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Pensare da donne. Con autonomia e dignità

Fine agosto. In italia è un gran delirio. Berlusconi vuole mettere le mani su rai tre. Di lui si può parlare solo per dire che è sessista. Se si parla di autunno caldo e rinnovo dei contratti nazionali già tutto diventa più difficile. 

Sembra quasi che tutto sia diventato un gran problema di coscienza. Si obietta un po’ dovunque. Obiettano i medici sulla pillola del giorno dopo e sull’ivg, ma obiettano anche gli imprenditori a proposito di sicurezza sul lavoro. Obiettano i parlamentari del nord che parlano di contratti decentrati e vogliono segare l’italia in due.

Sicchè mi predispongo ad andare alla deriva sperando di avere il culo di non incappare nelle coste libiche dove altrimenti mi imbarcherebbero ancora per tornare da dove sono venuta, stavolta come clandestina.

Sentirsi clandestini in casa propria è un affare realizzato a più mani. Hanno collaborato in tanti e in tante. Me la prendo soprattutto con la parte politica che dice di stare a sinistra e che in questi giorni, riunita a genova, ha trovato il suo leader naturale. Applaudito e riverito dagli uomini e dalle donne del pd – davvero tanto dignitose e autonome dalla linea del partito, non c’è che dire – gianfranco fini ha sancito in maniera definitiva l’inutilità di un centro sinistra troppo simile al pdl. 

Le donne non hanno casa, non hanno nazione, non hanno cittadinanza in nessun luogo. Corpi di servizio agli ordini di uomini che dettano i tempi delle nostre, anzi vostre pubbliche uscite. Per dare una (finta) immagine nuova del partito, per farlo sembrare più women friendly, per far dimenticare l’assenza di laicità, le mancate possibilità mai concesse per giungere all’autodeterminazione.

Nessuna parola invece viene spesa per dire qualcosa di diverso, dissonante, non conforme, originale quando si parla di questioni che ci riguardano molto da vicino.

In italia tanti uomini – italiani – uccidono, perseguitano o stuprano le donne. A roma si celebra la persecuzione degli accusati stranieri e la complicità e protezione degli accusati italiani. Dove sono le donne del pd, tanto autonome e dignitose da concentrarsi esclusivamente sulla fiction ad uso e consumo del premier? Dove siete quando c’e’ da ribadire che i maschi italiani vengono protetti proprio a partire dalla stessa parte politica della quale avete applaudito un esponente?

In questi giorni torna in libertà uno dei colpevoli del massacro del Circeo [foto]. Basta ascoltare l’intervista della sorella di rosaria lopez – una delle due vittime, assieme a donatella colasanti, di quella terribile vicenda – per capire che in italia sugli stupratori, sui maschi assassini la giustizia ha sempre viaggiato su un doppio binario. 

Il massacro del circeo per chi non lo sapesse viene compiuto da tre rampolli della roma bene, neofascisti risaputi, pariolini, izzo-ghira-guido. Avevano una gran voglia di scherzare. Hanno invitato ad una festa le due ragazze, proletarie, di modesta estrazione sociale, le hanno portate in casa di uno di loro e le hanno massacrate, stuprate, seviziate e poi uccise. Donatella si è salvata solo perchè ha finto di essere morta. Le hanno poi avvolte in un sacco e lasciate nel cofano dell’auto in attesa di liberarsene. I lamenti di Donatella hanno attirato l’attenzione e la storia è venuta fuori.

Prima del processo uno dei tre è scappato in spagna, la spagna fascista. Dicono sia morto. Hanno rinvenuto ossa con dna "compatibile". I familiari delle ragazze non ci credono. Caso chiuso. Gli altri due sono stati processati e tra coperture, complicità e particolarismi uno è stato rimesso in semi libertà. In quella occasione uccise altre due donne: madre e figlia, dopo aver riservato loro lo stesso trattamento che fu per rosaria e donatella. Nuovamente processato fu condannato all’ergastolo. Ne manca uno, è guido che ha goduto di attenuanti, è scappato, ha vissuto altrove e ha scontato in tranquillità la sua pena di trent’anni considerando il carcere come uno dei tanti alloggi in cui si è trovato a pernottare. Anche lui ora è libero.

Il punto non è stare fuori o dentro un carcere. Il punto è che in italia, e nella roma dei ragazzi di buona famiglia, di destra, che stuprano e ammazzano le donne, l’atteggiamento verso queste cose non è mai cambiato. Se c’è ancora oggi chi può affermare che rosaria e donatella se la sarebbero un po’ cercata perchè non dovevano salire in quella macchina è segno inequivocabile che tutto è perfettamente, tristemente uguale.

Siamo nel 2009 e non è cambiato niente. Dopo 35 anni non è cambiato niente. Niente. 

—>>>Nelle foto, nell’ordine: quei gran "bravi ragazzi italiani", neofascisti e di "buona famiglia", Izzo, Guido, Ghira. Ghira fuggito in spagna, Izzo ha avuto la possibilità di ammazzare altre due donne e Guido tra una vacanza e l’altra è arrivato a "fine pena". In basso: il cadavere di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti estratta viva dall’auto. Ancora più giù: Rosaria e Donatella. La prima morta per mano di quei criminali e la seconda morta di cancro nel 2005. 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


5 Responses

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  1. fikasicula says

    marianne, tesoro,
    potrei dirti delle cose del tutto informalmente perchè noi non abbiamo la competenza per consigliarti in una situazione così complessa. soprattutto non a distanza.

    1) scrivici in privato (l’indirizzo mail sta in alto a destra su contatti) così ci dici in che città sei.
    2) se ci fai sapere la tua città possiamo indicarti il centro antiviolenza più vicino e possibilmente una rete di compagne che possano supportarti.

    scrivici e ne parliamo meglio e così possiamo capire insieme quello che eventualmente tu potresti fare

    un abbraccio

  2. marianne says

    femministe a sud vi leggo da più di un anno e mi piacete e date boccate d’aria, magari potete darmi un suggerimento riguardo una mia situazione personale. ovvero sono una minorenne, ancora per poco, ed abito con i miei genitori,sposati. mio padre soffre di psicosi maniaco depressiva cronica da dieci anni o piu, e non fa altro che maltrattare mia madre, verbalmente. una volta ci cacciò di casa perchè era in delirio di gelosia contro di lei e iniziò a dire che chissa a chi ero figlia (e porcate varie sui tipi di raapporti che secondo lui mia madr eaveva con svariati amanti- porcate perche dette da lui in quella situazione). in quel periodo le tirò anche qualche schiaffo, ma poi riprese piu o meno le cure, per lo meno quelle anti vocine nel cervello, ed ora si limita ad intossicarle ogni singolo giorno disprezzandola e insultandola e costringendola a servire ogni suo capriccio. tuttavia dall’esterno lo si direbbe un uomo normale. il motivo per cui lei non is separa è che teme un atto folle da parte sua una volta abbandonato da lei. del tipo che la ammazzi o ammazzi me per ferire lei. lei è il centro assoluto della sua vita. inoltre lui è il proprietario di tutto il nostro reddito ( e del negozio in cui mia madre lavora), quindi lasciare lui significherebbe non mandarmi all’università o simili. boh. suggerimenti? perchè io nonostante tutti i miei discorsi astratti non so come curare questa situazione. che va avanti da 10 anni. mia maddre è sempre piu distrutta. io stessa non sopporto piu lui- che è ormai irreversibilmente marcio. sapreste aiutarmi?

  3. Emanuele says

    Chiedo scusa se ritorno sull’argomento, ma per caso oggi mi sono imbattuto su questo articoletto, se avete voglia leggetelo, in particolare il commento della saggia colf.
    Io non ho più parole, comincio a chiedermi se sono io il pazzo o se il mondo ha preso a girare all’incontrario

    http://roma.repubblica.it/…erta-vigilata/1705668

  4. GM says

    La giustizia non è mai entrata neanche per sbaglio in un tribunale.
    Si sa come si chiama, dove abita e che faccia ha: una persona di buona volontà potrebbe mettere la parola fine alla faccenda.

  5. Emanuele says

    La giustizia va oltre agli idealismi. Siano essi di destra, sinistra o centro, la giustizia è concetto a sè, a prescindere dalla giustizia-clown che impera nel nostro paese.
    Ora so bene che non sarete d’accordo, ma questi individui per me hanno perso ogni diritto di vivere. Non hanno pagato ancora, e in un modo o nell’altro dovranno pagare pure loro