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Per esempio, io amavo i miei capezzoli…

Una sintesi dei fatti di oggi (e non solo):

ci propongono la figa assicurata, ma questo lo avete letto qui e ancora di più nello splendido post di sgrunt.

i giornali danno molto spazio al matrimonio tra quell’assassino stupratore di izzo e la sua nuova probabile vittima. Ciascuna ovviamente sceglie di che morte morire. Noi non abbiamo mai avuto nulla in contrario all’eutanasia. Quello che davvero ci ferisce fino in fondo è il fatto che i media non abbiano davvero scrupoli nello sfruttare questa situazione per veicolare messaggi distorti, per normalizzare la figura di quel personaggio lugubre e funesto. E’ bastato vedere quello che raccontava domenica scorsa al processo sull’omicidio delle sue due ultime vittime. La prima puntata di un giorno in pretura dedicata a questo è già stata trasmessa ma domenica prossima potrete vedere la seconda parte nella quale lui se la ride e se la gode mentre racconta di come ha legato, stuprato e ammazzato e poi infilato in un paio di sacchi dell’immondizia una madre e una bambina di quattordici anni. Guardatevi la seconda puntata perchè è quello l’Izzo che tutti sopravvalutano dandone descrizioni romanzate. Non è nè misterioso, nè intelligente, ma solo un banale assassino e stupratore che usa gli stessi argomenti di qualunque banale assassino e stupratore. 

i preti si sa, non sono eccellenti nell’analisi della storia. tendono a fare revisionismi, a negare, a dire una cosa per l’altra. quello che però sembra un tantito esagerato è che possa essere in qualche modo riconducibile alle femministe la pedofilia dei preti. lo dicono nelle ultime comunicazioni divulgate a mezzo stampa lasciando intendere che prima delle femministe e della liberazione sessuale i preti non erano così stimolati sessualmente e dunque sarebbe un po’ colpa nostra se alla fine per sfogare i loro bassi istinti diventano pedofili. se la repressione della sessualità dipende dalla chiesa cattolica? ma no, che dite: fosse per loro infatti noi potremmo andare in giro vestite come ci pare, potremmo fare l’amore tutte le volte che vogliamo e non a scopo riproduttivo, potremmo aver diritto a contraccettivi gratuiti e a pillole del giorno dopo. lo si capisce da come hanno reagito alla sacrosanta decisione di un liceo di mettere un distributore di preservativi nell’istituto. il sesso libero è proprio nelle loro corde. sarà invece che le femministe hanno aperto il vaso di pandora delle violenze maschili e che hanno insegnato a tutti e tutte che le violenze maschili non devono MAI essere subite e che bisogna denunciare? noi optiamo per l’ultima tesi giacchè i preti non violentano mica solo dal 1970 in poi. semmai violentavano molto di più prima quando non avevano paura che qualcuno li denunciasse. 

proprio oggi viene resa pubblica una sentenza della cassazione a proposito di padri NON separati. questa sarebbe una buona opportunità per quelle associazioni dei padri separati di far valere il "diritto" di paternità così tanto perseguito al di sopra dello stesso diritto del bambino ad essere difeso dalla violenza, no? invece sono tutti zitti e allora si verifica che un padre possa essere espulso dall’italia nonostante i figli frequentino regolarmente scuole italiane. vale a dire che lo stato se ne frega del diritto allo studio dei ragazzi immigrati e del diritto all’unione della famiglia, così fortemente pubblicizzata in ogni parola formale e ipocrita dei rappresentati del governo, e caccia via gli immigrati senza fare – e non che ne abbiano il diritto – quella tanto decantata distinzione tra buoni e cattivi, delinquenti e persone perbene che vogliono lavorare, ragazzi che vogliono studiare e che hanno diritto ad avere l’opportunità di vivere dove vogliono, come vogliono, per costruirsi un futuro. se non è razzismo questo.

abbiamo saputo che il ministro bondi ha invitato le donne a godere delle belle opere d’arte italiane facendo leva sul desiderio di avere a che fare con pose marmoree virili e ben scolpite. Qui potete ascoltare il gingle e poi una osservazione: ma bondi lo sa che il david ce l’ha piccolo?

un annuncio lieto: una delle nostre sorelle ha attivato sul suo blog personale uno spazio di attenzione per le pubblicità sessiste che regnano nelle periferie delle metropoli. sarà un bel vedere e un gran lavoro. noi ve la risegnaleremo ogni volta che ha delle novità.

su facebook tante si stanno arrabbiando perchè è presente un gruppo in cui si elencano le dieci regole che una donna dovrebbe imparare dai film porno. in realtà sono osservazioni ironiche, paradossi, però non chiariti, presentati male, occultati da un tasto che solo per averlo cliccato ci fa diventare automaticamente fan di quella pagina. NON FATELO. E’ viral marketing. E’ un modo per fare crescere i gruppi che poi possono diventare qualunque cosa. Siamo in pieno periodo elettorale e chi gestisce il gruppo, dopo aver raccolto centinaia di migliaia di adesioni può tranquillamente cambiare il nome dello stesso e farlo diventare "tutti per l’aspira polver-ini" per far passare il caso su un quotidiano online, creare caos mediatico, fare indignare la destra contro la sinistra, invocare la censura, etc etc. oppure può diventare un gruppo a sostegno della polverini così sui giornali si dirà che la sua candidatura o la richiesta di ammissione delle liste del pdl hanno già 300.000 adesioni.

la carfagna ha festeggiato per bene l’otto marzo mostrando tutta la sua impreparazione su quello che riguarda la nostra storia e le nostre conquiste. non ha azzeccato una sola data e una sola informazione. tutto ciò che sa fare è continuare a farsi scudo della legge sullo stalking fortemente sopravvalutata per i disastri che ha creato e perchè anzi depenalizza reati ben più gravi. sui giornali ogni giorno vengono segnalate decine di denunce per stalking. leggendo gli articoli poi però si scopre che quegli uomini avevano percosso la ex moglie, avevano quasi ucciso la ex fidanzata, avevano stuprato la convivente e via così. Insomma, stalking è una bella parola usata per fare colpo sull’universo anglofilo ma alla fine non serve a niente.

vi segnaliamo un sito in cui si fa battaglia per ottenere il diritto a chiamare i figli con il cognome materno. In questo momento in italia tutto ciò non è consentito. Se ricordate la scena del film "spazio bianco" c’è la funzionaria dell’anagrafe che dice espressamente che se una madre sola vuole riconoscere il bambino quello è considerato illegittimo (e la donna puttana!). legittimo invece sarebbe quello il cui padre è noto. il pater familias in italia quindi ancora regna incontrastato e questa questione del cognome è precisamente esplicativa di quanto e come sia considerata la donna in termini genitoriali.

qualche giorno fa su repubblica hanno messo sotto la lente d’ingrandimento i poveri "emo" che in quanto adolescenti che vogliono vestirsi come gli pare e fare quello che gli pare vengono usati da moralisti e bigotti per definire limiti di normalità e anormalità degli individui. vengono così sezionati e perfino sottoposti a specifici test. si preoccupano dei caratteri femminei dei ragazzi (li vogliono ancora come hulk e gli uomini delle caverne, per loro l’evoluzione della specie si ferma a king kong) e ovviamente si fanno un gran cruccio del fatto che ci siano giovani che vogliono sperimentare il sesso come gli pare. tutti buoni a creare recinti e stereotipi come fanno i bigotti di tutto il mondo. se interessa noi alla loro età ci vestivamo strane, ci muovevamo in modo strano, ci piaceva una certa musica e anche a noi piaceva fare una sacco di cose che possono essere chiuse in tanti bei recinti. personalmente avevo una passione intensa per i miei capezzoli, nel senso che me li succhiavo da sola. E’ grave? devo considerarlo un fatto da inserire in una casistica anomala? è in questi momenti che vorremmo foucault fosse tra noi.

il meglio alla fine: le Dumbles pubblicano il report del festival internazionale antifascista/femminista e annunciano che ci sarà un video su quello che il nazismo ha fatto di mostruoso alle donne, femministe e lesbiche in un preciso campo di concentramento del quale grazie a loro vi abbiamo parlato qui.

—>>>la prima foto da riot clit shave; la seconda invece è la mia tetta, non ritoccata su photoshop, esattamente è la sinistra. Consideratelo, dati i tempi, un pagamento in natura, un pezzo alla volta (domani un primo piano dell’unghia dell’alluce), ovvero l’unico modo in cui possiamo rispondere agli embarghi economici di chi ci vorrebbe silenti.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Rossella says

    Io ti adoro!!!!