Questo è il famoso quadro di eugene delacroix che mostra la Marianne che simboleggia la libertà alla guida di tutti i francesi.
La donna – nella memoria storica francese – diventa dunque un simbolo d’azione, di rivolta, di lotta attiva nella conquista e nella costruzione di un migliore futuro.
Quella che vedete a fianco è invece la nuova Marianne commissionata dal presidente Sarkozy per rappresentare una francia che guarda al futuro. La donna, secondo il sarkozy pensiero, non lotta per determinare il suo futuro ma… lo partorisce. Ne consegue che se una donna non partorisce non ha futuro. Il frutto di un parto per la donna diventa dunque l’unica chance possibile.
Un bel passo indietro sia nella dimensione storico/simbolica che nell’utilizzo dell’immagine femminile a tal punto che in francia le femministe giustamente sono in rivolta. Contestano l’enorme cifra investita in questa campagna, la rappresentazione della marianne pura, di bianco vestita, vergine, contestano il fatto che la marianne diventa rappresentativa di un nuovo modello di "produttività" al femminile – se non partorisci non produci futuro – e nel commento del times una trovata del genere viene addirittura (chissà come mai?) paragonata all’immaginario fascista del tempo italiano di mussolini.
Tutto questo si associa perfettamente a quanto sta avvenendo in italia. Da un lato c’è una campagna denigratoria (perfino l’augurio della galera per chi abortisce) contro le donne che considerano la maternità una scelta personale, l’utero una parte del proprio corpo e l’autodeterminazione alla base di tutto. Dall’altro c’è una campagna di recupero dell’orgoglio del pater familias che deve aiutare questa nuova (‘nsomma!) modalità fascista mettendo all’angolo le donne, riducendole ad uteri senza diritto decisionale e senza diritti patrimoniali, contenitori produttivi che non dovranno mai osare mettersi contro la figura del Pater (più o meno separato).
Poi c’è l’esaltazione della madre obbediente al regime, il rinnovato protagonismo speculare al rafforzamento di una mentalità patriarcale. La ragazza che viene appoggiata dal ministro meloni perchè si oppone a tutti pur di partorire diventa un "fiabesco" veicolo per instradare gli uteri sulla strada della richiesta di "protezione" al padre: il leader, lo Stato. Non sono donne e neppure madri. Sono uteri che producono "corpi di Stato". Non vengono supportate in quanto donne, persone ma in quanto soggetti con capacità riproduttive. Chi si sottrae a questo rinnovato "obbligo" della tiproduzione non riceverà alcun aiuto e questo vale per donne, uomini, gay, trans, lesbiche.
A Roma, in perfetta sintonia con "il tempo di essere madri" prospettato dalle fasciste di casapound e accreditato presso l’amministrazione di alemanno, si spettacolarizza la maternità precaria facendola diventare mezzo di legittimazione dell’amministrazione fascista. Non interventi per tutte, reddito per tutte, madri e non, ma interventi singoli, prime pagine nei giornali, foto ricordo da propaganda di regime ed è stato così ridipinto il nostro ruolo nel giro di un paio di giorni.
Per non restare indietro nello spostamento a destra ovviamente anche L’Unità da voce ai Cav che chiedono soldi, fondi, contributi, piccioli, denari per mandare avanti l’italia a colpi di pacchi di pasta dati una tantum agli uteri che non si lasciano controllare dalle scelte razionali di chi li contiene.
Che dite: ce l’abbiamo un problema o no?
Approfondisci: il patriarcato fascista, come Mussolini governò le donne italiane.
Ps: per chi osa parlare di "calo demografico" e di necessità di riproduzione della specie ricordiamo che in italia è in atto una precisa pulizia etnica, che i bambini rom e quelli africani non li vogliamo, che i figli degli stranieri li lasciamo morire nei mari del mediterraneo o nelle carceri libiche grazie ai respingimenti voluti dal ministro maroni e che nel vaticano hanno il gran problema di non consentire un superamento di nascite di religione islamica contro quelle di religione cattolica. Giocano con i corpi delle donne come si trattasse di palline di un pallottoliere.
giusto l’altro giorno leggevo la notizia della ragazza di roma e mi veniva da vomitare al titolo del corriere. no comment nemmeno sulla marianna incinta.
Ho letto ora i post su Mussolini e le donne.
E ho letto il commento che ha lasciato Lea a proposito della sua tesi.
Io ho fatto una tesina sulle donne per la maturità. Non so se vi interessa… È una tesina, quindi non ho fatto una ricerca… È un collegamento interdisciplinare.
Fatemi sapere.
Olly.
Le immagini delle due Marianne – il prima e il dopo – sono già abbastanza eloquenti per chi vuol capire.
Bisognerebbe sempre ricordarsi e ricordare che le donne hanno combattuto delle battaglie, che ci hanno lasciato in eredità dei diritti che oggi comunque sono ancora compromessi perché tutti ci debban mettere becco: stato, chiesa, uomini, donne.
Questo è un posto strano. E, a differenza di quel che la costituzione recita, non siamo tutti uguali.
[Davvero bello questo posto qui, una bella scoperta. Complimenti].
Ransie