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L’ultima sul tacco a spillo

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La storia dei tacchi a spillo rifondaroli si allunga e diventa abbastanza ridicola. Registriamo questo intervento "offeso" della signora Laura Montelli che ha creato quel po’ po’ di manifesto e ci limitiamo a risponderle nel merito di alcune affermazioni che troviamo alquanto divertenti.

1) Non abbiamo mai ritenuto il sessismo una esclusiva degli uomini. Anzi! Il fatto che lei ritenga di averci stupito con effetti speciali rivelando il suo genere di appartenenza dimostra semplicemente come negli ultimi anni la parola "donna" sia usata come grimaldello per sdoganare qualunque cosa. Dai pacchetti sicurezza contro gli immigrati al sessismo per "ironia".

2) La comunicazione è una cosa complessa. Noi conosciamo bene i meccanismi della comunicazione e il punto non è riuscire a forare la stampa grazie ad una polemica in cui chi critica passa per moralista e chi inventa passa per ultramoderna. Se davvero la capacità di chi fa comunicazione si basa sull’esigenza di bucare schermo e stampa allora basta fare come fanno tanti: un culo, un paio di tette. La sostanza è la stessa. Ma la comunicazione – appunto – comunica ed è fondamentale sapere COSA si comunica piuttosto che QUANTO si comunica. Rifondazione guadagnerà più tesserate da questa campagna pubblicitaria? Quali donne ha rappresentato? Fino ad ora ha dimostrato soltanto che per esigenze di "marketing" il partito ha trascurato e lievemente offeso tante donne che stanno dentro e fuori al partito, che lo votano oppure no. Gran risultato, complimenti davvero!

3) Sul moralismo, ci lasci dire, sbaglia proprio mira. Moralista è chi immagina che la libertà di una donna possa misurarsi sull’adesione o meno ad un manifesto sessista. Nessun problema sulla scarpa. Il punto è quello che rappresenta. E che a lei piaccia o no di sicuro non rappresenta tante donne evolute, aperte NON moraliste come noi. E se per lei opporsi all’uso di ammiccamenti sessuali o di corpi femminili simbolicamente rappresentati da una scarpa fetish significa essere moraliste allora comprendiamo perchè le città grondano di manifesti pubblicitari in cui per vendere, bucare, arrivare fuori si espongono decine, centinaia di corpi femminili. Poco originale. Poco creativo immaginare che l’idea di modernità di un partito possa passare per gli stessi codici di comunicazione usati per la vendita di una qualunque marca di qualunque merce da piazzare sul mercato.

4) Noi siamo del sud ma ci spiace deluderla mentre le diciamo che quella mentalità conformista e patriarcale che lei tra le righe sembra addebitarci non ci appartiene. Il femminismo, quello che noi pratichiamo sulla nostra pelle e non in senso teorico, parte dal personale per arrivare al politico. Di quella mentalità noi siamo state vittime, quella mentalità l’abbiamo contrastata per arrivare ad un modello di vita "libero" che non ci ha regalato nessuno. Quella mentalità l’abbiamo superata talmente tanto da non dover rifugiarci nello stereotipo conformista del tacco a spillo=progresso per sentirci libere. Potrà sembrarle strano ma i nostri capelli hanno vari colori, i nostri occhi idem, ci depiliamo, non abbiamo i baffi, qualcuna ha perfino i dred, pearcing e tatuaggi e indossiamo quello che vogliamo, quando vogliamo, perchè a noi non importa essere giudicate e quel tacco lì ci sembra semplicemente vecchio, tascio (tamarro: come si direbbe dalle nostre parti), banale, scontato per donne forse più adulte di noi che hanno bisogno di un tacco a spillo per sentirsi trasgressive. Nessuna regola. Ciascuna può fare quello che vuole. Noi sorridiamo, siamo solo molto divertite e non ci sentiamo rappresentate da rifondazione tutta stereotipi e clichè conformisti. Tutto qui.

5) La solidarietà che lei esprime alla santanchè spiega molte cose. Perchè vede, non abbiamo mai espresso giudizi morali sulla sua persona. La scarpa della santanchè è simbolo di una classe sociale, di una appartenenza politica precisa, di una adesione a modelli fascisti nei quali noi non ci riconosciamo. Forse per lei sarà una cosa sciocca ma per noi è molto importante sapere che le nostre idee non vengano mai confuse, neppure in senso estetico, con quelle della santanchè. E questo, creda, è un giudizio politico. Ed è la politica che manca nella campagna per il tesseramento di rifondazione e in tutta la sua risposta farcita di giustificazioni che ci fanno sorridere.

6) Sul fatto che lei si senta oggetto di una caccia alle streghe stendiamo un velo pietoso. Anzi speriamo, noi streghe fikesicule, perchè è così che il gruppo ha scelto di chiamarsi, che il nostro blog non venga più "usato" sulla stampa nazionale per fare emergere una idea di modernità fittizia tutta strasse e pajette della "nuova" rifondazione che tiene tanto conto delle idee delle donne a tal punto da trascurare perfino di tenere in considerazione il parere del forum donne interno allo stesso partito. Non in nostro nome, per favore. Non sulla nostra pelle.

Siamo comunque fiduciose e aspettiamo con ansia che l’innovazione concessa all’interno del partito grazie all’uso di un tacco a spillo sia seguita da una diversa modalità decisionale, magari meno gerarchica, che tenga per davvero in considerazione le donne, che le valuti per le proprie capacità, che le consideri ricchezza e risorsa e non elemento critico di disturbo. Aspettiamo con ansia che il partito decida per esempio di cambiare modalità burocratiche interne, congressuali e che ogni tanto candidi una donna capolista. Altrimenti potete tenervi il tacco. Tutto il resto, francamente, è noia.

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali.


13 Responses

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  1. Rosa says

    Mi kiedo: xke ci hanno imposto i tacchi a spillo?
    Sono scomodi, fanno venire le veschiche, rischi di prendere brutte storte (guardatevi le sfilate), sopratutto quando ci impostano talmente di quella magrezza e piedi di misure inferiore al 37 (io ho il QUARANTUNO! nn scherzo) che non ci consente di reggerci in piedi e sulle gambe.
    Inoltre è causa di danni circolatori e deformazioni ai piedi.
    E poi non si puo nemmeno correre…
    In inghilterra in ufficio li hanno vietati…

  2. sassicaia molotov says

    Eccerto che scherzo.

    Però su ‘sta storia che il trampling faccia parte dell’immaginario maschilista non ci giurerei.
    A me ispira solo un gran dolore e visioni di endocrinologi accigliati che presentano conti stratosferici.

  3. anita sonego says

    Care e amate compagne,vi ringrazio per l’intelligenza e la lucidità delle vostre riflessioni. Sono una iscritta a Rifondazione e faccio parte del Forum donne. La stragrande maggioranza di noi è oltremodo critica con il manifesto citato. D’altra parte voi conoscete qualche partito che non sia maschilista? Il problema è, anche, che le donne,anche di sinistra, purtroppo votano secondo le indicazioni del partito e NON votano le donne! Dovremmo discutere tra noi di questa complicità femminile al patriarcato e trovare dei modi per uscirne altrimenti si risolve tutto in recriminazioni vicendevoli senza cambiare nulla! Spero che durante le 5 giornate lesbiche parleremo anche di questo. Un abbraccio e grazie nuovamente per il lavoro che state facendo!

  4. dan says

    dice di aver attirato l’attenzione su un partito scomparso…bhè questo tipo di attenzione nn ci interessa, anche Berlusconi attira l’attenzione su di se tramite atti non propriamente leciti….e poi daccordo sul discorso della non libertà femminile di indossare quanto vuole, ma questo cosa c’enta con quel tacco?cosa c’entra con il partiro?cosa c’entra con le donne che ne fanno parte?

  5. fikasicula says

    scherzi? 🙂
    nooo. la punta del tacco che strizza le palle no. è bruttissimo. è tutto quello che resiste nell’immaginario maschilista. noi femmine che vogliamo solo strizzare le loro palle. sarebbe diventato anche volgare. e non c’azzecca con noi che abbiamo problemi seri dei quali in nessun manifesto si parla.

  6. Serbilla says

    La sostanza è: se dovevi parlare alle donne perchè hai usato la lingua degli uomini? ah, si perchè pensavi alle shopaholic (coi soldi di chi?), all’identificazione, che infatti è fallita.

  7. sassicaia molotov says

    E pensare che sarebbe bastato mettere le palle di uno qualsiasi (tipo che so, berlusconi) sotto la punta del tacco e il messaggio avrebbe avuto un senso.

  8. compagno says

    compagne, noi non li affiggiamo quei manifesti. voi pensate noi con i pantaloni larghi, le scarpe da lavoro e la felpa col cappuccio a mettere sul muro un manifesto come quello. solo a guardarlo e poi a guardarci tra noi ci viene da ridere. non c’entra un cazzo. sono proprio impazziti.

    ciao

  9. rita says

    si. ma che poi avete visto quanto è paraculo lo spazio “dibattito”?
    ci sono solo interventi a difesa di quella cosa abominevole mentre le donne del forum, cioè le stesse donne di rifondazione, sono in giro, esiliate, a fare interventi critici su womenews o su facebook.
    su liberazione ho letto solo l’intervento di imma barbarossa e anche li ci sarebbe da dire. le donne di rifondazione se non sono pluridecorate non hanno spazio nel giornale?

  10. epifanio says

    mah.
    io di lavoro mi occupo di comunicazione e la prima cosa che ti insegnano (la prima!) quando devi fare una campagna promozionale è di tenere ben in mente il target di utenti ai quali ti rivolgi.
    nel caso in questione erano le donne che potenzialmente potrebbero votare rifondazione comunista (studentesse, insegnanti, fondamentalmente donne che pensano e lottano e non aspiranti ballerine da balera).
    sono curioso di sapere se la signora montelli, che non ho il piacere di conoscere, ha ben chiaro a quali donne era rivolta la campagna.
    come giustamente dite voi che ve ne frega del tacco a spillo (che poi, dire che è di classe un tacco del genere è tutta da discutere…) se voi avete mille altri modelli estetici e di abbigliamento completamente lontani da quello?
    Forse quei tacchi piacevano alla signora e allora sarebbe interessante sapere se almeno lei la tessera di rifondazione ce l’ha…

  11. scassata del Nord says

    Fem, se non ci foste bisognerebbe inverntarvi! grazie

  12. sara says

    grande fika! 🙂
    ma poi la tipa dice che bisognava recuperare un partito scomparso dal parlamento. e non lo sa lei che il partito è scomparso dal parlamento proprio perchè i compagni e le compagne hanno smesso di votarlo? e i compagni e le compagne hanno smesso di votarlo perchè mentre bertinotti era presidente della camera e rifondazione era in parlamento hanno appoggiato il governo prodi e votato leggi di merda. io non ho potuto digerire il rifinanziamento della guerra in afghanistan. ma c’erano altri motivi.
    e se vogliono riconquistare consenso continuando a spostarsi a destra anche con l’estetica sono messi proprio male. perderanno anche quei pochi voti rimasti. bah.

  13. Vera says

    Il Manifesto di Rifondazione sembra la locandina de “Il Diavolo veste Prada”, e difenderlo ad oltranza significa non aver capito nulla di cosa le giovani comuniste e i giovani comunisti vogliono da chi li rappresenta. Che continuino pure a fare i comunisti in cachemire e le comuniste in tacco 12, mentre gli operai salgono sui tetti per difendere il posto di lavoro. Che continuino a frequentare i salotti “bene” e gli Hard Rock Café, e lascino che a parlare con gli operai siano i Bossi e i Di Pietro. Ma poi non si lamentino se sono fuori dal Parlamento. Io personalmente non li voterò mai più, e con me tanta altra gente