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Roma: Take back the night

 

*Take back the night!* 
*Riprendiamoci la /notte/!*

Dopo anni di politiche sempre più restrittive per la libertà di tutti ma soprattutto di tutte, abbiamo pensato di dover ribadire cosa vuol dire sicurezza per noi. Nell´immaginario comune, la notte è sempre stata associata all’insicurezza, alla violenza, alla paura e col tempo noi stesse abbiamo imparato a introiettare l´idea del pericolo del mondo esterno.

Con i /loro/ mezzi di comunicazione assordanti vogliono inculcarci l´idea del terrore della vita che troviamo fuori dalla casa (italiana). Una casa che non dovremmo mai lasciare perché sinonimo di protezione e sicurezza. Ma noi non ci caschiamo. Non ci rinchiuderanno nella prigione delle mura domestiche per far godere l´uomo padr(on)e e marito, che cerca di approfondire sempre più il senso di controllo sul corpo e sulla libertà delle donne. Non resteremo i nostri corpi per giustificare le politiche sicuritarie e razziste di questo paese ormai alla frutta.

Siamo pronte a uscire nelle strade e a dirlo a ridosso del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Poiché la sicurezza non viene da un maggior numero di telecamere, né dall´emarginazione, incarcerazione ed espulsione degli immigrati (e delle immigrate), ma dalla nostra stessa libertà e autodeterminazione dentro e fuori le mura domestiche.

Vogliamo vivere le nostre strade anche di notte e vogliamo che sia questo a farci sentire sicure. Vogliamo non sentirci mai da sole. Vogliamo dire questo da donne alle donne, alle lesbiche, alle trans, perché non è sicurezza una città militarizzata, non è sicurezza una città fatta di ronde e lame, perché la nostra arma è la solidarietà.

Questa crisi tanto temuta e così poco ammessa viene sfruttata, come è sempre stato, per restringere le libertà acquisite in anni di lotte. In tempo di crisi le classi dirigenti tentano in ogni modo di minare alla base i diritti umani più elementari: prove ne sono i respingimenti in mare dei migranti, come quelli delle donne nelle case, la negazione del diritto al dissenso attraverso censura mediatica e divieto di manifestazione, la distruzione della scuola pubblica, la criminalizzazione e la svalutazione delle donne sututti i fronti, specie in campo lavorativo. Infatti precarietà o pratica delle dimissioni in bianco restano principalmente problemi femminili,impedendo alle donne, che vogliano sfuggire a situazioni di violenza infamiglia, di farlo. Nessuno si chiede perché i famosi assenteisti di Brunetta fossero in maggioranza donne, dato che sulle donne ricade tutto ilpeso di un /welfare/ sempre meno efficiente.

Tutto questo accade mentre la Chiesa continua a proporre un modello familiare in cui la donna conservi il ruolo di incubatrice e balia, mentre la società diventa sempre più fascista, ribadendo, tra gli altri, il vecchio schema della donna o santa o puttana. Così la violenza è palese solo quandoa compierla è il tossico, l’immigrato o il rom e si arriva a giustificare l´ubriachezza dei "bravi ragazzi", che agiscono per soddisfare bisogni dovuti, mentre lo stesso comportamento rende la donna un´incosciente che "se l´è cercata".

Ma in tutti questi casi non si indaga la violenza alle radici, la giustificazione è sempre la devianza, mentre noi sappiamo bene che laviolenza è diffusa e propagandata dai media e dalla cultura.

Si sistematizza una violenza più subdola, in un paese in cui escort eprostitute sono messe alla berlina, umiliando e denigrando la donna attraverso comportamenti di certi personaggi politici che vengono imposti come modello vincente.

*E tra l´affanno dei giornali e dei politici preoccupati, anche noi vogliamo dire la nostra.*

*Invitiamo donne, puttane, trans, migranti e rom, lesbiche, gruppi e collettivi femministi a partecipare all’assemblea che si terrà il 22 ottobre nell’aula autogestita di psicologia la Sapienza (via dei Marsi) alle 18 per costruire una street parade notturna e momenti di riappropriazione delle nostre città attraverso musica, arti di strada e grafiche, il 20 novembre come tutti i giorni, aspettando il corteo nazionale contro la violenza sulle donne.

x info: takebackthenight@grrlz.net

Posted in Fem/Activism, Iniziative.


One Response

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  1. psv says

    ciao a tutte..
    oggi c’è stata l’assemblea di preparazione del corteo take back the night..
    è stata molto interessante, e vorrei condividere con voi un paio di cose.
    la prima è quella che dava un colore diverso a quell’assemblea, un colore non solo bianco occidentale, ma pieno delle ricchezze culturali delle donne migranti.
    non sono intervenute, non hanno portato contributi pratici, ma il loro essere si è fatto sentire.

    la seconda cosa è quella che un pò più di tutte le altre mi eccita..
    siamo tutte abbastanza giovani, ma tutte ci hanno raccontato, abbiamo letto e in qualche modo viviamo il divario politico che per 30 anni ha separato il movimento femminista da quello lgbt.
    30 anni fa ma ancora oggi la proposta di un separatismo netto ha sempre posto un limite invalicabile fra le femminsite e le lesbiche e le trans, non riuscendo, a mio avviso, a mettere in campo una sfida culturale e politica fondamentale, quella dell’oppressione di genere, quella della strumetnalizzazione dei corpi, quella della violenza contro le donne, contro le migranti, contro le lesbiche, contro le trans, contro i gay.

    Penso che per la prima volta stiamo assistendo ad un tentativo di autorganizzazione di tutti questi soggetti, insieme.

    l’idea di scendere in piazza il 21 insieme è una sfida che abbiamo lanciato e che dobbiamo portare avanti, perchè non penso che una “sola data” riuscirà a colmare la sfiducia e la “depressione” di anni.
    sarà un percorso lungo e duro, ma noi abbiamo tutte le chanche di poterlo portare a frutto.
    io sono emozionata.
    ho sempre vissuto con difficoltà il mio essere studentessaprecariadonnafemministalesbica, facendomi attraversare molteplcii luoghi di autorganizzazione.
    questa volta in quella piazza spero di poter sentire da tutte le stesse parole d’ordine, con tutte le differenze presenti.

    questo è stato possibilie perchè stiamo costruendo percorsi nuovi, affascinanti e pieni di contenuti, perchè abbiamo avuto incontri “particolari” che seppur con soggetti eccentrici ci hanno dato tanto.

    spero che il corteo del 21 sia una prima occasione per la reale costruzione di un movimento unitario che sappia sia rispodere alla crisi economica e culturale che viviamo, sia che sappia risopdenre ai continui attacchi che viviamo tutti i giorni.

    TAKE BACK THE NIGHT…

    “Di fronte alle sofferenze del mondo tu puoi tirarti indietro, sì, questo è qualcosa che sei libero di fare e che si accorda con la tua natura, ma precisamente questo tirarsi indietro è l’unica sofferenza che forse potresti evitare” F. Kafka