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Contro la violenza maschile sulle donne: l’omertà non ci appartiene!

Questo è uno dei tanti gruppi falsi gestiti da uno o più uomini che all’apparenza parlerebbero di donne mentre in realtà parlano male di tutte loro, o meglio, parlano malissimo delle femministe e di tutte le donne che non sono sufficientemente sottomesse.

E’ un gruppo che ha oltre 100.000 iscritti. Parecchi sono account fasulli, forse generati da mille indirizzi mail creati dalla stessa persona. Amano travestirsi da donna e parlare a nome delle donne in favore delle cause maschiliste. Descrivono volentieri le donne come cattive, mettono in discussione i dati diffusi da ministero e istat circa le vittime di violenza maschile sulle donne e se vedono che altri diffondono articoli di cronaca, la innumerevole serie, per quanto sia la minuscola parte dei tanti fatti di violenza denunciati e lo 0,0000001 di quelli non denunciati, di articoli quotidiani che parlano di donne ammazzate da uomini, donne stuprate, donne maltrattate, vittime di stalking, di persecuzione di ogni genere, bambine vittime di pedofilia, e via così allora pubblicano riflessioni interessanti come quella in cui "consigliano" alle donne (tipo noi?) di insegnare alle altre donne la dignità di essere persone senza procurare "allarme sociale". Ovvero dovremmo fare come berlusconi a proposito della crisi economica: nasconderla e nel frattempo favorire le parti dominanti.

Non dovremmo elencare i numerosi atti di violenza maschile subiti dalle donne, non dovremmo rendere "visibile" un fenomeno devastante e ne capiamo la ragione. Il punto è che finchè la violenza sulle donne resta un fatto privato chi la nega può divulgare in giro documenti pieni di menzogne in cui si mettono in discussione le enormi cifre delle donne vittime di violenza maschile. Si può spostare l’attenzione su altri "allarmi" totalmente strumentali e quelli si necessari ad operazioni di lucro finalizzate al sostegno di una minuscola parte sociale, di un unico genere, e di una unica provenienza.

Dire alle donne di non parlare della violenza che le donne subiscono ogni giorno per non creare "allarme sociale" equivale a dire ad un bambino di tacere, non piangere e non urlare mentre lo stai picchiando. Equivale a dire alle donne stuprate di non parlarne in giro per non subirne le conseguenze. Equivale al solito, monotono, ricatto di sempre: meglio tacere.

Le donne che vogliono aiutare le altre donne innanzitutto non si iscrivono a questi falsi gruppi facebook e poi mostrano loro tutto il marcio dei mondi che attraversano e le aiutano a liberarsene. Non è nascondendo la merda che si pulisce il mondo. Non è nascondendo la monnezza che si compie la lotta contro la violenza sulle donne.

Le donne devono difendersi dagli uomini violenti, dalle donne che sostengono gli uomini violenti e dagli uomini che istigano all’odio verso le donne. Bisogna essere chiare e parlarne. Nessuno ci "convincerà" mai a tacere. Rassegnatevi!

—>>>Leggi tutto sul sessismo in rete

—>>>Gruppi fb veri che si occupano di violenza contro le donne: [1] [2

Posted in Corpi, Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.


4 Responses

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  1. Maria says

    Anche io ho fatto la fesseria di iscrivermi, ma giorno dopo giorno mi sono resa conto che parlava di tutto fuorchè della violenza verso le donne, anzi non faceva che parlarne male. Inutile dire che mi sono cancellata
    Maria

  2. martina/rebelde says

    io ero iscritta, ma non lo controllavo molto. poi un giorno ho visto uno schifo di foto sapete, di quelle tipo manina di neonato e manona di uomo con una lagna strappalacrime sulle compagne stupide che dividono i padri dai figli.
    prima di cancellarmi ho spiegato loro come mia madre abbia cercato in tutti i modi di fare si che mio padre si occupasse di me, con esiti terribili, dato che è tornato solo 8 anni dopo.
    e mia madre non è un caso isolato ma una media sconsolante.
    queste cose mi feriscono e mi fanno incazzare, come donna, come figlia e come persona.

    ps. ve lo volevo dire in mailing list, approvo il progetto della libreria. appena riesco vi mando una lista, se vi va.

  3. Ale says

    Concordo con Laura.
    Ma comunque, si continua a considerare il termine femminismo speculare a maschilismo. Bisognerebbe che qualche filosofa o pensatrice o intellettuale scrivesse un testo articolato (non un semplice saggio) idicando le fonti e focalizzando l’attenzione su significato, a partire da quelle. Naturalmente, un libro da divulgare nelle scuole. Altrimenti non si riuscità mai a far comprendere le differenze, complici i vocabolari, purtroppo. (In questo senso la lingua italiana andrebbe riformata.)

  4. laura says

    ma quelli che sono iscritti sono imbecilli? possibile che non si accorgono che è un gruppo falso? un gruppo contro la violenza sulle donne che parla di tutto meno che di violenza sulle donne. canzoni, rosso di sera bel tempo si spera, articoli sui padri separati. se non si accorgono che è un gruppo falso devono essere per forza imbecilli. non c’è un solo articolo di cronaca che racconta di violenze subite dalle donne. è una pagina chiaramente falsa.