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Teatro: I wanna be Maria

Update: QUI trovate un video tratto dalle riprese dello spettacolo.

Perchè Madonna nella foto? Perchè è la prima artista internazionale che ha operato una sovversione comunicativa e che ha creato un cortocircuito culturale. Andate su un qualunque canale di ricerca. Google? Ma si, anche. Provate a cliccare la parola chiave "madonna" per cercare quella madonna lì, l’icona cattolica. Non viene fuori che lei che con le sue immagini trasgressive ha sostituito nell’immaginario collettivo di tante adolescenti quella madonna virginale con questa madonna qui. Continua a fare sostituzione di icone simboliche e chiama il suo compagno di vita jesus e sua figlia maria lourdes beccandosi scomuniche su scomuniche e riuscendo a fare marketing concorrenziale contro il vaticano.

Non so se per caso o perchè si siano ispirate a lei (ma non credo) l’ultimo lavoro teatrale del gruppo Teatre des senses, "i wanna be maria", ha molto a che fare con la comunicazione per immagini, suoni, concetti e si spinge oltre trascinando gli spettatori e le spettatrici in un percorso che invece che anestetizzarti e rincoglionirti sollecita – ed è rivoluzionario! – a pensare.

Il gruppo teatrale è composto da facce in parte conosciute. Alcune donne delle "Vagine Volanti" che un paio di anni fa avevano messo in scena lo splendido "Effe", altri/e compagn* e amic* e i locali della casa del popolo di grassina (firenze) usati per le prove.

Proprio lì, dove già pochi giorni fa c’era stata la riuscita due giorni antifascista a cura delle Donnol@, del Gruppo azione e ricamo e di Antifascismo Viola, ieri sera è andato in scena "I wanna be maria" che immagina i ruoli che ogni "maria" interpreta a partire dal momento dell’annunciazione.

Si procede per icone: la prima immagine è la figura di maria in braccio ad un’altra maria con tante marie ad assisterla e a venerarla in ginocchio. E’ lei l’unico simbolo della scena che riceve l’annuncio della nascita. Ed è lei che mette in discussione e pone il dubbio mentre viene autoritariamente zittita dall’arcangelo gabriele con l’imperativo "RALLEGRATI!" (e non rompere, si sottintende).

L’immagine successiva è una via crucis, una multipla serie di crocifissioni, lei sulle ginocchia della madre, la madre sulle ginocchia della figlia, la figlia sulle ginocchia della sorella, ciascuna sulle ginocchia dell’altra a sostituirsi al simbolico dell’arte figurativa che materializza anatemi e teorie religiose.

Ogni momento è segnato da una colonna sonora, tanti pezzi di Madonna, che improvvisamente si interrompono come per segnare la differenza tra fantasia romanticizzata e realtà nuda e cruda. Ed è ancora una intuizione che viene suggerita attraverso la stimolazione dei sensi.

Le donne diventano "modelle" che sfilano in passerella. Corpi di tante "maria" funzionali ad un unico uomo in scena, muto, immobile, mentre le donne gli ruotano attorno. Le "marie" si fanno "veline" che ballano, sprizzano gioia da tutti i pori e si presentano in una intervista pseudo televisiva con toni entusistici, quasi al delirio, in un crescendo di battute che rappresentano un vuoto totale. C’è quella a cui "piace dire cose belle" e quella che concede una intervista porgendo il culo al microfono.

Ci sono ancora le pose dei manifesti pubblicitari e infine maria, nuda, crocifissa, mentre due sorelle prevedono e cucinano il suo futuro, mestando e rimestando qualcosa di rosso in una grande pentola. Il corpo viene macchiato di rosso, ai polsi, alle caviglie, sulla schiena. E’ lei "maria". E’ lei quella che non ha scelta e che ha solo due alternative, l’una funzionale all’altra, santa o puttana. E’ lei quella che il mondo continua a crocifiggere.

Splendido vedere lo spettacolo. Splendido festeggiare la giornata dell’immacolata concezione con altre immagini in testa. Grandioso sapere che in un’altra città, a milano, emma dante faceva incazzare tutti perchè la sua carmen è diventata un’opera di "operaie, militari e ragazzini con le pezze al culo" dove lei, la protagonista, subisce violenza e rivela una bella impronta anticlericale.

Grazie alle donne. Grazie al teatro di chi guarda il mondo attraverso i nostri occhi.

Posted in Fem/Activism, Sensi, Vedere.


5 Responses

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  1. fikasicula says

    grazie 🙂
    ora lo pubblico assieme al link alla recensione.
    e si, sono d’accordo, un altro anno di resistenza per tutti/e.

    un bacione grande!

  2. Margherita says

    Eccovi il link del video..
    http://www.youtube.com/watch?v=3j3CePXTjo0

    E che dire?
    Un altro anno di resistenze a tutt*

  3. fikasicula says

    margherita 🙂
    ma grazie a voi!
    siete state fantastiche e non ho abbastanza parole per dirvelo.
    davvero meravigliose.
    spero anch’io di potervi incontrare presto e mi piacerebbe che vi vedessero anche le altre.
    spero prima o poi in un video 🙂

    un abbraccione a tutt*

  4. margherita says

    Grazie della splendida recenzione!
    Magari riusciamo a vederci e a parlarne a voce 🙂

    grazie a voi e al vostro splendido lavoro.

  5. gia says

    bel blog