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Preoccupazioni collettive

Non abbiamo cambiato idea. Ne stiamo ancora ragionando in mailing list. Pronte a chiudere o a fare le barricate. Da decidere assieme perchè questa piazza non è solo nostra. Ringraziamo tutte le persone che a commento del precedente post e nella mailing list, così come in privato, ci stanno dicendo cose splendide, spesso inaspettate, per certi versi immeritate. Ci restituiscono però tutto il senso di quello che abbiamo provato a fare tra mille difficoltà, ore ritagliate faticosamente tra una corsa e l’altra, pentolini lasciati a bruciare per finire quel post che bisognava pubblicare per dire alle altre come era andata, stomaci aggrovigliati per il dolore di dover analizzare e rivivere e poi raccontare ferite altrui, dover tenere il conto di morte e ferite di questa guerra invisibile chiamata violenza maschile che condanna le donne in tutto il mondo e poi anche mort* e ferit* per la repressione e per forme di prevaricazione che hanno un’unica radice e mille forme di espressione.

Le donne assieme agli altri e ad altre in una battaglia senza fine per guadagnarsi il diritto di esistenza. Una battaglia raccontata sulla nostra pelle, per ogni contratto precario andato a male, per ogni ferita sanguinante lasciata dal furto di tante piccole e grandi libertà, per ogni cosa che abbiamo visto e vissuto senza tapparci gli occhi. La nostra forza sta tutta qui: puoi condividere o meno quello che raccontiamo ma è quello che sentiamo e viviamo davvero. Non c’è interesse di cordata, nessun corporativismo, nessuna esigenza di affiliazione, niente di niente. E’ passione autentica e non lo diciamo per compiere un atto di autocelebrazione ma solo per dire che per noi tutto ciò è profondamente personale perchè politico e profondamente politico perchè personale.

Come scritto nella mailing list: noi abbiamo sempre combattuto contro la logica della delega, della leadership, dell’identificazione in icone che spesso sono maschili. Non siamo eroine. Siamo donne normali, per niente virili, che combattono esigendo di crescere assieme ad altre e altri. Perciò vale tutto il senso della presa d’atto della responsabilità collettiva che è scritta in decine di commenti nel post del blog e nelle mail ricevute.

E ancora: noi siamo solo noi, odiamo persino questa parentesi autoreferenziale del "chi siamo" e "dove andiamo" perchè nel frattempo fuori ci fanno un culo così e sappiamo che non c’è tempo per questi lussi ma sappiamo anche che la nostra forza sta nello stare insieme, nel fare rete.

Se non sapessimo di fare rete non potremmo neppure raccontarvi di lotte che viviamo e condividiamo e non potremmo analizzare con voi la realtà per come la vediamo.

Siamo donne, ragazze, madri, figlie. Siamo molto preoccupate per il nostro presente e per il futuro e ci scopriamo comunque a pensare ai monumenti d’italia. Tutta roba spigolosa, il duomo di milano, il colosseo, la cattedrale
di palermo, la torre di pisa, il duomo di firenze, e molti altri luoghi
temibili.

Come conseguenza di un atto sconsiderato si corre il rischio che vengano abbattuti perchè essi stessi istigatori di odio e presumibili armi improprie. E allora ci viene in mente che servono monumenti con le punte arrotondate e non possiamo fare a meno di inventarci il "comitato per l’arrotondamento dei monumenti appuntiti".

Siamo preoccupate per tutto quello che sta succedendo a Copenhagen di cui in italia si sa poco o niente. Arresti preventivi, arresti durante, arresti notturni, manganellate sempre, contro persone che tentano di esprimere una idea per salvare il pianeta dall’inquinamento e dallo sfruttamento criminale di ogni risorsa.

Ci preoccupa moltissimo quello che succede in italia, di cui abbiamo parlato in molte occasioni e ne riparliamo anche adesso con una particolare attenzione verso quello che dice maroni e con lui anche i suoi accoliti. Lo hanno scritto altri ma vale la pena ripeterlo: stiamo parlando di un ministro che assieme alle camicie verdi volevano usare i fucili contro roma ladrona. Parliamo di un rappresentante di un partito che istiga odio ad ogni parola e ha fatto della "cattiveria" la propria linea politica contro persone di ogni tipo, stranieri in testa, litigando persino con i preti ai quali vorrebbero rubare l’esclusiva della rivendicazione religiosa. Parliamo di uno che di fronte alle obiezioni a proposito di respingimenti ha usato il termine "buonismo" contro il quale si schiera perchè sarebbe ipocrita e perchè gli stranieri sarebbero criminali a prescindere.

Ci preoccupa il clima di grande tensione che da milano in su e in giù sta massacrando ogni forma di resistenza civile e democratica nei modi che noi ben conosciamo. Ce lo spiegano bene gli anarchici e le anarchiche della federazione nazionale italiana che prendono le distanze da quei presunti attentati di cui si parla in questi giorni e dalle rivendicazioni di cui non si capisce la sostanza. L’unica cosa che si capisce e che si criminalizza la lotta contro i Cie e per il resto il volantino sembra scritto da uno scriteriato deficiente che ha scopiazzato qua e la’ parole senza senso.

Ci preoccupa questo crescente interesse per il controllo dei pensieri, delle idee, della critica e del dissenso specialmente quando questa esigenza viene prima da nando dalla chiesa, di cui ci racconta michela murgia, e poi da gian antonio stella che noi ricordiamo perchè ha preso spunto da un nostro post ripubblicandone il contenuto, strumentalizzandolo senza neppure citare la fonte. Come dire che a gian antonio stella, al quale risponde leonardo, il web sta bene per pescare notizie senza rispettare le minime regole della netiquette e poi non gli sta bene per il flusso di liberi pensieri che l’attraversa.

Ci preoccupa il papa che approfitta della confusione per stabilire norme "naturali" che pur di essere imposte non hanno scrupoli nell’utilizzo di metodi alquanto innaturali. Potremmo parlare dell’accanimento terapeutico, di idratazione e alimentazione artificiali, di parto post mortem, di sistemi che arricchiscono l’industria farmaceutica e sanitaria per allungare la vita anche in condizioni disastrose.

Ci preoccupa la legittimazione della violenza contro le donne praticata costantemente da certi siti e da certi giornali, anche online. Come in un articolo del Giornale in cui si parla di un tizio condannato per stupro dove la notizia finisce per essere la supposizione bocciata dai giudici e sostenuta dalla difesa di una versione inventata da parte dela vittima. La cosa non solo è deontologicamente scorretta ma è anche pericolosa. Stiamo parlando di un giornale che dovrebbe raccontare la notizia ed eventualmente non sostenere alcuna tesi o quantomeno riportare tutte le versioni in campo. Capita di frequente invece che codesto giornale non parli mai delle vittime a meno che non siano donne stuprate da stranieri.

Ci preoccupa il fatto che ci sia qualcuno che possa avere interesse a favorire lo stupro perfetto di chi è puttana, nera e clandestina.

Ci preoccupa l’ultima pubblicità dell’alitalia che presenta un perfetto roul bova che tratta la hostess da cameriera e poi si rivolge al vicino di posto chiarendo che si tratta di sua moglie e che in casa non può certo trattarla così. Un invito ai maschi a sfruttare il camerierato della moglie a spese d’altri invece che emanciparle e muoversi il culo (pardon, abbiamo detto culo) per prendersi coperte, cuscini e mascherine da soli.

Ci preoccupano tante cose e invece c’è gente che si preoccupa per il manifesto che vedete sopra e si preoccupa anche di censurare il web e criminalizzare il dissenso. E la cazzata è che mentre il fascismo che fu metteva gramsci in galera dandogli almeno la dignità del perseguitato politico ora ti fanno una causa civile e ti azzoppano la vita con una richiesta di risarcimento danni che varrà quanto tutto quello che non potrete mai avere anche lavorando in tre vite una dietro l’altra.

Una vera porcheria.

Continuate a chiacchierare con noi. E grazie. 

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


3 Responses

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  1. Serbilla says

    Grazie mille 🙂 mi sono iscritta, anche se quando ho provato ad accedere all’archivio il server mi ha detto “non esiste una lista femminismo a sud”.. bugiardi!
    (sarà un errore del server)
    baci a voi

  2. fikasicula says

    ti dice che è inaffidabile perchè devi includere un certificato che non hai in memoria. vai avanti e fidati 🙂
    i mainstream non si fidano di tutto ciò che non controllano 😛

    ti aspettiamo in lista
    baci

  3. Serbilla says

    http://www.youtube.com/watch?v=kk3VyTRCYm0

    Questo con Valerio Mastandrea, pur non parlando di preservativi, è di gran lunga migliore. Passa in tv.
    Proprio il 1 dicembre dicevo, altrove, che sembra quasi l’aids sia sparito dalla mente della gente.
    Il messia salva le genti, è daprovare, il preservativo pure, è certo, se il vaticano adottasse questa pubblicità sarebbe comunque una rivoluzione.

    Quando tento di aprire la pagina per l’iscrizione alla mailinglist mi dice che la connessione non è affidabile 🙁 come posso fare?