pensavo
che quel periodo gli servisse per rendersi conto che la vita un po’ va
progettata e costruita altrimenti sei sempre in altomare.

Ho
preso
la mia laurea e lui neppure venne a farmi gli auguri. Mi telefonò nel
pomeriggio per farmi i complimenti e poi mi lasciò dicendo che se volevo
vederlo quella sera faceva un concerto.

Andai
a trovarlo
, nonostante tutto, ed era abbastanza ubriaco da stare appeso a una
ragazzina diciottenne che lo guardava adorante.

Lo
lasciai lì
e decisi che non l’avrei più chiamato almeno finchè non mi avesse
cercato lui. Quando mi telefonò chiese se potevamo tornare a vivere insieme e
quando disse che gli mancavo gli credetti.

Continuavo
a lavorare e pagare l’affitto. Lui aveva ancora la tesi da fare.

La
grossa crisi
venne quando gli dissi che avevo trovato un buon posto, una
occasione pagata il minimo ma che mi avrebbe aperto le porte per quello che
sognavo di fare da una vita.

Perciò
gli chiesi una mano, almeno di contribuire con le bollette perché
quell’opportunità non la volevo perdere. E fu la prima volta che mi mise le
mani addosso.

Strinsi
i denti e nonostante tutto provai a fare quadrare i conti per un paio di mesi.
Il lavoro andava bene ma con lui andava malissimo.

Contrariamente
a quello che si dice in giro penso che gli uomini non picchiano le donne sotto
effetto di sostanze o alcool. Lui mi picchiava solo quando era lucido. Ovvero
quando non era in grado di tollerare di guardarsi dentro e di vedere quello che
era. Quando non era anestetizzato da nessuna sostanza.

Lo
misi
di fronte ad una scelta: gli dissi che se voleva stare con me doveva darmi
una mano altrimenti ciascuno per la propria strada. Mi ritrovai con due costole
rotte e l’impossibilità di andare a lavorare per un mese.

Ho
avuto
la fortuna che quel posto fosse conservato per me altrimenti avrei perso
pure quello. Lui non si è fatto più vedere. E’ sparito da un giorno all’altro e
ogni tanto sento che il suo gruppo fa concerti qua e là con orde di ragazzine
che vanno ad adorarlo.

Non
l’ho
denunciato. Non era quello che volevo e mi bastava che la storia fosse
chiusa.

Di
quello
che è successo mi resta una certezza. Per certi maschi crescere è un
problema e se ti picchiano è soprattutto perché tu li fai sentire piccoli,
inutili con la tua sola presenza.

Sono
sicura
che essere tenace e determinata non sia un difetto e che sia lui ad
avere un problema giacchè preferisce ragazzine urlanti invece che affrontare se
stesso e il suo rifiuto di crescere. Ma mi resta addosso la consapevolezza che
per certi maschi le donne dovrebbero essere un divertimento, una specie di
calmante che li aiuta a stare fuori dalla realtà. Se li riporti con i piedi per
terra allora ti fanno male.

Quanti
sono gli uomini che odiano le donne perché ricordano a loro che sono troppo
codardi per affrontare la vita?

Grazie
per aver letto la mia storia.

—>>>
Grazie a te che come molte altre persone hai rinunciato ad un segreto custodito
dentro la tua memoria per condividere qualcosa di importante. Un abbraccio da
tutte noi!

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Storie violente.


8 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Inquietologo says

    “E quando una donna è sotto l’effetto di un legame emotivo, vede le cose e l’altra persona come sotto l’effetto di una lente deformante”

    …Scusami, ma questa peculiarità non voterebbe a sfavore della tesi sulla parità fra uomini e donne? ammettendo ciò, si ammette che biologicamente la donna è inferiore all’uomo, in sostanza…ed allora mi domando che senso abbia un sito del genere, sbaglio? mi pare un altro luogo comune sessista “eh le donne sono così, si affezionano e poi si fanno mettere i piedi in testa”, ti domando: tu sei così? è così che volete essere ritratte? no, io credo che sia un fatto culturale che ovviamente deriva da un’inferiorità fisica, e personalmente, ne conosco di donne che, seppure sotto l’effetto di un legame emotivo, ti prendono a calci nelle palle se le torci un capello, giustamente.

    http://www.youtube.com/watch?v=PwuGf7EGOxA

  2. Davide89v says

    Gravissimo non denunciarlo…

  3. paola says

    Vorrei dire all’ultimo commentatore che il suo ragionamento è corretto, ma è, appunto, un ragionamento. E quando una donna è sotto l’effetto di un legame emotivo, vede le cose e l’altra persona come sotto l’effetto di una lente deformante, persino quando razionalmente si rende conto di ciò. Diciamo pure, però, che esiste un contesto storico culturale che la incoraggia in tal senso (“io ti salverò?”). Proporrei che l’unico elemento determinante, nella decisione di sottrarsi alla dinamica descritta, sia proprio un istinto di autoconservazione, scusatemi l’uso di una terminologia propria di un campo di cui non so niente, ma qui posso soltanto ricorrere ad una memoria personale: mia madre mi raccontava, e non più di una volta, che in un’occasione mio padre, persona peraltro istruita ed evoluta per quanto i tempi lo consentivano, aveva fatto il gesto di colpirla con uno schiaffo, al che mia madre si era levato prontamente uno zoccolo e brandendolo aveva dichiarato: se mi tocchi te lo do in testa! da quel momento il marito non manifestò mai più attitudini manesche. Con questo non voglio dire che sia facile reagire, o che una qualsiasi reazione sia risolutiva in tutte le situazioni, vorrei dire invece che si tratta proprio di un atteggiamento reattivo istintivo, non ragionato, ispirato dall’istinto di autoconservazione, fisica, psichica, o che altro. E’ questa coscienza dell’inviolabilità della propria sfera personale che spesso le donne sono indotte a perdere.

  4. Inquietologo says

    Quando ho letto l’imperfetto (mi picchiava) al posto del passato prossimo(mi ha picchiata), mi si perdoni, ma ho perso ogni residua solidarietà verso la protagonista della storia.
    E’ triste apprendere ancora di queste storie-cliché con lui maledetto che picchia le donne perché è insicuro e secondo me è dannoso “crogiolarsi” in questi che sono ormai luoghi comuni da film di serie B :”lui mi mena perché è un debole/ma io lo cambierò”…si finisce sempre per giustificare ‘ste mmerde facendosi mille pippe mentali piscologiche.
    La verità è che l’uomo picchia le donne perché A – è un manesco vile e B – ha la forza per farlo, fine.
    Sta a voi mandarlo a cagare alla prima cinquina, questo naturalmente a prescindere dall’aspetto legale-burocratico. Ma per farlo, bisogna uscire dalla mentalità “3 metri sopra il cielo” ed avere un approccio più razionale e pragmatico.
    Lo dico sempre a tutte le donne con le quali parlo di questo: non devi pensare al PERCHE’ lui ti picchia o ti ha picchiata o a quali sarebbero le coseguenze di una tua eventuale reazione o a perché l’uomo è così e non così, perché mentre indugi in queste riflessioni, potresti perdere l’uso delle gambe o finire sfregiata o in una bara. Salvatevi la pelle e rimandate gli immaturi dalla mammina.

  5. Barbara says

    Cara Rosa,
    sono contenta che tu abbia trovato la forza di liberarti! Ciò che mi preme dire, però, in questa sede è che credo che tutti abbiamo un percorso da fare, tutti dobbiamo crescere…E’ difficile farlo, ma necessario! Credo soprattutto che il tuo episodio sia esemplare: è molto più semplice rimanere legati ad una situazione che ci rende “schiavi” piuttosto che rivoluzionare il nostro mondo e farlo ripartire. Spesso rinunciamo perchè noi stessi non siamo in grado di farlo! Ma quando decidiamo di farlo ripartire e SCEGLIAMO, allora, di quel triste episodio rimangono solo tracce dentro di noi. Queste tracce sono gli strumenti migliori per affrontare quello che io chiamo il mondo-giungla. Credo che ad oggi tu possa un pò ringraziare quei giorni perchè scommetto che possiedi “quei poteri in più” per poterti destreggiare e mentre tu vai avanti, beh a lui rimane la compiacenza effimera dell’idolatria… Che dire in bocca a lupo e tanti auguri per la tua vita;-)

  6. Brigantessa says

    http://www.youtube.com/watch?v=zkeAd6zy4Ok

    Vendola per le donne, fara anche lui il suo gioco, ma fino a mo sento pochi politici contestare
    berlusconi, dato che da dietro sono gestiti dall
    nato, e ss, service secret, american. etc

  7. trilly says

    fossi stata in te l’avrei mollato già prima che cominciasse a picchiarmi… ma comunque sono io, non tu, perciò la mia opinione non fa testo…
    Un tizio che picchia solo perché si sente inferiore è proprio un BAMBINO, nel senso che non è cresciuto… non si rende neanche conto che adesso non si tratta più dello schiaffetto al compagno di banco, ma di violenza era e propria…
    tu non l’hai denunciato perché giustamente non volevi averci più niente a che fare, con i tempi della burocrazia poi… Però da un altro lato adesso chissà quante altre donne ha ferito e umiliato… Spero che un giorno faccia i conti con sè stesso…

  8. Stefabi says

    Quando ci ripensi, ti chiedi mai se lui stia picchiando altre donne? Gli uomini violenti vanno denunciati, anche contro la nostra volontà.