La notizia è questa, e sicuramente l’avrete già letta.
Proverò ad essere gentile:
– dov’era l’insegnante nel momento in cui un branco di stupratori costringeva una ragazzina ad un rapporto orale (o di quanti chilometri è lunga ‘sta classe…)?
– perchè mai quando è venuta fuori questa gravissima cosa si è pensato bene di sospendere non solo i tre stupratori ma anche la vittima?
– perchè mai un istituto scolastico si limita ad un "provvedimento" disciplinare, inflitto peraltro anche alla vittima (rea di pompino imposto?), rispetto all’agghiacciante scena di una ragazzina che viene stuprata mentre i compagnucci facevano la guardia?
– perchè mai si giudicano "accusabili" solo i tre e non tutti gli altri che hanno fatto schermo affinchè l’insegnante (cecato e rincoglionito) non vedesse?
– come è stato possibile non accorgersi perfino delle compagne che, come dice l’articolo, tentavano di aiutarla? La aiutavano in sielenzio, composte e in fila per due?
– perchè la ragazzina ha dovuto cambiare classe?
– di cosa è stata accusata? quante volte è stata aggredita? sfottuta? perseguitata? molestata? dileggiata? disprezzata?
– che tipo di educazione viene impartita a questi gentili fanciulli che ritengono lecito poter pretendere un pompino in classe senza aspettarsi nessuna conseguenza?
– che tipo di educazione viene impartita a questi adolescenti stupratori se le loro azioni vengono sminuite, banalizzate e chiamate semplicemente "atti di bullismo"?
Ecco, non potevo essere più gentile. Dopodichè non ditemi che questi atti atroci non sono frutto delle continue campagne d’odio verso le ragazze e le donne.
E’ la civilissima provincia di Brescia (Salò), care sorelle, quella in cui i razzisti perseguitano gli stranieri porta a porta, in cui l’unica propaganda contro la violenza sulle donne è diretta alla discriminazione di altre etnie con la speculazione sui fatti di Hina e di altre donne come lei. Eccola Brescia e i suoi rampolli, coccolati, cresciuti in scuole che non denunciano queste atrocità celate dentro le mura di un istituto scolastico qualsiasi in cui nessuno è in grado di chiamare le cose con il loro nome.
Si chiama stupro e i fanciulli si chiamano stupratori. E quelli che hanno messo a tacere questo fatto si chiamano complici. Tutti.
Non mi stupisco e mi incazzo. Infine finirà come in questo caso anzi gia successo (http://www.youtube.com/watch?v=Ct8F-8Iv1aQ ) roba da medievo che schifo ………
Roba da paesi arabi, non ho parole!
“perchè mai si giudicano “accusabili” solo i tre e non tutti gli altri che hanno fatto schermo affinchè l’insegnante (cecato e rincoglionito) non vedesse? “
Non vorrei sbagliare, ma credo sia per la giovane età dei delinquenti(