http://www.youtube.com/watch?v=wMeRxiIKFr8
Visti dal sud certi fenomeni metropolitani sono veramente curiosi. Ridiamo per non piangere. Tutto il mondo in fondo è una provincia e di provincialismo in provincialismo eccoci ai fatti che hanno stuzzicato la nostra curiosità.
Lo stupro di ferragosto è sparito dai quotidiani. Tranne che per una intervista alla ragazza pubblicata sul corriere nella quale lei – costretta a difendersi in pubblico dopo una campagna denigratoria senza eguali – sostiene di non aver bevuto, che è astemia e che si è trattato di stupro in piena regola. Intanto gli accusati – tre italiani – continuano a restare liberi mentre il romeno accusato per lo stupro ad arcinazzo romano e in carcere sin dalla prima ora. Garantismo razzista.
A Milano abbiamo l’emergenza pompino adolescenziale. Pare che le ragazzine, di ogni estrazione sociale e in qualunque tipo di scuola, dalle più periferiche alle più esclusive, abbiano fornito foto per uno speciale book con prezziario concorrenziale: metti un pompino a 5 euro e hai beccato il target di vendita giovane. Ragazzini delle medie con la paghetta in tasca che pagano per essere svezzati al sesso e finanziano l’acquisto di iphone e ipod.
Nella Milano puritana che tassa i genitori per vietare la birra agli adolescenti, che arresta i writers e perseguita tutte le donne in vendita tranne quelle che stanno nel book delle feste del premier, che tipo di soluzione ci si può aspettare per far tornare le fanciulle alla totale assenza di malizia che caratterizzava la generazioni ante-velina?
Vediamo: orientativamente potremmo dire che se la prenderanno con la caduta dei valori, l’assenza delle famiglie. Giammai con il divieto di fare lezioni di educazione sessuale o con la oramai inflazionatissima mercificazione del corpo femminile per partecipare "con ottimismo" alla favola del consumo.
Verrebbe da dire che il signore anziano che ululava di ottimismo prima di entrare nella nota catena di vendita di elettrodomestici forse era incappato in una rete di pompinare di mezz’età che a suo modo certamente si saranno organizzate. Per comprare la macchina da cucire con opzione orlo a ricamo multiplo o una lavastoviglie che lucida anche il cranio del povero marito calvo.
Secondo voi che soluzione adotteranno dunque? Apparecchi ai denti piantati nelle mandibole con allarme anti-fellatio? Telecamere nei cessi per costringere tutti gli adolescenti a recarsi in cantine buie? Mannaia puntata ad altezza pene per orientare i giovani virgulti all’astinenza?
Ma no, ecco, ci sono. Scommettete che tireranno fuori la setta per la purezza sullo stile di quelle americane che hanno creato veri e propri sfaceli nel mondo adolescenziale statunitense? Tanto per capire quali sono gli impasti delle società verso cui si dirige evidentemente milano potete guardarvi, se non l’avete già visto, il film la Vagina Dentata.
La cosa che mi fa ridere in questa storia è che ai miei tempi c’erano ragazze più o meno disponibili a sperimentare il sesso adolescenziale (io esordii qualche anno dopo!) . Il punto è che non si facevano pagare. Chissà perchè allora le chiamavano comunque puttane (chiamavano puttana chiunque tra noi per dimostrare che loro erano sessualmente efficienti e attivissimi.). E se ti chiamano puttana perchè fai sesso gratis allora si capisce come mai le figlie del mondo consumistico, cresciute sotto la pressione pubblicitaria che induce a comprare tutto, anche se non ti serve a niente, abbiano deciso di avviarsi alla professione sin da piccole.
Come non capirle. Il mondo che incontreranno è fatto di questo. A loro viene richiesta solo un cosa. Crescendo la situazione non cambia poi di molto anche se in quel caso parliamo di necessità. Come quelle ragazze che a roma pagavano in natura gli sconti sull’affitto. O le studentesse che pagano in natura qualche esame con professori di media porcitudine. Su su fino ai pagamenti sessuali per fare le veline e poi per partecipare alle feste di uomini potenti e avviare una carriera di star televisive o di rappresentanti politiche del popolo. Oh, dacci oggi il nostro papi quotidiano!
Non posso fare a meno di pensare che più organi sessuali maschili hai visto nella vita più forse sei preparata ad affrontare il peggio. Che dire dunque, in questa bella giornata assolata di fine agosto, davanti al mare azzurro siculo, se non che questo particolare training, questo stage perenne, questo tirocinio, apprendistato, chiamatelo come vi pare, dimostra pienamente cosa il mondo televisivo, economico, sociale, ha trasmesso a queste ragazzine. Utensili per utilizzatori finali? Beh, si sono fatte furbe. Sono i maschi che – sin dall’adolescenza – sono rimasti sempre gli stessi emeriti coglioni.
Su un quotidiano è scritto che una ricerca dimostrerebbe che a "lui", in quanto maschio, fa benissimo sposarsi. Come se avessero smesso di fumare.
Noi non avevamo dubbi. E’ alle donne che il matrimonio fa malissimo. In senso definitivo. Sarebbe meglio che i maschi continuassero a fumare invece che sostituire la dipendenza da nicotina con la dipendenza da femmina di proprietà. Le donne morte come cavie delle crisi di astinenza maschili diventano veramente troppe. Ma il femminicidio in italia non è una "emergenza". Lo sappiamo. Non possiamo mica competere con i furti in villa ai cittadini del nord-est.
Dopo l’aggressione omofoba avvenuta a roma ce n’e’ stata un’altra a rimini. Stavolta le vittime dell’aggressione sono due gay di destra. Mi sfugge davvero come si possa essere gay e di destra giacchè uno dei primi elementari concetti che ti impone il fascismo è "morte ai froci" o cose altrettanto simpatiche. Perchè loro, vedete, credono nella virilità, nell’uomo macho, nel maschio che usa il pene per fare endoscopie uterine, mica pippoli. Oltretutto hanno il mito dell’inseminazione per dare figli alla patria. Pensano, esattamente seguendo il diktat dio-patria-famiglia, che il frocio sia un malato da curare.
E’ una domanda che vorrei davvero sempre fare: come si fa ad essere froci e fascisti? Froci e razzisti? Froci e misogini la so, quella la so. Froci e stronzi, so anche quella. E’ possibile. Può accadere. Bisogna abituarsi a tutto.
Insomma, la destra ha il frocio in seno e dunque lo coccola come fa con i cuccioli fragili del branco. Arcigay ne è contenta e sarebbe lieta, immagino, di vedere proporre ronde di maschi veri, eccitanti e pelosi, lucidati con grasso di balena per far vedere meglio i muscoli, per difendere i gay di destra.
In attesa del prossimo gay-pride guidato da un carro con la svastica abbiamo a che fare con un tale che si chiama "svastichella" (ma tu dimmi, che soprannome idiota!). Svastichella – probabile vezzeggiativo di svasticona – sarebbe il tizio della prima aggressione omofoba. Nessuno osa definirlo un attacco squadrista e fascista, come ve ne sono tanti ai danni di soggetti di vario tipo. D’altronde come si fa ad associare un attacco omofobo ad una aggressione di stampo fascista se quell’attacco lo compie uno che si chiama svastichella?
Per oggi è tutto. Torno a godermi il mare.
Ciao Mey 🙂
Benvenut@!
I gay nazisti mi sembrano ancora più inspiegabili dei gay fascisti. Ma come dici tu effettivamente il mondo è bello perchè avariato 😛
torna a trovarci 😀
ciao
Ho aperto il tuo blog, così per caso, e mi è subito piaciuto.
Mi piace molto come scrivi e quali idee vuoi trasmettere.
Comunque se proprio vogliamo dirla tutta esistono anche i gay nazisti.
Vabbè, sai com’è, il mondo è bello perchè avariato.
Ps: molto bello il video contro l’omofobia a inizio pagina.
🙂
L’aspetto più grottesco dell’aggressione di Rimini (a parte le canzoni [i]prive di qualsivoglia metrica[/i] di uno degli aggrediti…) è che, a sentire il pidiellino, il problema per i residenti è che non trovano “decorosa” la presenza della coppia gay nella loro palazzina.
E visto il modo con cui il “decoro” è stato usato per giustificare tutto l’arsenale di ordinanze, leggi, cavilli e commi che tra pacchetto sicurezza e regolamenti comunali ad hoc hanno fascistizzato l’Italia, direi che un tale esito è banale, scontato e prevedibile (quanto ne abbiamo parlato e quante volte?).
Che la comunità gay italiana abbia qualche rotella che gira per il verso sbagliato, però, è fatto altrettanto noto: il camerata Italo del pride di Bologna ce lo siamo già scordato? Non credo.
Che l’inchiappettamento di ragazzi e l’essere di destra andassero a braccetto lo sapevamo pure (sì, Jeorg Haider ma, in generale e più banalmente, culto del corpo canonico e statuario; e molti di noi froci contribuiscono attivamente alla definizione e al mantenimento di questa normatività estetica).
Vorrei tanto tanto tanto tanto tanto ma proprio tanto potere incolpare la sinistra e dire che se la gente di fatto, indipendentemente da quello che è, aderisce a un’ideologia populista e destrorsa la cosa si spiega con l’innegabile deficit comunicativo e persuasivo della sinistra. Questo forse è vero per i pensionati e le casalinghe con la terza media. Rispetto a un popolo fatto di persone che hanno per lo più come minimo un diploma e spesso un ricco capitale culturale, chiamare in causa la scarsa chiarezza della sinistra comincia a diventare difficilotto. Direi che c’è una responsabilità storica dell’Arcigay in particolare e della comunità in generale nel tenere alta l’asticella dell’attenzione politica, della lettura politica dei fatti sociali.
A occhio e croce, superficialmente, mi viene da pensare che
se, come si è fatto, si punta sull’ottenimento di riconoscimenti legislativi
allora uno punta su quei rappresentanti politici che si fanno carico di queste battaglie, indipendentemente dal quadro politico di riferimento
il che spiana la strada al liberalismo di vaga ispirazione anglosassone (rispetto dei diritti e delle diversità di tutt_ fintantoché espresse in forme politicamente corrette, [cioè dominanti ndr]) e all’adesione completa alle ideologie liberali più sfrenate;
se poi, a fianco al liberalismo e più che questo, in Italia oggi sono il populismo e il razzismo a dominare – più un fascismo che da anni è in cerca di sdoganamento – allora basta un Benedetto della Vedova a dire che è “pro-gay” e il gioco è fatto.
Un giorno, quando sarò più lucido e rilassato, proverò anche a fare un post a tema.
Voi intanto sommergetemi cordialmente di critiche costruttive, così ho degli appigli per articolare il discorso e inizio a congegnare una struttura argomentativa e persuasiva.
In realtà mi diceva un mio collega che quando lui era ragazzino, una trentina di anni fa, conosceva un paio di ragazzette del suo giro che facevano pompini per 500 lire. Quindi si è sempre fatto. La differenza è che lo facevano per fame, queste lo fanno per la ricarica del cellulare.
Sui gay di destra. Ci sono, ci sono. L’esempio di Joerg Haider è prototipico.
Copincollato, al solito, il tuo articolo.
Grazie.
Far carriera con la moglie, oltre noemi, e tutto archiviato, molto grave.
http://vids.myspace.com/…al&videoid=58622682
fikasicula[CHIOCCIOLA]grrlz[PUNTO]net
ecco Sally, feminoska ha ragione ma se ti viene difficile copia e incolla questo sul tuo client di posta.
Altrimenti quando commenti scrivi il tuo indirizzo mail nello spazio “your mail address”. Lo vedremo solo noi e nessun altro.
intanto ho già allertato le compagne di roma e aspettano solo che tu ti faccia viva.
appena ci contatti ti passiamo indirizzo ma soprattutto un numero di telefono di una compagna che ti aiuterà a trovare chi vuoi.
vai, con il coraggio che hai nell’intraprendere una battaglia così difficile non vorrai mica arrenderti di fronte ad un indirizzo mail? 🙂
ti abbracciamo forte
e restiamo in attesa
di tue notizie
Sally, se non hai outlook installato invece di cliccare sulla dicitura contatti passa il mouse sulla stessa e in basso a sinistra sulla barra grigia vedi l’indirizzo di posta…così puoi copiartelo e scrivere direttamente dalla tua posta su internet!
spero di esserti stata utile! 🙂
Ci ho provato, dannazione, a scriverti in privato!!
Ma clikkando mi chiede l’istallazione di Outlook e il mio pc non la riesce a portare a termine. E se ti contattassi via facebook?