Skip to content


Spot sessista: le autoreggenti e le povere lucertole

http://www.youtube.com/watch?v=HUdGOHzjBIY

Questa deve essere l’annata delle pubblicità sessiste di chi vende calze. Appena poche ore fa abbiamo parlato dell’ultima pubblicità di calzedonia, al suono di un inno di mameli che definisce il ruolo delle donne e le educa ad essere fedeli alla patria.

Quella che vedete sopra invece è la pubblicità della Golden Lady. Dobbiamo ringraziare la segnalazione di Adelina che ha coinvolto il gruppo che gestisce una pagina fan "Femminismo" su facebook (iscrivetevi!) che l’ha detto a noi. 

Guardatela, c’è una ammiccante ragazza che avanza lungo il corridoio di una biblioteca e nel frattempo si spoglia ricordandoci che:

"Dire le parolacce, staccare la coda alle lucertole, tirare i sassi alle finestre, parlare da uomo a uomo, giocare a biliardo e vedere un fuorigioco… Tutto questo l’ho fatto per poterli studiare… gli uomini!"

infine si posiziona accanto al topo da biblioteca. Lui formato macho-man, lei con abbigliamento ipercoperto e con occhialoni che non si portano più da almeno vent’anni. Solito stereotipo della studentessa cozza contro la bellona priva di intelletto.

Lo spogliarello ovviamente era necessario per fare vedere le autoreggenti. Le autoreggenti da che mondo e mondo è sacrilegio portarle a meno che non vuoi mostrare il tuo alto tasso di figaggine al maschio. Il suddetto maschio è teleguidato dalle aziende e oramai accende la sua fantasia erotica solo su diretto consiglio delle stesse. La donna che indossa autoreggenti non può certamente essere una "femmina" qualunque ma deve recitare una sorta di mea culpa, un’attraversamento strategico dei generi facendo una divisione dei ruoli ben distinta.

Lui può dire le parolacce, lei no. Lui può staccare la coda alle lucertole, tirare i sassi alle finestre, giocare a biliardo e vedere un fuorigioco e lei no. La cosa interessante è collocare anagraficamente le affermazioni della neofemmina autoreggentizzata. Se la strategia di studio degli uomini si è svolta attraverso il distacco di code delle lucertole, cosa peraltro parecchio aberrante a prescindere dal sesso di chi lo fa, in quale età esattamente questa donna ha cominciato a metterla in atto? Cinque anni? Sei? Sette? Otto?

Questa pubblicità è offensiva per lei e per lui. Per lei che non è autorizzata a fare nulla di diverso dalla damina che gioca a fare le torte con la cucina giocattolo o dalla mamma di cicciobello a meno che non senta l’esigenza di calarsi nel mondo dei trogloditi per attirare la loro attenzione. Per lui perchè viene detto che deve superare prove veramente stupide per mostrare di essere maschio. Come dire che se sei un maschietto e da bambino non hai sgozzato almeno un gatto allora non sei un vero uomo ma sei una femminuccia.

Sono queste le categorie sessiste contenute in questo spot. Categorie che associano l’uomo ad un deficiente che bestemmia, possibilmente rutta, si diverte a mutilare gli animali, spacca i vetri e si lascia ipnotizzare da tutti i giochi in cui c’è una palla che va in buca. Associano la donna ad una frankenstein, miscuglio di tutti gli stereotipi sessisti esistenti, la quale dice di appassionarsi a tante idiozie in senso antropologico per poi finire in biblioteca a fare uno spogliarello per il prodotto maschio di tanta scienza. Fate un po’ voi. Io penso proprio che per quest’anno farò a meno di queste calze. 

Ps: la prossima volta mostrate una extraterrestre, magari la sorella di mork venuto da york, intenta nello studio dei creativi e dei pubblicitari del pianeta terra. Scommettiamo che farà fatica a trovare un po’ di materia cerebrale? 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


4 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Demoniafuriosa says

    A dir poco agghiacciante.
    Ripensandoci… per essere nel paese nel quale siamo tutto molto normale…

    Volevo comunque precisare che, al di là del contenuto altamente offensivo di questi spot, a me l’intimo audace (autoreggenti incluse)
    piace molto. Piace vederlo addosso a me e addosso alle altre donne. Un puro mio capriccio estetico.
    Non per questo ho sgozzato lucertole, né preparo torte perfette col mio grembiulino inamidato. Le lucertole mi è sempre piaciuto osservarle, perché a me molto simili. E i dolci non sono proprio il mio forte.

  2. chissà says

    Tutto vero, tranne che quegli occhiali a oggi sono molto di moda :).

  3. Rosa says

    caspita la conosco quella pubblicità. Hairagione è sessista e molto..un po come quella della mercedes.
    Che coincidenza che tutte e due le case cvhe fanno calze fanno spot sessisti. Penso che se dipnedesse da me farebbero la fine dei reggiseni 40 anni fa.:)

  4. Anna says

    e’ un circolo vizioso; i pubblicitari pensano che solo la bellona discinta venda a quegli zotici di consumatori, gli zotici consumatori ignoranti si accontentano al basso standard e cosi’ via.
    ma in certi paesi in cui le donne non le puoi far vedere tanto nei media, vestite e non, nessuno compra niente?