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Non bisogna mai voler “essere all’altezza” dell’orrore

http://www.rawtraining.eu/images/articoli/raw-strength-pietre/pietre01.pngVe lo ricordate che vi parlai (noi sicilian* parliamo sempre al passato remoto) delle pietruzze?

La storia a quanto pare si è ingarbugliata ancora un po’. Torno dall’edicolante che mi guarda sbigottita. "Ma che fai, parli da sola?". Sto sfogliando un giornale nazionale e leggo a proposito degli squadristi al pigneto, della condanna alla violenza da parte di alemanno e poi c’è lui, la moglie e il figlio, una famiglia che pare quella del duce affacciata al balcone, su una foto in cui fanno ciao con la manina al popolo. 

"Chissà quanta gente ci sarà lassotto, che magari si immaginano le folle e invece ci sono solo passanti". L’edicolante diventa arcigna. Tra un po’ grugnisce.

Con tanti giorni che c’erano all’anno per aggredire il figliolo della famiglia alemanno proprio quello dovevano scegliere. Al tg3 ieri sera hanno usato le parole "fortuita coincidenza", me lo ricordo bene, hanno detto proprio così e sembrava prendessero per il culo l’umanità. E alemanno non solo condanna la violenza del pigneto ma si becca la solidarietà unanime per l’aggressione al figlio e nella lunga e felice infanzia in cui ho giocato a pietruzze, giuro, mai ho osato immaginare che in un colpo secco in mezzo alle pietre potevo piazzarci un mattone e caricare su anche quello. 

"Sa giocare a pietruzze", dico ancora ad alta voce. L’edicolante oramai assume uno sguardo compassionevole. Prima o poi chiamerà la neuro.

Passo dalla piazzetta dove c’è la solita panca con i soliti vecchietti che prendono il sole mentre aspettano che le loro mogli si facciano il culo con la spesa, la pulizia di casa e il pranzo che deve essere pronto in tavola all’ora stabilita altrimenti sono guai. Di solito siedo su uno spazio libero e faccio qualche fotografia. Oggi chiedo una foto al tipo che sembra il più arzillo tra tutti.

Lo faccio parlare, anzi confessare e racconta ancora dei bei tempi del fascismo in cui lui era un bambino e suo padre diceva che era tutto fantastico. Lo obbligo a ricordare perchè lui, chiunque sia, deve dirmi la verità e smettere di cullarsi nell’illusione di un passato che non è mai esistito.

Gli chiedo se da bambino mangiava. Mi dice che non c’era da mangiare. I soldati lo rubavano. Che soldati? I fascisti. E lui ce le aveva le scarpe? No che non le aveva, andava a piedi nudi per chilometri per un pezzo di pane. E sua madre trovava la farina per fare il pane? No perchè era requisita e chi aveva grano da parte veniva punito. E suo padre dov’era in tutto quel fantastico periodo? Nascosto per non andare in guerra che già aveva perso un fratello e due cugini. E allora come fa a dire che il tempo di mussolini era fantastico? Silenzio, nessuna risposta.

Colgo quella espressione, il momento esatto in cui lo spoglio della leggenda che si porta dietro per recuperare l’umanità povera che vive dentro di lui e allora si sgonfia, ha le spalle ricurve, lo sguardo meno fiero perchè quel periodo ha spezzato le ossa a tutti e la cosa brutta che è stata fatta, quella più fetente è proprio quella di fare vergognare le persone della povertà e della miseria, dello spirito di sopravvivenza e delle latitanze per sfuggire alla morte.

Era un passato di merda in cui le parole chiave erano "gloria", "impero", "fierezza", onore", "virilità", "patria" e questi poveri minchioni non hanno mai capito che ogni volta che scappavano dalla leva obbligatoria stavano facendo un favore a se stessi e all’umanità. Che avrebbero dovuto essere "fieri" proprio di questo e arrabbiati perchè venivano derubati e molestati psicologicamente ogni giorno.

Lo prendo con il volto di profilo, lo sguardo che recupera umanità e ci vedo dentro, finalmente, un lampo vero, così si lascia toccare fino in fondo e io coccolo quel suo senso di vergogna per "non essere stato all’altezza". Non bisognerebbe mai voler "essere all’altezza" dell’orrore perchè l’orrore è la parte più bassa che esista al mondo ed è fatta di scorregge e merda, che poi è proprio quello di cui puzzano tutti i fascisti.

Gli regalo un bacio ma non riesco comunque a strappargli l’orgoglio di essere stato, a suo modo, uno che ha resistito e che è sopravvissuto.

A casa accendo il computer, leggo su internet quello che mi comunica il resto del mondo e leggo una cosa che sui giornali di qui non sarà scritta mai. A Roma ci sono le elezioni universitarie e il blocco studentesco sta facendo spedizioni squadristiche perchè è l’unico modo che conoscono per imporsi sulla "scena" politica. Quelli di casapovnd che se lo racconto al vecchietto non ci crede che sono tornati e che i politici del centro destra se li coccolano come puoi coccolare la manovalanza che ti permette di andare in giro in doppiopetto dopo che la strada è stata sgomberata da quelli che ti ricordano chi sei.

E per oggi mi sono informata anche troppo. Vado a preparare il pranzo. Oggi si mangia leggero. Sperando di riuscire a digerire le pietre con le quali ci nutrono tutti i giorni.

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


One Response

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  1. carmen says

    ti scrivo non per commentare qualche tuo scritto ma per dirti che da un paio di settimane (cioè da quando l’ho scoperto tramite facebook) ogni giorno faccio un salto nel tuo blog e tutte le volte non posso che essere d’accordo con le tue considerazioni

    buona giornata

    Carmen