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Morire di violenza maschile e di codice verde

http://2.bp.blogspot.com/_InnQx0VUGZA/Sw3JupDoqpI/AAAAAAAAANk/38T5QGefDlo/s320/green.pngNe muoiono tante di donne. Ne muoiono tante per mano del marito, dell’ex, del padre, del fratello, del fidanzato, dell’amante, del convivente.

Poi ci sono quelle che muoiono perche dopo che tuo marito ti ha ammazzata di botte e gli operatori del 118 ti hanno trovata sotto una scarpata, come un sacco di immondizia qualsiasi, ti portano in ospedale in "codice verde", perchè essere massacrata dal marito è una cosa meno grave di un raffreddore. Allora muori dissanguata (il mattino dopo… e nel frattempo l’ospedale che ha fatto?) e capita anche che i connazionali della donna, che se fossero stati napoletani avrebbero buttato giù l’ospedale, invece dimostrano un livello di civiltà maggiore a tanti complici omertosi italiani dei maschi stupratori e assassini e denunciano l’uomo.

Ovvio che se in ospedale arrivi da rom, da rom ne esci, ovvero dentro una bara. Chissà se il codice verde e la morte per emorraggia dopo 12 ore di chissacchè in ospedale sono dovuti all’etnia, al pregiudizio di genere, o ad entrambe le cose. Trovate tutto scritto QUI.

Poi ce n’è un’altra, Lauretta Mazzola. Lui la ammazza, inscena un suicidio, non riesce. Solito copione. Meraviglioso è l’articolo che ne parla: sottolineano il ruolo di lei, come se lei fosse la colpevole. Amante, sposata, figli. Come dire: se l’è cercata.

E poi c’è l’ennesima sex worker ammazzata dal cliente. Si chiamava: Aparecida Perpetua da Silva. Anche lui pretendeva un lavoro gratis? Anche lui esigeva di tutto e di più come spesso accade con queste donne relegate dall’ipocrisia a vivere da clandestine e prive di tutela un ruolo sociale usato in tutti i modi e da chiunque?

Di altre morte e ferite potete leggere sul blog: Bollettino di guerra! (il vecchio Burqa Blog traslocato)

(e se sapete contare, contate pure quante donne sono morte per mano maschile da giugno 2009 ad ora… vi stupiremo con effetti molto speciali…)

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


6 Responses

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  1. Heresiae says

    @fra, non è il tipo di violenza a essere classificato, ma lo stato della vittima.
    una vittima di violenza può essere trovata in stato semiconfusionale e con evidenti traumi gravi, come fratture ed emorragie esterne, sia con solo quale livido esterno e cosciente. non dipende certo dal tipo di forza usato, ma un colpo alla testa è diverso da uno ai fianchia uno al costato… e causano diversi traumi.
    idem per gli incidenti d’auto e vari.

    una vittima cosciente e apparentemente priva di traumi gravi viene trasportata con un codice più basso di una incosciente e con evidenti traumi esterni. perchè da un’altra parte potrebbe esserci qualcuno che sta morendo di emorragia o non è in grado di dire al medico cosa gli è successo il che indica possibili problemi neuronali, avvelenamento, traumi più gravi di quelli che si possono diagnosticare da una visita esterna… e questo fa di lui un paziente in immediato pericolo di vita (ovvero che può morire anche nell’ora successiva) anche se è solo svenuto per il caldo (può sembrare stupido, ma un volontario non è un medico e si attiene al protocollo, che è quello che permette di salvare decine di persone al giorno)

    la donna in questione è morta diverse ore dopo il ricovero, in che indica che il 118 non ha sbagliato la classificazione del trasporto, ma i medici non hanno fatto tutte le dovute analisi.
    codice verde non significa di certo che i medici se ne possono sbattere, è un codice usato esclusivamente dal 118, l’ospedale poi deve dare il suo al momento del ricovero credo, sebbene io non sappia realmente cosa succeda dopo che la vittima viene consegnata al pronto soccorso.
    vorrei anche dire che il trasporto del 118 non si limita a portare la barella in sala d’attesa, prenderne una nuova e andarsene, i volontari rimangono con la vittima fino a che i medici non la prendono in cura.

    ai volontari del 118 vengono insegnati tutti i sintomi di possibili traumi esterni, se li avessero riscontrati li avrebbero sicuramente comunicati e il codice si sarebbe aggravato. ma vedendo quante ore ci ha messo dev’essere stata un’emorragia a un ritmo troppo lento per poter essere rilevata già al momento del soccorso…

  2. Emanuele says

    Allo schifo non c’è limite

  3. fra says

    sono d’accordo con fikasicula
    la violenza maschile non può essere classificata un codice verde.
    la sottovalutazione parte da questo, come quando arriva la polizia e il marito che ha appena ammazzato di botte la moglie dice “le ho dato solo uno schiaffo, cose che succedono tra normali famiglie”.
    le parole *solo* e *normali* dicono tutto.
    è anche questo che ammazza le donne che muoiono di violenza maschile ogni giorno.

  4. med says

    Taglia naso ed orecchi alla moglie incinta perchè aspetta il quinto figlio
    http://www.ilmediterraneo.it/…nto-figlio-0003044

  5. fikasicula says

    il principio d’infarto ad esempio non è da codice verde eppure non c’è frattura e il paziente è cosciente.

    per il resto hai ragione. ho aggiunto la parte riguardante l’ospedale perchè 12 ore e poi la morte devono spiegarle.

  6. Heresiae says

    vorrei sottolineare come nella parte in cui parlate della donna morta di emorragia interna vi stiate concentrando sul dettaglio sbagliato, ovvero quello su cui volevano che vi concentraste.

    codice verde significa SOLO ED ESCLUSIVAMENTE in non immediato pericolo di vita, il che significa assenza di evidenti traumi esterni pericolosi (fratture scomposte esterne, emorragia esterna, …) vittima COSCIENTE (l’incoscienza peggiora immediatamente la gravità della situazione, anche se si è svenuti sul letto), non vittima di terza categoria.
    una vittima cosciente è già considerata meno in pericolo di una che non risponde agli stimoli o non riesce a comprendere le domande semplici, non se è di etnia diversa.

    chiedetevi invece perchè, dopo che i volontari (gli infermieri non si muovono dall’ospedale è la croce rossa, costituita dalla maggior parte da volontari e poi impiegati fissi e medici e infermieri di turno non sempre presenti sulle ambulanze) hanno assolto il loro compito trasportando la donna senza procurarle ulteriori traumi, lei sia morta ore dopo di emorragia interna.

    di solito la croce rossa a malapena viene citata, figuriamoci il codice di trasporto che usa, e ho il forte dubbio che sia successo in questa situazione proprio per far passare più in sordina il fatto che sia morta dopo il ricovero e le visite di rito, scatendando le polemiche di rito.