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Economia del femminicidio

Gli uomini che uccidono le mogli o le ex mogli prendono possesso di casa, beni. Se fanno la galera quando escono possono perfino percepire la pensione di reversibilità della moglie che hanno ammazzato.

Le donne sottomesse che badano a casa, figli, mariti, suoceri, anche quando sono "malati", dunque diventano infermiere, badanti, donne di servizio e puttane: fanno risparmiare allo stato tanti soldi che vengono spesi, che so, per fare guerre all’estero e stringere accordi di speculazione edile/industriale con la mafia russa.

Gli uomini che ammazzano le donne sono trattati con "gentilezza", si offrono loro tutte le attenuanti perchè in fondo sono dei perfetti cani da guardia a garanzia del ruolo di ammortizzatrici sociali che le donne sono obbligate con le intimidazioni, i ricatti, le privazioni e le minacce, a sostenere.

Le donne che non vogliono assolvere ai ruoli che lo Stato impone quando escono fuori casa trovano un mercato del lavoro che le paga meno degli uomini, le licenzia, non le assume a meno che non facciano le puttane al servizio di papponi di vario genere (mai comunque autonome perchè una donna imprenditrice di se stessa comunque è una bestemmia). Se le donne che lavorano osano fare dei figli vengono automaticamente espulse dal mercato del lavoro perchè per lavorare devi essere un uomo o una uoma, basta che tu non faccia pesare al mondo le tue mestruazioni.

Le donne che non vogliono fare figli vengono torturate "legalmente" dallo stato e dalla sanità italiana. A ricordarci che il nostro compito, l’unico economicamente riconosciuto dalla nazione e quindi in quanto tale l’unico che viene riconosciuto a dare lustro al potere dei Pater (che nel nazismo e nell’impero romano accedevano ad alte cariche solo in rapporto al numero dei figli che le mogli, ariane, davano alla patria), ci sono le kapò del "tempo per essere uteri" (utile la visione del film Good – L’indifferenza del bene).

Puttane o partorienti assoggettate al dio/patria/famiglia. Di più, per noi donne, in questo paese non c’è.

Dimenticavamo: Le donne che scelgono di avere
altre forme di relazioni affettive e sessuali per lo stato italiano non
contano. Economicamente sono una spina nel fianco. Femmine che non
servono. E se sei straniera puoi solo fare la badante a prescindere dal tuo titolo di studio e dalle tue capacità. Altrimenti finisci nei campi di concentramento (Cie). Se sei straniera e fai dei figli devono essere comunque di numero inferiore agli "italiani", non potranno avere cibo negli asili, avranno accesso limitato al 30% nelle scuole, e non avranno diritto alla cittadinanza neanche se si impiccano. Pulizia etnica? Fate voi.

Abbiamo finito. Per oggi.

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Leggi anche:

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Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Precarietà.


2 Responses

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  1. Nadia says

    Sono d’accordo con Sara.
    Una meraviglia: “Ti meno a sangue per anni, davanti ai figli perchè così imparano quale è il tuo posto, ti vuoto il conto corrente se ce l’hai, ti mangio lo stipendio perchè è giusto così, ti apro la gola, mi faccio pochi anni di galera e quando esco mi godo quel che resta di te: la tua casa, la tua pensione, se ce l’avevi persino l’auto. Tutto sommato cara, ti sposerei un’altra volta… “

    Marò che schifezza….

  2. sara says

    questa cosa dei beni che passano al marito e della pensione di reversibilità è veramente oscena.
    chiunque commetta un crimine dovrebbe come minimo subire il sequestro dei beni o non dovrebbe poterne godere. andrebbero assegnati ai figli che restano orfani o ai familiari delle donne uccise.

    è veramente osceno.