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Chi ha paura dei centri sociali?

di Feminoska

Da tempo i centri
sociali torinesi sono nuovamente il bersaglio preferito dei “Rappresentanti
della Città” – che più comodamente vorrei chiamare d’ora in avanti i
“Rappresentanti di una Certa Parte della Città” – i quali, in barba alla
testimonianza e alla presa di posizione di tante cittadine e tanti cittadini che
invece cercano di difendere l’operato degli stessi, hanno oramai un solo scopo
nella vita: CANCELLARE DALLA FACCIA DELLA TERRA QUESTI INUTILI PIDOCCHI!

E così stanotte
gli “Automi dell’Ordine” hanno operato nei confronti di alcuni centri sociali,  non da molto attivi sul territorio [sabato 19 corteo di protesta].

Certamente, è
noto a tutti che Torino è messa a ferro e fuoco da questi indomiti sovversivi,
altrimenti sarebbe un paradiso in terra. Le tristemente famose banlieue
parigine CI FANNO ‘NA PIPPA  a
confronto! E’ altresì noto che tutti coloro i quali li difendono – le mamme che
ci portano i bambini, ad esempio, animando uno spazio di giochi e socialità che
diventa un servizio essenziale  in
uno stato che è improntato al “tanto ci pensa la mamma, nonna, moglie” – sono
pericolosi e pericolose criminali che operano sotto la copertura di una… LUDOTECA?

A dire il vero
però – e questo lo sanno anche i sassi e i sanpietrini torinesi –  i Centri Sociali a Torino sono una
realtà radicata da anni nel tessuto sociale della città. Penso ai più famosi e a
quelli storici, da El Paso al CSA Murazzi al Gabrio all’Askatasuna, al defunto
Prinz Eugen e a tutti quelli, vecchi e nuovi, che come la Fenice muoiono e
risorgono dalle ceneri della volontà di persone che, con tutti i limiti umani
possibili, hanno sempre realizzato in questi luoghi iniziative delle più varie
e soprattutto capaci di interagire con l’esterno.

Ludoteche,
sportelli legali, incontri e discussioni in merito a temi attuali e scottanti,
palestre, rassegne teatrali, rassegne cinematografiche e migliaia di concerti
“low cost”, hanno sempre attratto molte persone a frequentare i centri sociali,
nei quali si può – privilegio raro – esistere, senza subire dall’alto le
decisioni altrui come adepti di una “religione dell’iniziativa unica
istituzionale” che ci vede bambini balbettanti incapaci di intendere e volere.

Come poi parte
dell’esterno reagisca, è un altro discorso, considerata anche la propaganda
istituzionale che li vuole comunque e perennemente “brutti, sporchi e cattivi”,
e che bolla certe iniziative come “strategie di marketing” (indichi la pagliuzza
che è nell’occhio altrui, Sindaco, e credi di nascondere la trave che è nel
tuo?).

Perciò
ovviamente, non essendo d’iniziativa istituzionale, ecco che si passa
all’operazione “Mocio Vileda”, per ripulire la facciata della mela marcia
torinese… ovviamente poi, i titoli di parte si sprecano, i quali affermano ad
esempio che  i cittadini esasperati hanno solidarizzato con le forze
dell’ordine lanciando secchiate d’acqua dai balconi.”

Questi
cittadini, se davvero si sono comportati in tal modo, sono davvero dei
rimbecilliti, e soprattutto sfogano l’esasperazione della vita sempre più
disagiata che conduciamo grazie al malgoverno italiano e al magna magna
istituzionalizzato, su altri derelitti come loro. La guerra tra poveri esiste
eccome, e nell’Italietta odierna la maggioranza è composta dai sempre più
poveri.

Credo
che l’italiano medio basso, ormai rimbecillito a forza di cosce e culi e
paradisi pubblicitari, faccia una vita più di merda di quella che gli
toccherebbe, perennemente infelice e completamente privo di senso critico ed
etico… e soprattutto sono sicura che costoro MAI , in vita loro hanno messo o
metterebbero piede in un centro sociale, IMBOTTITI DI PREGIUDIZI COME SONO  fino al midollo.

E
così, invece di difendere chi lotta per poter ancora autodeterminarsi, creare
percorsi nuovi e diversi e – miracolosamente – CRITICI del pensiero unico
imperante, “tirano secchiate d’acqua”.

Se le
tirassero in testa vicendevolmente, e ben ghiacciate, in modo da svegliarsi un
po’.

PS:
A Torino i sovversivi colpevoli sono sempre di più… stasera si organizza un
presidio
per far riaprire una nota rumeria torinese, chiusa per
“l’intollerabile rumore (di vita) che disturba gli abitanti (zombie) delle case
affianco”

 … a prescindere dal fatto evidente che
sono molti i locali torinesi in questa situazione, a riprescindere dal fatto
che sarebbe più costruttivo cercare una soluzione comune invece che giocare a
braccio di ferro per interposto intervento di Vigili, ecc ecc…è divertente
pensare che la gente si senta comunque costretta a convivere con i rumori più
diversi di una città quali i rombi dei motori delle macchine nel traffico, i
clacson che suonano continuamente, le trivelle che per anni trapanano il
cemento per la costruzione della metropolitana.. questi rumori, orrendi e
invasivissimi, vanno però tollerati in quanto “necessari” al “progresso” alla
“crescita” alla “modernità” (e da quando?)… i rumori della vita, delle risate,
la musica… quelli no, sono obsoleti, sorpassati, ricordi di un tempo che fu.

 “TUTTI A
CASA DAVANTI A MAMMA TIVU’, DRUGA’!!”

Ps: solidarietà da tutte noi agli spazi sgomberati di Torino e anche a quello di Udine sgomberato due giorni fa. 

—>>>Foto di Claudia Pajewski

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Sonia says

    Ciao,
    vi ho linkato sul mio sito di libri usati!