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Wikipedia e il sessismo: come i maschilisti hanno distorto il senso di una parola

Non è la prima volta che ne parliamo. Wikipedia è una enciclopedia partecipativa e quello che c’è scritto viene dal contributo di persone che si registrano, propongono una pagina che se non contestata diventà verità del web.

Ottimo progetto nelle intenzioni ma assolutamente inaffidabile se preso di mira da una squadra di soggetti che si servono di quello strumento per alterare significati e propagare nuove parole d’ordine prive di una documentazione che non sia la loro opinione personale.

Ne avevamo parlato a proposito della pagina sull’antifemminismo, ora eliminata perchè totalmente priva di fonti, ma anche di altre pagine che potete consultare qui: [1] [2] [3] [4].

Stavolta bisogna proprio parlare della pagina che si riferisce al termine "sessismo". Il termine, lo sapete, si riferisce alla discriminazione sulla base del genere sessuale di appartenenza. Discriminazione che si esercita sulla base di ruoli, in casa, nel mondo del lavoro, nella società.

La parola perciò evidentemente si riferisce più spesso alla discriminazione delle donne, di gay, lesbiche, trans realizzata dal genere prevalente e cioè quello maschile e etero.

Esiste certamente il sessismo nei confronti del genere maschile ma tale sessismo non si sostanzia di prove dell’avvenuta discriminazione. Avviene raramente la esclusione di una persona di sesso maschile dal mondo del lavoro in base al proprio genere di appartenenza. Raramente avviene che i maschi etero siano oggetto di molestie, stupri, atteggiamenti violenti proprio per via del loro genere (a proposito: i maschilisti avevano fatto delle correzioni anche alla pagina sulla violenza di genere). Raramente avviene che i maschi etero siano oggetto di persecuzione per via del genere di appartenenza. 

E’ un fatto indiscutibile che il maschio etero sia il genere dominante che infligge violenza e discriminazione a tutti gli altri generi.

Ogni società evoluta tuttavia porta con se’ delle anomalie e può capitare che un maschio etero sia discriminato. Sarebbe interessante capire la casistica e verificare come quando e perchè al di la’ dei pregiudizi degli stessi uomini che se la prendono con la studentessa di bell’aspetto che ha ottenuto un buon voto a scuola invece che prendersela con l’insegnante che la molesta. Il dibattito attuale sulle veline e le escort dimostra esattamente quanto detto. Sono gli uomini etero che usano i corpi delle donne proprio perchè in una posizione di potere e dunque in grado di compiere la discriminazione delle discriminazioni: lo sfruttamento sessuale.

Leggendo la pagina su wikipedia non c’è ombra di tutto ciò. Si parte da una generica descrizione del sessismo per poi scivolare nelle affermazioni più biecamente maschiliste che si possano mai leggere a spiegazione di concetti completamente partoriti dalla mente di chi li ha scritti.

Il contributo dei maschilisti in tal senso consiste in un termine che non esiste se non nelle pagine manipolate e riscritte sempre dalle stesse persone. Ogni pagina legittima l’altra. Ogni pagina da’ credito all’altra. Tutto frutto delle stesse persone che coniando un termine, attraverso l’uso delle parole, impongono un registro misogino. Da mettere in evidenza che la causa di questo presunto male sociale per loro – almeno così scrivono – sarebbe il femminismo.

Si continua con una serie di motivazioni circa il sessismo verso gli uomini e non descrive nessuna motivazione che non sia quella che interessa i gruppi antifemministi di cui abbiamo sempre parlato e nella fattispecie un gruppo particolare che fa capo ad un sito e ad un forum. Tali gruppi sono evidentemente collegati ad una qualche organizzazione per la bigenitorialità. Forse padri separati che rivendicano un ruolo differente nella vita dei propri figli, che hanno maturato un odio verso le donne e le istituzioni che raramente le rappresentano e che si manifesta in ogni parola scritta.

Le motivazioni riprendono infatti il termine di cui abbiamo parlato, insistono nel parlare di una questione maschile – legittimata tra i link dall’unico gruppo che in italia tratta della questione in maniera seria e cioè "Maschile Plurale" – e poi si dilungano in una sfilza di ragioni assolutamente prive di fondamento.

Denunciano una non meglio precisata "propensione della magistratura" – che propensione? che magistratura? dove sono le fonti? – a prendere posizione in favore delle donne nelle cause di divorzio e di affido dei figli. Ed è questo evidentemente l’origine del problema.

Come se io componessi una pagina di wikipedia basandomi sulla convinzione, peraltro quella si assolutamente documentabile, che esiste una "propensione della magistratura" a favorire nelle sentenze i maschi che commettono femminicidio e che stuprano le donne.

Seguono poi ragioni deliranti come quella sulla disparità di trattamento tra uomini e donne in turni di lavoro. La faccenda alitalia e tutti i provvedimenti economici più recenti hanno dimostrato casomai il contrario: le donne, nonostante siano chiamate ad essere madri, non sono minimamente tutelate. Sono anzi mobbizzate o licenziate sulla base di una discriminazione di genere che non tiene conto della scelta riproduttiva delle madri.

Continua prendendosela con i finanziamenti per l’imprenditoria femminile notoriamente pensati per colmare un divario enorme tra la presenza lavorativa maschile e quella femminile nei settori produttivi. Come se io dicessi che non bisogna dare finanziamenti ai coltivatori colpiti dalla siccità perchè sebbene io sia in riva ad un bel fiume giudico comunque la faccenda alquanto discriminatoria.

Si insiste sul termine "propensione" (ma cosa sarebbe? una indole? una caratteristica genetica?) ad escludere le donne dal lavoro minorile. E qui non si capisce se costoro siano giustamente arrabbiati del fatto che tanti bambini siano sfruttati nel lavoro o se semplicemente vogliono mandare a zappare le bambine per par condicio.

L’unico punto che si può condividere è quello che si riferisce alla disparità di trattamento per i congedi parentali, cosa che, come tutti sanno, non è stata decisa dalle donne ma dagli uomini che ritengono le donne uniche depositarie del ruolo di cura familiare.

Per chi non avesse ancora chiara l’ossessione di questi individui basti continuare nella lettura e la discriminazione verso gli uomini diventa discriminazione in materia di bigenitorialità. Ed eccole infine le loro autentiche rivendicazioni:

impedire alle donne di decidere autonomamente del proprio corpo e quindi impedirci di scegliere se essere responsabilmente madri oppure no;

godere del non meglio precisato diritto, peraltro garantito dalle leggi italiane, a sottrarsi alla paternità (e chi vi costringe???);

godere del diritto a non passare il mantenimento ai figli naturali (eccola la questione nobile, la tanto decantata bigenitorialità che si riduce in una storia di vil denaro);

godere del diritto a restare anonimi in caso di paternità non volute (e anche qui non si capisce quale ia il problema);

L’elencazione delle rivendicazioni sembra un documento politico che potremmo perfettamente scrivere anche noi inserendolo a forza in molte pagine di wikipedia, cosa che non è nè etica e neppure rispondente alla policy dell’enciclopedia online.

Si continua ed è fondamentale un passaggio aggiunto di straforo che a proposito delle differenze tra uomini e donne dice:

"Al contrario alcuni attivisti del "movimento maschile" (il sempre su citato!) sostengono che ci sono forti differenze naturali. I sostenitori di questa posizione non negano le differenze individuali o culturali ma sostengono che tra i due gruppi ci sono delle tendenze medie (dovute alla natura) che differiscono di molto e di queste differenze bisogna tenere conto nella società."

Se ci fosse bisogno di spiegarvelo basti dire che solo in questa frase, così amabilmente scritta risiede uno stratosferico sessismo. Questa è infatti una delle convinzioni sulla base delle quali i maschi etero discriminano le donne. Differenze "naturali" (certamente, noi siamo mestruate, embe’?) e attribuzioni di ruolo sociali.

Certo non si capisce l’incoerenza. Tante parole spese per dirci che la società non dovrebbe tenere conto di queste differenze e poi tutto finisce nella solita battuta sessista?

La spiegazione sta tutta nei link esterni aggiunti alla pagina. Due siti antifemministi a firma dell’operazione.

Perciò, care amiche, non prendete per oro colato wikipedia e alle persone che si occupano di wikipedia italia: grazie mille per il lavoro che fate. Spero che il nostro contributo vi aiuti a migliorare in qualche modo il progetto.

—>>>Clikka sulle immagini per ingrandirle. 

—>>>il dibattito su questo post anche su indymedia 

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.