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Se prendevi un cane era meglio

Avete presente l’uomo nuovo, quello che dice di volervi aiutare e che al primo ostacolo vi dice che "non lo sa fare"?

Se ne incontrano a bizzeffe. Degli autentici imbranati che pensano che le donne facciano quello che fanno perchè sono nate con il libretto delle istruzioni attaccato all’ombelico.

Ti svegli la mattina, nutri il pargolo, gli cambi il pannolino e quello inesorabilmente tira sù la scorreggia sporca, l’ultima delle cacche mattutine e giù a ricambiarlo mentre con l’occhio vigile segui la lancetta dell’orologio che ti dice che il tuo datore di lavoro, maschio, ti licenzia se non arrivi puntualmente. 

Il tuo compagno fa la doccia, arriva a dare un buffetto prezioso al figliolo e si appropinqua alla tua guancia. Tu grugnisci e lui, che è un uomo mooolto intelligente, capisce l’antifona e ti manda un bacio da lontano. "Devo correre, tesoro, scappo o faccio tardi." Invece tu puoi trattenerti fino alla prossima era glaciale, n’è vero?

Dopo esserti lavata appena la faccia e aver indossato un abito decente ti precipiti in macchina, superi il traffico con la destrezza di un pilota di formula uno e pensi a quegli idioti che ancora sono convinti che le donne non sappiano guidare. Coglioni! Chi pensate che accompagni i figli a scuola alla velocità della luce?

Arrivi alla presenza della tizia dell’asilo, molli il fanciullo e senza spegnere il motore ingrani la marcia e in due secondi netti sei già al semaforo successivo. Al lavoro trovi quello stronzo del datore di lavoro che ti dice "lo sai che i clienti preferiscono vedere visi sorridenti, fai un sorriso su…". 

Il tono sarebbe uguale se ti chiedesse di slacciarti il bottone della camicetta. Tutto pur di fare felici i clienti. La mattinata passa in un baleno, ascolti la conversazione di un collega scemo che dice che chi ha la figa è privilegiato sul lavoro, ti sorbisci le lamentele dei clienti tenendo ben aperta la dentatura per non traumatizzarli e stai attenta a non sbuffare mai quando il tuo capo sottolinea una tua distrazione davanti agli estranei per far vedere che lui è un capo vero, di quelli che le sguattere le fanno trottare, mica pippoli.

Alla pausa pranzo ti chiama il tuo "maschio da compagnia" che esige una serie di favori. Ti dice che già che ci sei (dove? come? perchè?) dovresti pagare il bollo e le bollette perchè lui è ad un pranzo di lavoro (alla mensa aziendale!) e tu mandi a farsi fottere il tramezzino accartocciato nella borsa e corri a sollevare il compagnuccio dalle sue ansie da scadenza di pagamenti mensili.

Finisci ad un ora indecente e ti precipiti a prendere tuo figlio all’asilo con la maestruccia che è già sul piede di guerra per il ritardo. Ad ogni minuto il tassametro aumenta. Stessa trafila di semafori, traffico, cazzoni che ti sparano luoghi comuni e dementi che ti sfrecciano sul naso con la moto perchè loro ce l’hanno grande, grosso e targato piaggio.

Arrivi a casa con il piccolo da nutrire, il pannolino da cambiare e pensi che devi fare la lista della spesa per "agevolare" quel lobotomizzato del tuo partner che se si sente insicuro pronuncia la sua frase preferita. "Fallo tu!"

L’uomo nuovo insicuro è quella categoria di maschio che quando gli chiedi di badare un attimo alla cipolla che frigge quello la prende alla lettera e sta lì senza muovere un muscolo. Da lontano tu senti puzza di bruciato, prendi la rincorsa e trovi la cipolla che brucia. Chiedi: "ma non ti avevo detto di badare alla cipolla"? e lui "ma non mi avevi detto di mescolarla". Come avesse detto che non è stato "programmato" per annusare il danno al soffritto.

L’uomo nuovo insicuro esige istruzioni su istruzioni. Tutto ciò che voi non gli direte di fare lui non lo farà. Avete presente una specie di computer che immagazzina dati e non è in grado di assumere iniziative personali? Ecco: così è quel tipo d’uomo. Non ha il minimo senso pratico e neppure capacità di prevenire i danni.

L’uomo nuovo insicuro normalmente vi dice che se lui non sa fare una cosa è perchè voi non gliela spiegate bene. Potrete girarla come volete ma sarà sempre e soltanto colpa vostra. Lui esige "comandi" chiari. Dovete scandire bene le parole, sillaba per sillaba altrimenti non-ca-pi-sce. Trattenetevi dalla tentazione di mollargli l’aspirapolvere in testa quando si giustificherà dicendo che è "naturale" che voi siate più brave nel fare quelle cose.

L’uomo nuovo insicuro quando decide che deve lavare duepiattidue per dimostrare che merita l’appellativo testè adottato lo fa alla stessa velocità dell’uomo sulla luna. Sembra privo di forza di gravità, ogni movimento dura un tempo interminabile. Il tempo in cui voi andate a togliergli quel piatto dalle mani per dirgli "caro, non devi levigarlo. devi solo lavarlo". 

L’uomo nuovo insicuro si incastra raramente con le vostre emergenze. Se voi avete una pentola sul fuoco, una mano occupata da qualcosa e l’altra dalla pietanza che dovete inserire in pignata, chiedergli di arrivare in tempo a togliere il coperchio può costarvi la serenità faticosamente ottenuta in ore e ore di autoterapia. La sola richiesta lo getterà in uno stato di profonda prostrazione. Non entra in sintonia, non interviene, non sa cosa fare. Assume la posa del bradipo imminchionito e voi avrete il tempo di scansarlo per salvarvi, posare tutto su una superficie e togliere da sole quel maledetto coperchio.

L’uomo nuovo insicuro lascia sovente il recipiente di plastica sul fornello della cucina, accanto alla pentola, vicino al fuoco acceso. Lui è una persona sensibile e se il recipiente si brucia e avete rischiato di fare la fine dei polli in un braciere non potete urlargli che è un deficiente. Dovete essere delicate, gentili, dovete usare tutta la vostra capacità di comprensione e tolleranza e anzi dovete incoraggiarlo come si fa con gli "alunni" volenterosi ma mostruosamente incapaci. Tenete conto che se non farete così lui vi dirà che non oserà mai più darvi una mano perchè voi lo trattate male.

Siamo arrivati a sera e lui rientra dal lavoro. Si dichiara formalmente stanco e con tono di sufficienza chiede dove sta la lista della spesa. La sua supponenza vi fa indisporre? Abbiate pazienza. Lui non è come voi, sveglio e dotato di scatola cranica completa di tutti gli accessori. A lui dovete dare la sensazione che voi abbiate avuto una giornata facilissima. Lui è solo un’altro dei vostri "clienti", o un’altro dei vostri datori di lavoro. Perciò sorridete, fategli pensare che è una presenza necessaria, convincetelo che senza di lui la vostra vita sarebbe un disastro, non mortificatelo mai ma confortatelo ad ogni errore perchè i bambini sono un po’ così, se inciampano bisogna AIUTARLI a risollevarsi incoraggiandoli.

Quando lui è giù per le scale vi rendete conto che nella fretta per disgrazia avete dimenticato di segnare che vi manca il detersivo per i piatti. Provate a chiamarlo ma lui procede spedito come andasse in una missione di guerra. Lo chiamate al cellulare ma è irragiungibile. Pensate che potreste lavare i piatti con lo sputo. Ha raggiunto livelli di acidità tali, con una composizione chimica così concentrata, che da solo potrebbe lavare le stoviglie di un intero ristorante. La roba del bambino si può disinfettare in acqua bollente. Riprovi a chiamare e lui magicamente risponde e con fottuta ironia dice: "cosa hai scordato questa volta?".

Ti viene in mente che è il padre di tuo figlio, che non puoi mandarlo a quel paese così su due piedi e sebbene tu abbia la tentazione di segargli quella lingua saccente e presuntuosa che si ritrova decidi di ingoiare il rospo e chiedi "per favore" se può ricordarsi anche di comprare il detersivo per i piatti.

Lui sogghigna e aggiunge una tacca sulla sua personale scheda degli atti di eroismo da far pesare su di te. Sai bene che quando fate sesso in realtà te la fa pagare per tutti i "favori" che pensa di averti fatto.

Ti chiama dopo una mezz’ora, perso tra gli scaffali, bestemmiando perchè non capisce che differenza ci sia tra i pannolini in plastica puzzolente e quelli morbidi che non procurano dermatiti al bambino. "Ma non è la stessa cosa?". NO, coglione, che non è la stessa cosa, e se ti fossi concentrato anche tu due minuti per capire cosa è meglio per tuo figlio sapresti che i pannolini che gli vuoi rifilare gli procurano una allergia che lo sfinisce. Fa’ una cosa, dolce compagno di giochi, comprateli tu quei pannoloni per incontinenti avariati e mettiteli nel culo e quando ti spuntano le bolle ridimmelo che arrivo a farti le fotografie.

Questo è quello che lei gli direbbe se avesse licenza di parlare da persona adulta a persona adulta. Invece gli risponde semplicemente "no tesoro, abbi pazienza, il nome della marca è xy e li trovi sullo scaffale in basso a destra, se sei in difficoltà chiedi alla commessa". ABBI PAZIENZA? Ma si, perchè i maschi in avanscoperta al supermercato non li puoi mandare senza una planimetria del territorio e una piantina dei locali. Avevi dimenticato che loro sono computer pronti soltanto ad eseguire le istruzioni? 

Ti richiama dopo un attimo perchè al banco del pane gli hanno detto che la pagnotta che vi piace tanto è finita. "Cosa prendo?". COSA PRENDI? Tua sorella, prendi, una cosa qualsiasi, prendi, deficiente. Che bisogno hai di chiedermelo? Direbbe lei se fosse come sopra. Invece suggerisce l’altra pagnotta e lui è quasi sollevato perchè il panettiere gli dice che c’è e allora ti chiude il telefono in faccia con una specie di "passo e chiudo" da agente bond 007 che ha dichiarato missione compiuta.

Torna in casa trotterellante e nel frattempo tu lo hai assistito a distanza per consentirgli di fare una spesa decente, hai tirato fuori il bucato dalla lavatrice, hai sistemato il bambino e ti sei appena seduta sul divano a sentire la notizia della riabilitazione di andreotti ante mortem (da ora in poi procederanno così). Lui entra e ti dice "guardala, io a massacrarmi di fatica e lei non fa niente".

Gli strappi i sacchi dalle mani, sistemi tutto negli appositi scaffali, ti passa in mente l’immagine del domopak avvolto attorno a quel decerebrato che la notte ti dorme accanto prima di infornarlo per nutrire i bimbi del terzo mondo, metti a cucinare la pietanza che avevi già approntato e lo vedi accasciato sul divano a gingillarsi con il telecomando alla ricerca di un mondo perduto mentre ti chiedi perchè cazzo non alza il culo per apparecchiare.

E’ pronto in tavola, lui quasi sonnecchia, la spesa lo ha sfinito e infine lo guardi, quell’uomo lì, e ti ricordi le parole di tua madre che preventivamente ti aveva detto che gli uomini sono un po’ così, li devi coccolare, sono cuccioli indifesi e se li fai incazzare mordono.

Ma non facevi meglio a prendere un bel cane?

—>>>Se qualche maschilista osa dire che questa "satira" è eccessiva andasse ‘affanculo o scrivesse a zelig che ammette un comico al secondo che si dichiara vittima del genere femminile e che immagina perfino di poter scherzare sulla lapidazione alle donne. Ma lapidati tu, stronzo!  

Posted in Fem/Activism, Narrazioni: Assaggi.


3 Responses

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  1. sassicaia molotov says

    ordunque: il babbaleo che vi dice “fallo tu” ve lo siete preso dopo (si spera) adeguato periodo di prova. Il pargoletto lo avete fatto col suddetto babbaleo.

    Ho un sospetto.

  2. titaforpeace says

    stupenda!!! bisogna farlo leggere alle nostre mamme e nonne!!!

  3. Natla says

    Certo che ci sono i maschi così. Eccome
    Basta disfarsene appena si capisce l’errore. Possibilmente prima di riprodurcisi, ma comunque è sempre meglio tardi che mai.
    La vita è troppo breve per sprecarla così.