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Donne straniere uccise da uomini italiani: il prezzo della libertà

Se continuiamo a fare il bollettino di guerra delle morte ammazzate è perchè un senso c’è l’ha. Bisogna che abbiate chiaro che si tratta di una cosa frequente, una strage senza fine, perciò insistiamo. Nella speranza che chi ci legge possa fare passaparola e possa discuterne a casa, in ufficio, perchè sia sempre più diffusa la consapevolezza di quanto accade.

L’ultima vittima, oggi. Di nuovo una straniera, moldava, Tatiana Donceva. Sono tanti gli italiani che ammazzano le straniere [1] [2] [3] [4], come già detto più volte. Quando accade però le notizie finiscono a fondo pagina o sono tutti pronti a trovare attenuanti per salvare l’immagine dell’italiano medio.

L’italiano che ha ucciso Tatiana l’ha accoltellata e poi le ha dato fuoco. Ha ammazzato il cane e poi, solo poi, si è lanciato dal balcone abbattendo un’auto non sua. E’ morto, condannato per sempre nel girone dei carnefici di donne dove per legge del contrappasso dovrà lacerarsi la carne ogni volta che cercherà di colpire la sua ex compagna.

Il tg1, tutto sull’attenti, pene incluso, ha trasmesso un servizio in cui si intervistava il solito ignoto che parlava dell’assassino descrivendolo come uno con problemi. I problemi li aveva capiti dalla barba lunga del femminicida. Come dire che se non mi lavo le ascelle per una settimana allora è sicuro che farò a fettine il mio compagno. Il tg1 afferma con certezza trattarsi di depressione.

Fortunatamente, per così dire, una volta tanto i quotidiani online, la raccontano diversamente. Il corriere mette la notizia in evidenza (troppo buono!) e descrive con chiarezza la motivazione dei litigi, delle urla, degli scompensi testosteronici dell’uomo barbuto. Gelosia. Tutto qua. Possesso. Banale senso di proprietà della compagna.

Forse l’avevamo già scritto ma lo ripetiamo: fino a che in aula un femminicidio si poteva giustificare con il delitto d’onore per i maschi andava tutto bene. Poi il delitto d’onore fu eliminato dal codice e allora gli avvocati portarono in aula le nuove strategie: lui non era in grado di intendere e volere, gli sarebbe spettata l’infermità mentale. Ed eccoli ancora salvi senza che nella sostanza sia mai cambiato nulla.

L’altra cosa che vale la pena ripetere è a proposito della tenacia con la quale i media italiani si sforzano di salvaguardare la reputazione del maschio italiano. Ovvio che si tratta di una linea politica precisa. Per esempio: tra gli argomenti che saranno trattati al g8 a proposito di violenza sulle donne (8/9 settembre) l’agenda decisa da mara carfagna & company prevede qualche capitolo sull’integrazione e la multiculturalità che ricadrebbe sulla pelle delle donne.

Volendo essere maliziose immaginiamo che la linea portata avanti sarà: gli stranieri vengono in italia e prendono le nostre donne, da quando ci sono gli stranieri ci sono tanti stupri e siccome la lotta contro la violenza sulle donne è prioritaria e le donne non possono pagare lo scotto dell’integrazione di altre etnie allora noi respingiamo quelle stesse etnie. Sarebbe un ottimo modo per far legittimare le politiche razziste ancora una volta sulla pelle delle donne. Il discorso fila, vero?

Vi risparmiamo la parte di programma in cui la Roccella proverà a dimostrare che l’aborto è un delitto contro le donne e dunque da impedire con tutte le forze giacchè la violenza contro le donne va considerata un crimine contro l’umanità e l’aborto con essa. 

Tornando alla faccenda che per ora ci interessa: sembrerebbe tutto molto nobile non fosse per il fatto che sta avvenendo molto spesso il contrario. Come potete vedere da questa rassegna il numero di delitti compiuti da italiani è assai superiore alla media. I delitti avvengono più frequentemente in casa, in famiglia e capita spesso che siano le donne straniere a pagare il prezzo dell’integrazione diventando vittime di un uomo italiano. Anzi, è proprio l’italiano che pratica importazione di donne straniere per poterne fare quello che gli pare e piace. Solo che i giornali non ne parlano. Pronti a speculare sulle violenze praticate da uomini stranieri e a censurare qualunque femminicidio, stupro, violenza commessa da un italiano ai danni di una donna straniera.

Quante sono le donne che ogni anno vengono a morire in italia per mano di un italiano? Quante vengono stuprate e sfruttate da un italiano? Quanti sono gli stranieri che si recano all’estero contrattando per procurarsi una escort per sfogare i propri ormoni? [Tutto documentato in uno splendido filmato disponibile online].

Perchè mai una donna italiana non dovrebbe poter stare con un uomo straniero se gli uomini italiani non fanno altro che "comprarsi" badanti, puttane, compagne provenienti da altri paesi?

L’italiana che si innamora di un uomo di altre terre dovrebbe essere sfortunata mentre le donne straniere prese a noleggio dagli italiani dovrebbero sentirsi baciate dalla fortuna?

Cominciamo smontando questo inutile mito del macho italiano:

i maschi italiani sono per la maggior parte trogloditi, cercano donne di culture differenti, proprio quelle in cui la donna è considerata un accessorio della casa, per poterle gestire meglio perchè le donne italiane "hanno troppi grilli per la testa, pensano ad altro invece che fare le geishe per il marito e le chioccie per i figli";

i maschi italiani sono quasi tutti sedicenti depressi e dunque pericolosi;

i maschi italiani ammazzano più donne di quanto non faccia il cancro;

i maschi italiani stuprano perchè possiedono i corpi delle donne, ecco perchè riferendosi alle italiane si ostinano a definirle "nostre";

i maschi italiani hanno una idea del sesso che è il corrispondente di una sega tramite l’uso di un buco sufficientemente morbido;

i maschi italiani sono come idioti del villaggio che battono le mani e si incitano a vicenda mentre filmano l’amico che stupra una ragazzina;

i maschi italiani sono per la maggior parte una gran sfiga e se voi – e lo dico alle donne straniere che leggono l’italiano (altrimenti fate delle traduzioni e passategliele) – immaginate che attraverso essi troverete la libertà state sbagliando tutto. Non so da dove venite ma posso dirvi con certezza che passate da una prigione ad un’altra prigione. Una impiegata in qualunque lavoro viene pagata. Una serva a tutto servizio in casa di un uomo invece no. Diventate schiave. Semplicemente questo. Per recuperare indipendenza fate a meno di passare dalle mani di un uomo, specie se italiano.

…dulcis in fundo

i maschi italiani, come molti altri del mondo, spesso ce l’hanno piccolo. Il cervello di sicuro. Il resto è probabile.

Ecco: quando in italia si parla di tratta delle donne non ci si riferisce mai a questo. Invece è proprio questa la parte sommersa e peggiore. Donne segregate in casa al servizio di un "depresso d’italia". Spesso proprio di quei paesi dell’est di cui buttiamo via in blocco gli uomini per prenderci le donne. Ci sono quelli che le bloccano con una fede al dito e quelli che le tengono al guinzaglio con un contratto da badante. Tutto regolare, per avere una bella donna in casa si fa questo ed altro.

Ce lo hanno insegnato in tanti in tempi recenti: per avere una donna basta fare un "casting", basta sfogliare un book fotografico e ordinare quella che piace di più.

Ce lo hanno insegnato gli antichi romani: delle popolazioni straniere si prendono le sabine, quelle belle, buone per figliare. Le altre vanno a morte.

Ce lo hanno insegnato i "bei tempi" dell’italia fascista coloniale: ogni impero che si rispetti deve fornire femmine al suo esercito di maschi. Ne va del morale delle truppe, perdio! 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


6 Responses

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  1. anja says

    Ciao, sono stata ieri a Imola ad un incontro sulla violenza mondiale esercitata sulle donne e dopo aver affrontato anche i miei personali pregiudizi sulle donne velate, parlando con loro e affrontando le mie emozioni, sono giunta alla conclusione che come dici tu, saranno proprio le velate le prossime perseguitate dalle donne di questo governo attuale, perchè è facile spostare l’argomento sul velo e far finta di essere emancipate. Ho visto un documentario meraviglioso in internet “il corpo delle donne” di Lorella Zanardi e lo consiglio se per caso non l’hai già fatto. Credo sia fondamentale per queste parlamentari dal braccialetto bianco riconoscere che c’è più da lavorare sulla percezione del femminile fra di noi e modificarlo che strappare veli con ferocia predatoria… un abbraccio e grazie per il tuo blog

  2. Filippo says

    Io non mi sono sentito per niente offeso da quello che si dice nel post a proposito dei maschi italiani, anzi sono indignato quanto voi perchè penso che purtroppo sia la verità, infatti mi vergogno molto…

    Leggendo spesso i vostri post credo di stare diventando una persona migliore.
    Grazie

    Un ragazzo… del nord

    Buon lavoro

  3. fikasicula says

    @elena

    grazie dei complimenti! 🙂

    in quanto ai lettori maschi non si fanno intimidire da così poco. molti ci conoscono e ci frequentano e non ci pensano per niente a sentirsi parte del grande branco di maschi etero che vivono nel mondo. ciascuno è un individuo a se e se non si sente colto in fallo dalle nostre battute ironiche e provocatorie vanno alla sostanza invece che puntare alla forma.

    quelli che se la prendono in genere sono prevenuti e maschilisti e cercano ragioni per rivendicare il diritto ad essere considerati re della giungla. vedrai che presto o tardi rivendicheranno di poter accusarci di vilipendio alla mascolinità italica. 😀

    ciao
    e a presto!

  4. Elena says

    @ fikasicula

    Che fosse una provocazione l’avevo colto! 🙂

    Talvolta, davanti a certe manifestazioni di italica mascolinità, mi ritrovo a rabbrividire e inorridire… Specie tutte le volte che sento individui appartenenti al cosiddetto (infelicemente) “sesso forte” parlare di donne come se si trattasse di quarti di manzo!!

    Per fortuna, per la nostra sopravvivenza, col tempo si cerca di circondarsi di uomini “amici” piuttosto che di ignoranti e zotici…

    Comunque, a mo’ di sfogo e provocazione, quella parte di articolo – volendo – può anche starci… Solo che mi pareva un tantino controproducente, perché ho l’impressione che possa sortire l’effetto di allontanare i lettori maschi del blog!

    Ad ogni modo, complimenti per i contenuti e buon lavoro 🙂

  5. fikasicula says

    @elena

    è scritto per la maggior parte, non tutti. vuoi dire che neghi che i maschi italiani “per la maggior parte” siano ancorati ad una cultura maschilista?

    si potrebbero dire un sacco di cose. si potrebbe dire anche che un sacco di donne veicolano cultura maschile. lo diciamo ogni giorno.

    prendila come una provocazione perchè tale è.
    pensa all’ultimo punto: non crederai certo che siamo state in grado di constatare la grandezza del pene della maggior parte dei maschi italiani, vero? 😀

  6. Elena says

    Ho trovato il post molto interessante. Trovo che sia vergognoso il modo in cui la maggior parte dei mezzi d’informazione nostrane usino due pesi e due misure quando trattano reati dello stesso tipo, però commessi da persone di nazionalità differente.
    Mi è piaciuta meno la parte dell’articolo in cui si elenca: “Quasi tutti gli uomini italiani…”, “La maggior parte degli uomini italiani…” eccetera. Non che non esistano persone rispondenti alla descrizione… Purtroppo, ci sono eccome! Però non mi sembra nemmeno giusto screditare e gettare fango così sull’intero genere maschile.