Cronache da quaggiù: si era già parlato di due fatti di cronaca che ultimamente hanno scosso la zona di Scicli/Modica. Un uomo ha ammazzato la moglie perchè voleva separarsi e una donna che era di turno alla guardia medica ha denunciato uno stupro e un furto indicando come responsabile un anonimo nordafricano.
Della situazione dei nordafricani in quella zona è scritto tutto QUI.
Volevo aggiornarvi con qualche dettaglio dell’ultima ora.
Vi ricordate che lo scorso anno proprio lì ci fu l’emergenza cani randagi? Non c’è canile, chi gestiva una specie di rifugio in realtà affamava i cani e quelli scappavano per cercare cibo. Attualmente sono sotto denuncia alcune persone, sindaco compreso.
Alcuni cani aggredirono e uccisero un bambino. Una turista tedesca fu ferita gravemente. Fare un identikit del cane non era cosa semplice e così emisero una condanna a morte generalizzata e vedevi carabinieri in giro per le coste a sparare in mezzo agli occhi a tutti i cani liberi e senza guinzaglio. Anche il solo fatto di non chiamarsi "fuffy" costituiva un problema perchè se il cane non era un barboncino andava sterminato. A tutt’ora la questione dei cani non è stata risolta e per quest’anno ci si aspetta lo stesso balletto di negligenze e sterminii preventivi.
Con i nordafricani sta succedendo la stessa cosa. Isterismi e psicosi collettive, toni apocalittici, razzismi generalizzati, descrizioni lombrosiane, identikit di stampo nazista.
Stanno acchiappando a turno tutti i nordafricani della zona, sparano nel mucchio, ne approfittano per fare pulizie di primavera e liberare le coste da lasciare ai turisti immacolate senza il negro che d’inverno si fa il culo alle serre per essere ricacciato dentro un capanno umido e nascosto anche d’estate.
I nordafricani non sono poi così neri e dunque – come già scritto – è veramente difficile distinguerli dagli agricoltori della zona.
Il sindaco sta comunque pensando di istituire l’accalappia-nordafricano. Quello che non si è fatto con i cani si può fare con i negri e anzi si può fare una riconversione del progetto del canile e ficcarci dentro entrambe le categorie.
Io di una cosa sono certa, esprimendo chiaramente solidarietà alla dottoressa e a qualunque donna subisce violenza: non ho mai subito una molestia da un nordafricano.
Li incontro, li vedo, qualcuno lo saluto, con altri contratto al mercato. Quando sono andata in spiaggia a fare footing, salvo il caso del tizio un po’ brillo che mi mandò ‘affanculo perchè voleva una sigaretta e io dissi che non fumo, mai che ci fosse stato un nordafricano che mi cagasse. Ho incontrato i cani, non quelli randagi ma quelli che i padroni mandano in giro mentre loro chiacchierano con gli amici fregandosene del fatto che mordono i polpacci alla gente che corre. Ho incontrato tanti tizi di ogni tipo, nordafricani compresi ma mai, neppure a tarda sera, quando le uniche luci che illuminano le spiagge sono luna e stelle, qualcuno si è permesso di dire o fare qualcosa di fastidioso nei miei confronti.
Gli unici che ogni tanto mi hanno infastidito con appellativi offensivi o hanno tentato di richiamare l’attenzione con apprezzamenti sessisti erano e sono del luogo. Gli unici che in quella zona spesso fanno molto male alle donne sono i padri, i mariti, i fidanzati, gli ex, i conoscenti. La violenza contro le donne è diffusissima in famiglia anche se a tutti piace immaginare il contrario. Non un dibattito, un articolo scandalizzato rispetto al delitto compiuto dall’uomo nei confronti di sua moglie. Il delirio sui nordafricani invece per un singolo episodio in chissà quanti anni.
Chi vive in quelle zone queste cose le sa. Quindi sarebbe il caso di non farsi venire la paranoia, di continuare a vivere come sempre, di non lasciarsi ricattare con l’arma della paura, di non invocare ronde (le famose ronde ragusane… sai che ridere!) e di non prestare il fianco al razzismo.
Chi vive in quelle zone di nordafricani ne ha visti tanti. Vivi, certamente. Morti, trascinati dalle onde sulla riva. Chi meglio di noi conosce la sofferenza impressa nei loro volti quando li vediamo arrivare dopo settimane di viaggi impossibili?