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Quelle donne complici dei puttanieri

Giro di vite contro la corruzione: basta con le intercettazioni! E noi che amiamo il rispetto della privacy non possiamo che essere d’accordo. Quindi da ora in poi si potrà continuare a corrompere in privato, i giornalisti non potranno più fare leggere che tutti e tutte chiedono favori a tutti e a tutte e anche noi, che culo, potremo stare tranquille. Niente più monitoraggio in rete alla scoperta del ramo antoberlusconiano da reprimere. Niente più sorveglianza ventiquattrore su ventiquattro di tutto il materiale che gira in rete in nome di una presunta attività sovversiva contro il governo.

Dite di no? Dite che la privacy vale soltanto per i potenti, corrotti e corruttori? E c’avete ragione, c’avete.

Ma in effetti chissenefrega. C’è chi ha deciso che l’italia è un po’ come l’albania, come la romania decadente, una specie di repubblica basata sulla fika e noi ci sentiamo orgogliose di essere elevate al rango di elemento costituzionale e non possiamo che essere grate a Fabrizio Corona, condannato per estorsione, ma diventato oramai un guru della definizione del malcostume italiano, il quale dice che non è vero che le donne sono merce di scambio, giammai: "chi vuole potere vuole soldi e belle donne e la donna non è una merce ma è un regalo!". E ora che lo sappiamo ci sentiamo più tranquille e anzi invitiamo tutti quanti ad attivarsi per realizzare delle botteghe in franchising in cui a natale comprate la donna infiocchettata da offrire al vostro migliore amico.

Vuoi mettere la differenza che corre tra una cravatta o un comunissimo paio di pantofole e una bella donna a carico dello Stato?

Pensate al prossimo ente benefico. Nascerà una fondazione apposita. Dopo "salviamo le balene" le donne d’alto bordo saranno impegnate in una campagna del tipo "salviamo le puttane". Perchè vedete, tra le cose più pessime di queste pessime notizie c’è il fatto che tutti gli uomini (del presidente) coinvolti nella questione hanno moglie e che queste mogli, come stasera diceva norma rangeri in televisione, non si capisce se e quanto sarebbero contente o dispiaciute della fine del mercato in cui i corpi femminili oliano un meccanismo persistente, anzi, pardon, sono "regali" offerti a uomini pubblici che dovrebbero fare attenzione ad accettare perfino un caffè al bar da chi li mette più o meno in conflitto di interesse tra l’interesse privato e quello pubblico.

Nelle intercettazioni c’erano donne [1] [2] [3] che chiedevano l’idraulico e donne che chiedevano di sistemare fratelli, cognati, figli. Chi voleva la piscina e chi voleva chissà che altro. E parliamo di donne di destra e di sinistra. E allora salta tutto l’impianto analitico della campagna contro "il silenzio delle donne" dell’unità di questa estate perchè appare come strumentale, come per deresponsabilizzare una massa di signore – mogli, madri, sorelle, cognate, fidanzate – che in realtà diventano anch’esse colluse con quel sistema di potere.

Non si può chiedere un posto per un parente e poi scandalizzarsi rispetto al modo in cui l’appalto che fornirà quel posto è stato ottenuto.

Le sex workers sono l’unica parte lesa. Sono le lavoratrici più oneste tra tutti. Offrono una prestazione e prendono una paga. In condizione di grande precarietà, senza una legittimazione, disprezzate da tutti, mentre le signore se ne stanno comodamente in villa a chiedere l’aggiustamento della piscina che viene fatto anche grazie ai soldi pubblici guadagnati per realizzare appalti discutibili.

Ed ecco perchè diventa chiaro il motivo per cui alcune donne del centro sinistra, scandalizzate per le escort l’estate scorsa, amplificavano un aspetto del problema facendone una questione di decoro.

Quale credibilità hanno tutte quelle che in pubblico hanno parlato di satrapo e uso delle donne se nel frattempo nel loro preciso contesto c’era chi andava avanti grazie a raccomandazioni e preferenze che venivano fuori da quel sistema?

Avevamo ragione a dire che tutto il dibattito era strumentale e che partiva da presupposti enormemente errati. Si parlava di un silenzio delle donne che non c’è mai stato e si ometteva di discutere di donne che parlano tutti i giorni di cose serie, avendo la coscienza pulita e seguendo un codice etico personale che le pone al di sopra di tutto. Sono le donne straniere, le disoccupate, le precarie, le studentesse offese all’università. Sono le donne alle quali viene sottratto il futuro prima ancora che loro inizino a intraprendere una qualunque carriera. Donne alle quali veniva detto di ribellarsi al "satrapo" per poi indurle a restare piegate a sperare di stare dentro una o l’altra chiesa, il che non cambiava la sostanza.

Come mostrare sensibilità rispetto al problema delle straniere e poi accettare un welfare fatto di badanti sfruttate. Come mostrare sensibilità rispetto alle donne usate o regalate e poi utilizzare i soldi che i mariti guadagnano grazie a loro.

Bisogna dirlo e dirlo forte: in italia non esistono solo i puttanieri. Esistono tante donne che usano, sono complici, colludono, da vicino o da lontano, con quel sistema di potere, sesso, denaro. 

Così come non accettavamo la descrizione della veronica lario in quanto vittima del marito dall’alto della villa in cui abitava e delle possibilità economiche delle quali godeva, non accettiamo neanche questa omissione forte.

L’italia è una nazione basata su un sistema corrotto e patriarcale. Tante donne che si vedono rubato il presente e il futuro ne sono vittime. Alcune donne sono complici di questo sistema. Noi non siamo tra queste. Noi non spenderemmo mai soldi che che sono stati guadagnati in questo modo, anche grazie all’uso di altre donne.

E’ vero che molte donne all’interno dei matrimoni sono costrette a dipendere economicamente dai mariti per assenza di lavoro, ma le mogli di cui parliamo di sicuro non sono tra queste e le loro telefonate per raccomandare fratelli, figli e parenti non possono certo essere state fatte perchè loro sono subordinate ai mariti.

Perciò mettiamola così: ci sono i puttanieri, gli uomini che ricevono regali in puttane, gli uomini che fanno regali in puttane, quelli che ricevono appalti, favori legati a quegli appalti, posti di lavoro legati a quegli appalti anche grazie ai regali in puttane. Poi ci sono le mogli di tutta questa bella gente. Il "silenzio delle donne" sta tutto lì. Le altre continuano a urlare per rivendicare i propri diritti. Ma nessun@ le ascolta.

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà, Scritti critici.