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Vietato ingrassare: è vilipendio della patria

Angela ha letto il post che parla della campagna ministeriale sulla "fertilità come bene comune" e ci ha segnalato questa pubblicità affissa in un paese della calabria.

Si vede non benissimo ma di fatto c’è una donna incinta su una bilancia e in basso la scritta piccola recita "tuo figlio vuole una mamma in forma"!

E’ una campagna contro l’obesità? Interessa la salute della donna o interessa che il contenitore sia "sano" per salvaguardare il contenuto?

Bisogna tenersi bene per poter fare figli con più facilità?

Il senso è lo stesso della campagna ministeriale su base fascista. La fertilità per loro sarebbe un "bene comune" quindi il corpo non ci appartiene e dato che non è roba nostra dobbiamo averne cura non per noi stesse ma perchè noi siamo considerate alla stessa stregua di incubatrici, macchine per fare figli, sempre efficienti, belle e "in forma".

Vi è chiaro che non c’è una fine al peggio? Vi è chiaro che quando si parla di possesso dei corpi e di mercificazione dei corpi in pubblicità quello che conta non è la nudità, che non ci sconvolge perchè non siamo moraliste ne’ pudiche, ma è il messaggio, in questo caso autoritario, che attraverso esso si veicola?

Donne sfruttate per scopi sessuali e riproduttivi. Corpi di Stato che è vietato imbruttire.

Mi raccomando: non prendete neppure un chilo perchè altrimenti viene considerato vilipendio della patria.

Leggi anche:

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Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


3 Responses

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  1. letizia says

    mi chiedevo, ma per l’obesità maschile che cazzo di manifesto avranno pensato

  2. Reginella says

    Ragazze approfitto di questo post per segnalarvi un meraviglioso film che ho avuto modo di vedere ieri sera al cinema, “Precious” di Lee Daniels. è una storia tutta al femminile, incentrata su di un’adolescente afroamericana vittima di continue e ripetute violenze paterne, obesa, madre di due figli, analfabeta. ma è anche la storia di una femminilità ribelle, autonoma e tesa al riscatto in dialettica con una femminiltà al contrario asservita e avvilita dal potere maschile. identità di genere e identità postcoloniale sono il nerbo centrale di questa storia cruda, violenta e tristemente universale.

    non voglio anticiparvi altro anche se, per quanto ne so, il film non ha ancora un distributore in italia (e ti pareva). fate in modo di procurarvelo se potete. io nel frattempo aspetto di leggere un vostro parere su queste pagine! sono sicura che darà vita a un interessantissimo dibattito!

  3. NohaIjiachi says

    Cioè… cosa?
    Io che sin da piccola sono sempre stata di costituzione robusta e facilmente tendente all’ingrassare (purtroppo…) se mi fossi trovata davanti una cosa del genere, mi sarei premurata di scoprire chi ha ideato questo manifesto imbecille e sarei andata personalmente da lui/lei a fargli notare quanto è idiota. Non mi basta aver sofferto per tutta l’adolescenza della ghetizzazione di chi non è ganzo e alla moda, classica fra i ragazzi? Non basta che a tutt’ora combatto contro il sovrappeso per me stessa?
    Che poi io non lo voglio nemmeno, un figlio. Non ora, e certamente non nell’immediato futuro.
    Che fanno se mi leggono, mi arrestano?