Skip to content


Dal centurione allo stupratore

http://www.youtube.com/watch?v=jqh1znTD-eI

C’e’ un’altra denuncia di stupro di gruppo per due romani di roma in vacanza all’isola d’elba. Avrebbero fatto ubriacare una ragazza e poi l’avrebbero stuprata (ripetiamo il condizionale così come fanno i quotidiani ogni volta che si tratta di accusati italiani. stessa opzione nella stampa non esiste mai se si tratta di accusati stranieri).

Nel frattempo i baldi giovani dello stupro di ferragosto sono stati interrogati nell’assoluto riserbo. Non trapela neppure una virgola anzi i tre pare vadano in giro con specialissimi investigatori privati. Chissà come mai non è protetta dalla stessa discrezione anche la vittima di tutta la faccenda.

In ogni caso dato che davvero roma sortisce una brutta influenza in chi la frequenta e in chi vi abita forse è il caso di raccontare di cosa è fatta la cultura romana.

C’era una volta tale Romolo che dopo aver fondato roma si rivolge alle popolazioni vicine per ottenere donne con cui procreare e popolare la nuova città. Riceve un rifiuto e allora invita quella bella gente ad una festa e ne rapisce le donne. Tutta questa brutta parentesi si chiama "Ratto delle Sabine". Di fatto lo stupro sta nella radice storica di roma anzi roma viene fondata proprio grazie ad uno stupro di gruppo. 

In seguito la storia non migliora. Se avete voglia e tempo potete andare a spulciare in biblioteca il materiale che si riferisce al diritto romano, quello in cui le donne erano intese in quanto schiave, nessun ruolo sociale, non venivano considerate neppure persone, addirittura non avevano anima. Via via che la storia proseguì le donne vennero divise per ceto. Le mogli dei ricchi avevano certamente più diritti di quelle dei poveri ma in ogni caso avevano obbligo di sposarsi e fare non meno di cinque e in seguito almeno tre figli per essere meritevoli di pubblica stima. Alla faccenda del parto e della fedeltà coniugale era legata anche la questione patrimoniale. Le donne non potevano ereditare nulla e nulla potevano dire in disaccordo all’uomo di famiglia, il pater familias, pena la morte. 

La legislazione che ci riguarda ha inizio a partire da quel momento e fu aggravata dal diritto canonico, le leggi del vaticano.

Le donne dell’impero romano erano merce sessuale e per fare figli. Nulla più di questo. Saltando di tempo in tempo arriviamo al fascismo, al recupero delle radici romaniche e cristiane e al codice rocco con il suo delitto d’onore e il matrimonio riparatore. Con il suo pater familias e lo ius corrigendi, il diritto di correzione del maschio nei confronti di tutti i membri della sua famiglia. Tutte norme in parte modificate, nella forma ma non nella sostanza, dal 1975 ad oggi.

Recuperare quelle radici significa per noi recuperare una cultura dello stupro della quale è intriso anche l’inno di mameli con quel "che schiava di roma, iddio la creò" riferito alle donne stuprate dai fascisti in africa in epoca coloniale. A questo proposito val la pena ricordare anche Marinetti che scrisse nel primo ventennio in "Mafarka il futurista" le avventure di un colonizzatore in africa che al primo capitolo attua lo "stupro delle negre". Non è un caso se tutt’oggi i fascisti sono così legati a quel futurismo e se il forum di casapound, associazione fascista che proprio da roma parte per tentare la colonizzazione di tutta l’italia, si chiami proprio viva-mafarka.

Parliamo insomma della cultura che ancora coccola la figura del centurione, del calciatore, del bullo, dello squadrista, del fascista di strada, del tifoso ultrà, del razzista, del rondarolo antimmigrato, dell’aggressore fascista di compagni, dell’omofobo, di quello che urla che strappare i capelli ad un trans è ok, del machista, del tronista.

Lo stupratore è profondamente sessista e quale cultura più sessista di quella che non riesce a mettere in discussione il suo passato? Una cultura fortemente patriarcale che vuole le donne schiave, stuprabili e pronte a partorire per "popolare la città".

Insomma, volendo, abbiamo un po’ giocato tra dati storici e osservazione della realtà ma se tanti romani stuprano anche quando sono in vacanza – così per scherzo, o divertimento, come fecero i tre neofascisti figli di papa’ del massacro del circeo procurandosi due ragazze di basso ceto sociale per stuprarle, massacrarle e ucciderle – forse un problema in quella città – e nella cultura italiana che l’ha eletta capitale – c’è. 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


8 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. SoCi - Giovanni says

    Saluti a tutt*.

    Sono uno degli amministratori di societacivile.net e sono d’accordo con quanto dice Chiara: il nostro sito è di pessimo gusto! ^^

    Nelle intenzioni, SC.net doveva diventare, e si spera lo diventerà nel 2010, una sorta di social network delle e degli attivist* libertar* che condividono *almeno* i tre valori fondamentali – antisessismo, antirazzismo e antifascismo – e che vogliono anche influire concretamente e diffusamente sulla società reale.

    L’aspirazione è la costituzione di un movimento politico federato tra le varie realtà esistenti (associazioni, movimenti, singol* attivist*, ecc.), in modo da avere tutti maggior peso politico. E’ un’impresa titanica, ma dato che nessun* altr* pare abbia voglia di provarci, abbiam deciso di tentare noi a smuovere un po’ gli animi in questa specie di apatico medioevo in cui viviamo.

    Al momento aggregriamo articoli da fonti che riteniamo degne di essere diffuse quanto più possibile: gli articoli finiscono anche su Facebook e Twitter, e anche molte persone che non fanno parte dell’ambiente li apprezzano.

    Quando saremo pronti, contatteremo noi una ad una le realtà di cui sopra e vedremo chi avrà voglia di unirsi all’iniziativa. Purtroppo le risorse a disposizione non sono quelle dei nostri avversari di sempre, ma non per questo ci arrenderemo. ^^

    Saluti, Giovanni

    ps. perfettamente d’accordo con fikasicula sul confronto violenza maschile vs padronale: entrambe facce della stessa medaglia, intrisa di sangue. :/

  2. fikasicula says

    ciao chiara, grazie mille per la segnalazione e l’attenzione.
    a parte le orrende pubblicità però mi sembra un sito che ha interesse a divulgare contenuti antisessisti e antifascisti. non copia i post. funziona come un aggregatore e se ci fai caso alla fine di ogni articolo c’e’ il link “vai all’articolo originale”.

    la storia dei lavoratori ho visto che sta di default su tutte le pagine. evidentemente vuole fare notare questa cosa. forse letto così effettivamente sembra come un paragone ma non sto a rivendicare la competizione tra donne morte di violenza maschile e morti per mancanza di sicurezza del lavoro. si tratta sempre di forme di abuso e di schiavitù peraltro aventi identica origine economica perciò non trovo che ci sia nulla di offensivo.

    tutto bene mi sembra no?
    comunque davvero grazie mille
    ciao 🙂

  3. chiara says

    ciao,
    ho visto che c’è un sito che copia tutti i vostri post senza citare la fonte. fa anche un’altra cosa secondo me di pessimo gusto. alla fine di ogni articolo cita la morte di sei lavoratori come se li mettesse a paragone.
    vi segnalo la cosa. ho lasciato un commento che però non appare. non so se volete fare qualcosa.
    il commento l’ho lasciato qui: http://www.societacivile.net/…ne-allo-stupratore

  4. Mat says

    Sicuramente siamo abituati ad accettare la nostra cultura acrtiticamente, si parla di recuperare le radici e le tradizioni, senza dire che non tutte le radici e le tradizioni meritano di essere recuperate. E’ la stessa cosa delle feste patronali, la gente festeggia delle tradizioni assurde con le statue dei santi portate in giro come nel medioevo solo “per tradizione”. Se la tradizione è questa, al diavolo la tradizione!

  5. fikasicula says

    serena certo. pensa però a chi amministra la città adesso. alla cultura che viene recuperata e coccolata. quest’anno hanno festeggiato il centurione, l’antica roma, il futurismo… manca qualcosa?

    a nord le donne sono usate ugualmente in più modi. ma non è la lega che parla di recupero della cultura dell’impero e cristiana?

  6. Serena says

    “- forse un problema in quella città – e nella cultura italiana che l’ha eletta capitale – c’è. “

    Bè, ora mi sembra un tantino esagerato dire che c’è un problema nello specifico nella cultura di Roma. Certo, nel passato dell’Antica Roma le donne non erano considerate affatto, ma in quale cultura lo erano (se non dal punto di vista dello “sfornare figli”)?
    Posso dire che almeno a Roma c’è la possibilità di riempirsi gli occhi di belle cose, e che questa cultura un po’ potrebbe servire ai fascisti e a tutti quelli che tu hai nominato per rendersi conto del fatto che il loro “credo” politico non ha solide fondamenta.
    Piuttosto, il problema si trova nelle zone più industrializzate, tipo al nord, dove ho vissuto: si va a lavorare presto, c’è la fabbrica, il lavoro… Non a caso lì ha avuto facile diffusione un movimento così idiota come quello della Lega.

  7. fikasicula says

    grazie cara!
    piazzagli il link e dedicagli il post anche da parte mia 😀

  8. Rosa says

    E’ proprio come volevo far capire ad un commentatore fascista su oknotizie. Bel post 🙂