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Sessismi a sinistra

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Devo raccontarvi una storia. Lo devo fare perchè la persona che ne è protagonista ci ha scritto comunicandoci una rabbia che non possiamo non descrivervi. Ne avremmo di storie da raccontare, messe in cantiere, da sviluppare forse durante le vacanze, per dedicarvi tutta l’attenzione, la cura, la sensibilità che meritano. Questa però è urgente e bisogna condividerla subito a costo di sbagliare il tiro.

Lei ci scrive da una città del sud. Diciamo che non sta in un’isola, tanto per sgomberare il campo da ipotesi errate. Le abbiamo fatto alcune domande. Ci ha risposto in tono provocatorio, come fossimo noi la causa di tutto.

Diamole un nome, diciamo che si chiama Viola. Vuole che raccontiamo tutto, per filo e per segno. Dobbiamo omettere i dettagli che possono renderla riconoscibile e dunque inventeremo, cambieremo qualcosa con il suo consenso. Ve la raccontiamo con la stessa dose di disprezzo per alcune categorie umane che ha usato lei.

Viola va all’università, al secondo anno di – facciamo finta sia – matematica. Non è proprio quella ma si tratta di una materia scientifica. Il suo mondo è frequentato da tanti uomini e tra questi lei ha conosciuto un ragazzo intelligente, molto compagno, molto di sinistra e che ha una storia familiare di persone intelligenti, molto compagne, molto di sinistra.

Un bel giorno questo compagno molto intelligente e molto di sinistra le ha frantumato il naso con una testata. Il motivo è abbastanza semplice: lei si era permessa di allontanare il cane, lui si è arrabbiato, l’ha afferrata per un braccio e mentre lei tentava di divincolarsi sfiga ha voluto che abbia fatto cadere la canna che lui aveva appena finito di rollare. La canna è andata in pezzi, il cane ha mostrato solidarietà al padrone e lui ha mollato una testata sul naso di Viola.

Lei non fa esattamente parte del mondo molto di sinistra, molto intelligente e molto compagno del suo ragazzo e dunque quando prova a guardarsi attorno per cogliere tra le ragazze e i ragazzi presenti almeno un cenno di solidarietà incontra invece occhi malefici puntati su di lei. Al meglio qualche sguardo indifferente, altri soggetti invece completamente non pervenuti per la dose di alcool che avevano in corpo.

Sicchè Viola fa una telefonata, chiama una amica di quelle che si vestono normalmente, senza dred ne’ pearcing e tatuaggi e quella la viene a prendere e la porta subito in ospedale. Risultato: una operazione d’urgenza per riparare il setto nasale spaccato e per rimuovere pezzetti di osso che le si erano conficcati ovunque.

Non ci interessa capire di che tipo di sostanza marmorea fosse composta la testa del "compagno" tanto di sinistra, ne’ ce ne frega una benemerita mazza di capire perchè mai lui lo abbia fatto. Quello che ci piacerebbe sapere è perchè tutti gli altri e le altre non sono intervenuti/e.

Andiamo avanti

Viola non può non informare i genitori dell’accaduto e i genitori che sono due gran brave persone le consigliano di denunciarlo. Lei si rifiuta ben sapendo che lui frequenta un gruppo di amici che non solo non l’ha soccorsa ma neppure la lascerebbe in pace se lei osasse chiedere conto di quello che è successo. Una specie di clan incazzato, però molto intelligente, molto di sinistra, molto compagno, con regole proprie, di quelli che se li denunci sei amica degli sbirri, un’infamona, una che aiuta il capitale, che se la fa con lo stato assassino, che delega ad altri, etc etc.

I genitori allora le consigliano di non frequentarlo più, le chiedono chi siano i genitori del ragazzo  per andare a parlare con loro, vorrebbero risolvere la cosa tranquillamente senza fare nulla che possa turbare ulteriormente la vita della loro figlia ma senza neppure lasciarla sola in balìa degli eventi.

Viola lascia un appunto a sua madre dove c’e’ scritto il numero di telefono dei genitori del ragazzo chiedendole di non usarlo a meno che non accada di nuovo.

Lei torna all’università, lo incontra all’ingresso della facoltà con i soliti amici e il solito cane. La canna in mano e un sorrisino sarcastico. La prende in giro per la medicazione al naso e le dice che avrebbe potuto lasciare il naso com’era. Solo le ragazze superficiali vanno a rifarsi il naso, così le dice.

Viola non risponde e lui la insegue, cane a fianco e canna in mano, la prende per un braccio e la bacia al collo senza preavviso. Come se non fosse successo niente. "Ci vediamo dopo la lezione?" le chiede. E lei gli dice che sarebbe meglio di no. Lo trova all’uscita e passano una bella giornata insieme.

Qualche tempo dopo sono a letto, stanno facendo l’amore, quel cazzo di cane le scodinzola sulla faccia, lui ha lasciato la porta aperta, un amico del clan passa e guarda e dice "però!" e ride. Lei si ferma, non ne ha più voglia. Lui le chiede perchè. Lei ha paura di dirgli del cane. Un’altra testata proprio non potrebbe sopportarla. Allora le dice soltanto della porta. "Mi vergogno!" gli confessa. Lui è abituato agli spazi aperti, con il suo clan fa quasi vita di comunità e quella casa l’hanno occupata insieme. Perciò tutto quello che succede dentro deve essere condiviso. Si fa scuro in viso, chiude la porta e le piomba addosso. Lei prova ad allontanarlo e lui, con la sensibilità di un toro minchione, si fa una sega e le eiacula in faccia. Peggio che l’avesse stuprata.

Viola non può raccontare questa cosa ai suoi e decide di non vederlo più. Il giorno dopo lui le telefona e le da appuntamento. Lei dice di no, lui va a trovarla a casa. Viola non vuole scatenare una discussione in famiglia e scende ad aspettarlo sotto al portone. Lo vede arrivare con due ragazze del gruppo, amiche compagne, molto intelligenti e molto di sinistra. La guardano dall’alto in basso e le dicono che lui è talmente gentile che per non metterla in difficoltà con i genitori si è portato loro a fare da paravento. Viola non ringrazia. Evidentemente tutta la storia la fa sentire comunque fuori posto.

Quella sera c’e’ una festa nello squat e lui ha una gran voglia di scopare. Viola non ne ha voglia e lui si struscia alle due amiche che la guardano con aria di sfida. Finisce per scopare con una delle due, lì davanti a lei. Forse per piegare la sua sicurezza, per renderla mansueta, per farle fare quello che vuole. Lei non si piega e se ne va. Quattro chilometri a piedi per arrivare dal casolare in città.

Non si fa sentire per un po’ e lei continua la sua vita. Quando lo trova sotto casa con un regalino artigianale, una cosa fatta da lui, e quel benedetto cane, le viene da ridere. Qualcuno gli ha tagliato i capelli e deve averlo fatto al buio. Lui ha un graffio in faccia e lo sguardo pieno di passione. Quando la guarda così lei diventa scema e non riesce a dirgli di no.

Lo segue fino a casa di un collega che vive lì vicino. Stanno insieme fino a tardi, mangiano una pizza, bevono una birra, poi si baciano e si chiudono in bagno per concludere senza disturbarsi a sparecchiare. L’amore così lei non lo aveva mai trovato. Si eccita solo a sentirne l’odore. Finito tutto lui se ne va senza salutarla. Lei non sa che dire e si trova da sola con il collega del suo ragazzo chiedendosi mentalmente "ma che cavolo ci faccio qui?". Ancora una volta umiliata si decide a raccontare questo strano comportamento a sua madre.

La mamma di Viola è una donna giovane, ha un ottimo lavoro e capisce un sacco di cose. Non è l’ultima cretina di passaggio. Così decide di chiamare i genitori del ragazzo per farci una chiacchierata, nulla di più.

L’unica cosa che Viola sa di quella chiacchierata è che gli amici del ragazzo dopo un paio di giorni le hanno sfasciato il motorino. Sa che sono stati loro ma non può dimostrarlo perchè non è stata lei a vederli. Una settimana dopo lui la aspetta in facoltà e la umilia davanti a tutti. Urla che lei lo deve lasciare in pace, che lo perseguita, che lo sanno tutti che lei pur di farsi una scopata con lui lo seguirebbe ovunque, che lui ha tentato di farglielo capire in tutti i modi che non gli interessava e che lei invece ha insistito.

Lei si guarda attorno e si accorge che tutti gli credono, che con lui ci sono i suoi amici che guardano male e perfino l’amica di Viola, quella senza dred, ne pearcing e tatuaggi, la guarda come se lei fosse una matta.

Lui continua a urlare ma lei non ascolta più perchè è già corsa via dalla vergogna. Torna a casa e rimprovera sua madre, ha rovinato tutto, chissà cosa ha detto a quella famiglia, è colpa sua se lui si è arrabbiato così. La madre prova a dirle che non ha detto proprio nulla, che voleva solo capire cosa pensavano e anzi quei genitori le hanno detto che sono un po’ preoccupati perchè lui dorme sempre in quell’altra casa e torna solo per farsi fare il bucato e per farsi dare i soldi.

Viola rimane a casa per un po’, ne approfitta per studiare. Ha un esame a breve e non può perdere tempo. Lui non si fa vivo. Tutto sembra calmo. 

Quando lei esce per andare a fare la spesa al supermercato trova una scritta sul muro dell’edificio di fronte: Viola è una zoccola! e allora non ce la fa più. Prende il motorino appena riaggiustato, arriva in quel covo di pulci che chiamano casa occupata e glielo dice chiaro che la deve lasciare in pace, che è finita, che non si deve avvicinare mai più, che lo denuncia.

Lui sta seduto a fumare assieme a due del branco, di un altro branco perchè Viola non pensa di averli mai visti anche se i branchi sembrano tutti uguali, si alza lentamente e prima di fare qualunque gesto Viola lo blocca. Gli molla un calcio sulla pancia e lo fa rimbalzare su una trave. Viola è arrabbiata, così arrabbiata che quella trave gliela spaccherebbe in testa. Si ferma. Non è una bestia lei. Purchè lui abbia capito.

Passato un mese scopre che lui si è fatto refertare e l’ha denunciata per aggressione. I suoi genitori hanno persino testimoniato di essere stati molestati dalla madre di Viola. Lei ha subìto (e superato positivamente) una perizia psichiatrica perchè per certa mentalità se ti senti mortalmente ferita e sei donna comunque non puoi permetterti di reagire con troppa superbia. La causa è tutt’ora in corso e Viola è braccata dagli amici del suo ex. Non può andare all’università, non può più andare in giro in città, non può più vivere. Per l’ultima sessione d’esami ha dovuto farsi accompagnare. Da settembre prossimo si trasferisce in un’altra città. Continuerà gli studi lì, con grande sacrificio economico della famiglia, e qualunque sia l’esito del processo non vorrà mai restare imprigionata nella spirale della dipendenza psicologica dalla molestia di gruppo in attesa di un riscatto che loro non le concederanno mai, piuttosto spera di poter ricominciare a vivere altrove senza paranoie e senza gente schizzata a rovinarle la vita.

Ecco, l’ho raccontata e come vedi, cara Viola, non abbiamo omesso nulla. Non siamo omertose e non ci interessa offrire complicità a nessuno. Gli uomini stronzi stanno ovunque, così come esistono donne terribilmente stronze. Non ci interessa tutelare gli ambienti che ci sono vicini. Non basta che uno ci dica che è di sinistra per farci pensare che è un essere superiore. Ci leggessi più spesso lo sapresti.

Forse le tue aspettative erano alte perchè pensavi che tra i compagni non potesse succedere qualcosa del genere. Dici di essere al secondo anno di università e dunque sei anche parecchio giovane. Non potevi certo sapere che se ti metti contro uno che appartiene ad un branco lui fa di tutto per isolarti, mobbizzarti, farti passare per matta fino a che il gruppo non ti estromette da tutti i luoghi che frequenta.

Tu l’hai detto bene: certe volte si comportano da clan, da branco, complici anche nelle merdate.

Tuttavia però devo dirti con assoluta certezza che le tue stesse osservazioni le fanno tanti uomini e tante donne, con i dred, i pearcing, e i tatuaggi, che lottano perchè i contesti che ci sono vicini diventino sempre più sensibili al sessismo e a certi atteggiamenti maschilisti. Hai beccato il gruppo sbagliato e ci dispiace davvero tanto. Il prossimo anno che cambi città vai a trovare le compagne dei collettivi femministi. Ne troverai tante e con loro tanti uomini antisessisti e insieme nel caso in cui vedono un idiota che spacca il naso ad una ragazza sono in grado di staccare il naso a lui e darlo a lei come pegno. Dopodichè è lui che sarà scacciato dal gruppo e non viceversa. Credici, crediamoci.

Spero che tu ti sia ricreduta adesso. C’e’ chi ha fiducia in te. C’e’ chi pensa che tu dica la verità e che tu sia stata fantastica. Fragile come tante ma fortissima e invidiando la tua serenità e la tua determinazione ti dico che quel calcio se l’e’ meritato. Anzi fai così: iscriviti in palestra. Un talento del genere non va sprecato!

Se si organizza un corso di autodifesa, farai da istruttrice?

Un abbraccio da tutte noi!

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Storie violente.


32 Responses

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  1. Davide Valenti says

    @Viola

    Ottimo, buona fortuna per il processo! Prendi i lati positivi della vicenda, ciò che non ti distrugge ti rafforza 😉

    E se qualcuno ti dice che hai bisogno di uno psicologo non ti fare condizionare, è gente cattiva che vuole solo farti stare zitta…

  2. Viola says

    Fikasicula ho finito di leggere tutti i commenti e non dovete scusarvi di niente. ho sopportato per mesi i giudizi di persone che mi hanno guardato come fossi una pazza. una come lucrezia non mi fa ne caldo e ne freddo.
    vi devo ringraziare perchè io non avrei saputo raccontare la mia storia in modo così chiaro.
    mi avete fatto un grande regalo e devo dire grazie a tutti quelli che scrivono parole di solidarietà e vi giuro che grazie a voi è la prima volta dopo tanto tempo che mi sento veramente orgogliosa di quello che sono.
    qui c’è mia madre che vi ringrazia e dice che vi legge sempre. è lei che mi ha detto di scrivervi. dice che voi trovate le parole e scrivete col cuore. ve lo faccio dire da lei. prima però vi abbraccio forte come si abbracciano le sorelle più care.
    abbiamo il processo in autunno. vi faccio sapere come va. vi porto tutti con me. grazie.

    ciao sono la mamma di Viola. vi ringrazio anch’io per quello che avete fatto. può sembrare una piccola cosa ma quando hai tutti contro una sola parola di solidarietà è come l’ossigeno.
    volevo dire a lucrezia che mia figlia non è violenta. che lucrezia non si può permettere di parlare senza conoscerla e che mia figlia non ha bisogno dello psicologo. ne sono sicura per molti motivi che non posso dire.
    mia figlia tiene un diario in cui sta scrivendo tutte le sensazioni che prova in questa esperienza. mi rivolgo alle donne del blog, una delle cose che io tento di farle capire è che non si deve vergognare di niente. quello che ha fatto non è un fallimento. lei è una giovane donna e alla sua età ha mostrato di avere più forza e carattere di quanto io stessa potessi prevedere.
    grazie perchè questa sua forza voi l’avete capita e raccontata. vi abbraccio forte.

    a presto

  3. Davide Valenti says

    @GM
    dice:-“cedere all’amore non è sintomo di stupidità, ma di umanità”. Ma che diavolo stai dicendo? Questa al massimo è dipendenza emotiva altro che amore, come puoi amare una persona così! Che ti usa non provando nulla nei tuoi confronti…. L’amore lo sperimentano solo poche persone al mondo, colore che sono lontane dall’istinto animale di dominare gli altri.
    Puff amore… ma non farmi ridere…

    @Lucrezia
    Se per farsi giustizia da se intendi pestare il ragazzo dopo la violenza sono daccordo con te, a questo punto bisogna chiamare la polizia e fargliela pagare per vie legali. Tuttavia mentre la ragazza subiva la violenza l’autodifesa è una cosa legittima, l’avrebbe dovuto mandare VERAMENTE all’ospedale.

    Mi dispiace per ciò che hai passato Viola, per il futuro ti prego non farti mai piu’ sottomettere da nessuno, non sei un oggetto ma una persona che merità dignità allontana alcolizzati, drogati e gente violenta.

    Per quanto riguarda le persone che rimangono basite vedendo una sinistra sessista, beh… io mi chiedo ma pensate veramente che a Sinistra sono tutti buoni e a Destra tutti cattivi, vi prego di non farvi prendere dalle ideologie politiche, Destra o Sinistra per il popolo non è mai cambiato niente si è sempre dovuto arrangiare da se, quando una ideologia sale al potere le cose cambiano solo per chi è vicino ai centri di potere. Ma si tratta sempre e comunque di potere sugli altri. I buoni e i cattivi esistono ovunque a Destra a Sinistra, credenti e non credenti.

    Le ideologie dividono le persone e spingono all’odio e alle discriminazioni politiche, vi prego il mio non vuole essere una promozione all’anarchia (il fatto di non essere nè di destra nè di sinistra non significa che sono anarchico), dico solo di non considerare le persone secondo il loro orientamento politico… le persone vanno conosciute.

  4. fikasicula says

    lucrezia sei avvisata: il tuo prossimo commento è cancellato.

    questo non è il tuo palco comizi. non è il luogo attraverso il quale propagandare il tuo verbo e non è il luogo attraverso il quale puoi insultare. sei tu che inciti alla violenza. e sei fascista si.

    questo è un post per viola. la protagonista è lei. oltre a non offenderla vedi di non rubarle l’attenzione che merita per spostarla sulle tue polemiche idiote.

    spero sia chiaro.

    viola scusa tanto. avremmo dovuto mettere tutto in moderazione. ci dispiace.

  5. Emanuele says

    Lucrezia ha fatto un ragionameno che rispecchia perfettamente la morale di oggi. Se un ragazzo spacca il naso a testate alla sua ragazza, la soluzione è mandare lei da uno psicologo a farsi curarare

  6. Lucrezia says

    Guarda che io non sto affatto dicendo che non si debbano dare mazzate a chi ce le sta dando. Sto solo dicendo che è realisticamente poco conveniente andare a cercare l’interessato per restituirgliele a fatto avvenuto.
    E ribadisco il concetto che Viola è stata succube del tipo emotivamente prima ancora della violenza. Con queste premesse, saper dare due schiaffi serve veramente a poco, non trovi?

  7. unochelegge says

    allora essendo uomo ammetta un imprinting diverso.
    rispetto le donne che preferiscono affrontare la violenza senza essere altrettanto violente.
    detto questo credo che sia stucchevole e pericoloso derubricare a “fascismo” qualsiasi reazione a comportamenti “fascisti”.

    in questo caso c’e’ una donna vittima di violenza e lei (e le persone che le sono attorno) devono decidere quale “reazione” avere ad una storia del genere, punto e basta.

    dal mio punto di vista che qualcun giudicherà fallocentrico (mah) credo che l’autodifesa delle donne passi anche per “pigghiare nu bastuni” (come insegna la splendida malarazza) e darlo sui denti ai sessisti.

    http://www.youtube.com/watch?v=O54_6NSIRwU

    i fascisti rossi o neri non si combattono con i fiori.
    mi spiace, sarò limitato ma la penso in questa maniera.

  8. Lucrezia says

    Continuiamo a non capirci.
    Prima di tutto c’è il pregiudizio che dallo psicologo ci vadano i matti, ch’è abbastanza pericoloso.
    Dire che un modo di pensare è “fascista” quando si sofferma sulle responabilità della vittima più che su quelle dell’aggressore, è parecchio discutibile: dove sta scritto? Non mi pare sia una prerogativa “fascista”, bensì di ogni mentalità violenta. Che poi il “fascismo” abbia fatto spesso e volentieri ricorso alla violenza è un discorso diverso.
    Questo per chiarire. Detto ciò, io non ho mai detto che la responsabilità dell’accaduto sia di Viola e non degli aggressori. Ho semplicemente espresso il concetto che la forza e la capacità di ribellarsi a certi individui nasce prima nella testa e poi nei colpi.

    commento segato: QUI NON SI INSULTA!!!

  9. iacò says

    certi occhiali? bah, qui si va sul brunovespismo.
    direi che va distinta la violenza di chi è debole e reagisce da quella di chi è forte ed opprime, la violenza come azione e la violenza come reazione, ma se qui ci fermiamo a discorsi del tipo “certi occhiali” meglio lasciar perdere

  10. iacò says

    a Lucrezia:

    un ragionamento è fascista quando nell’analisi della violenza si sofferma sulle ‘responsabilità’ dell’aggredito colpevolizzandolo piuttosto che su quelle dell’aggressore. il tuo commento parla più degli errori di ‘viola’ che della violenza e del suo autore.
    perchè è discutibile la morale di un collettivo a femminista? perchè insegna a difendersi e reagire? credo che sia al minimo legittimo

  11. Lucrezia says

    Sì, vabbè. Eccone un altro.
    La morale discutibile è quella da FarWest che invita a reagire alla violenza non con la difesa, ma non con la vendetta violenta cui avete più o meno esplicitamente incitato Viola.
    E sì, ho avuto i miei momenti di fragilità e mi sono fatta aiutare. O avete il mito (fascista?) della forza e banalità varie? Perché essere fragili emotivamente dovrebbe essere più vergognoso che esserlo fiscamente?
    E rileggi quello che ho scritto. Io da una parte mando solidarietà alla ragazza, da un’altra trovo esecrabili i comportamenti di quegli individui, da un altra non vedo cosa c’entri il machismo (dato che le altre donne della compagnia mi sembravano ben inserite in quel gruppo di imbecilli), da un’altra come ho detto trovo il comportamento di questi tizi moralmente pessimo ma più (forse cinicamente) comprensibile di quello di Viola, dato che non sono mai stati loro a subire un danno, e da un’altra ancora invito la ragazza a farsi aiutare da uno psicologo per diventare più “forte” sul serio, non una spaccatravi qualsiasi. Se poi volesse fare entrambe le cose, avrebbe tutto il mio appoggio.
    Leggere diventa sempre più difficile quando si indossano certi occhiali, eh?

  12. unochelegge says

    ma forse piu’ de tante belle parole spese (che fanno anche bene eh) annaje a rompe er muso al tipo non e’ meglio? e’ cosi’ difficile? basta sapere chi e’ e prima o poi je se rida’ la paga… anzi piu’ prima che poi cosi’ magari vediamo se una canna vale piu’ del naso de na donna.

  13. fikasicula says

    cioè, noi qui non interveniamo perchè siamo un tramite e dunque lasciamo che Viola legga, raccolga la solidarietà e se vuole risponda.

    ma Lucrezia; hai veramente scritto riferendoti alla solidarietà di altre ragazze verso viola parlando di ragazze dalla moralità discutibile?

    mi spiegheresti per favore, senza dilungarti, sii breve, in cosa consisterebbe la discutibilità della nostra moralità?

    rispondere alla violenza con l’autodifesa per te è esecrabile? cioè: tu da un lato mandi solidarietà alla ragazza e dall’altro lato dici che deve essere difettosa, deve rivolgersi allo psicologo e che si fa mal consigliare perchè si sceglie cattive compagnie?

    ma tu, scusa, chi diamine sei?

    nella tua vita perfettissima hai mai avuto momenti di fragilità o cammini legata ad una trave d’acciaio per evitare di sbarellare?

    vacci tu dallo psicologo ed evita di venire a mollare giudizi nei confronti di una ragazza che ha già sofferto a sufficienza. se cercavi i programmi di maria de filippi hai sbagliato porta. qui non siamo al processo pro o contro. siamo tutte pro. tu sei fuori posto. dunque aria, sciò, va a sciorinare certezze altrove…

    moralità discutibile… sse’
    ha parlato la repressa fascista che cammina con la cintura di castità.

    addio.

  14. Valerio says

    Io devo capire questa cosa. è universale, supera i generi.
    Perchè torniamo con le persone che ci fanno male?
    Ho avuto una situazione simile (speculare per generi e diversa per atti) e però sono tornato dalla stronza in questione. Perdonandola.

    Forse è un tipo di persona, siamo troppo buoni.

    A posteriori, da persona che ha vissuto una cosa simile, ti dico che appena succede qualcosa devi andare giù di denuncia e non guardarti indietro.
    E poi cazzo, almeno ti ripagasse l’operazione!

  15. Lucrezia says

    Sì, penso fermamente uno psicologo possa aiutare la ragazza molto di più di altre ragazze dalla morale abbastanza discutibile che invitano a reagire alla violenza con altra violenza. Tutto ciò avrebbe senso in una difesa immediata, dopo sarebbe solo mettersi ulteriormente nei guai.
    E che chi dà capocciate sul grugno abbia qualche rotella fuori posto è indubbio, ma trovo che seppure sia moralmente più riprovevole, sia più “normale” voler tornare da una con cui si ha la possibilità di avere rapporti sessuali a rischio zero piuttosto che tornare più volte da un soggetto del genere da parte della ragazza.
    Atteggiamento fascista? Non so di cosa tu stia parlando. Io non ho detto “Viola ha torto e gli altri ragione”. Ma mi sembra chiaro che fosse succube del suddetto prima emotivamente e poi materialmente. Una maggiore considerazione di sé stessi può aiutare a non trovarsi più in situazioni simili, e ciò mi pare pacifico. Spero di non essere fraintesa.

  16. luca says

    non capisco come le donne vadano con certi uomini del genere.. e se ne vedono in giro eh
    come MINIMO doveva denunciare e troncare IMMEDIATAMENTE la frequentazione di questo fallito
    per i genitori è normale che la figlia prenda pugni in faccia dal ragazzo??

    bo forse son diverso io o non ci arrivo… ma non riesco propio a capire cosa spinge a continuare stare con uno che ti rompe il setto nasale oltre a fare cose descritte sopra. Masochismo?

  17. GM says

    Purtroppo la denuncia per lesioni gravi, violenza privata ecc… è ormai sfumata (e comunque sarebbe stata parecchio difficile), però ci sono i reati di molestie e “stalking” che potrebbero fare al caso della ragazza.
    Viola sicuramente sa di essere intelligente (cedere all’amore non è sintomo di stupidità, ma di umanità) e che il picchiatore è un idiota, quindi potrebbe riuscire a coglierlo in fallo e fargliela pagare in tribunale.
    Già, in tribunale.
    Non viviamo ancora nella società ideale – almeno per me – autogestita, quindi per tutelare gli abusati dagli abusatori vanno usati tutti i mezzi a disposizione esattamente come quando si va in giudizio per contestare un licenziamento illegittimo mentre fuori dal palazzo si manifesta.
    I testimoni omertosi di quei fatti leggendo il post hanno capito tutto e si trovano di fronte ad un bivio: diventare uomini e donne perbene ed isolare il vile picchiatore oppure continuare a comportarsi come delle camicie nere.
    Quell’ominide va espulso dalla sua comunità, sempre che questa sia una comunità e non un covo di Casa Pound.

    A Viola tutta la mia inutile solidarietà.

  18. anonimo meridionale says

    p.s.
    ehi quel film da cui hai tratto l’immagine l’ho visto , in parte, su FuoriOrario.
    se ricordo bene , c’erano tre donne che menavano ed una era di una violenza :-((
    come si chiamava il film?

  19. anonimo meridionale says

    mi censuri se dico che anche nei collettivi femministi , tra le lesbiche compagne ed i maschi anti-sessisti bisogna star in guardia?

    c’è sempre da distinguere tra chi fa politica per moda , per sentirsi fig* e chi la fa seriamente.

    e sarà mio pregiudizio da borghese liberal : i gruppi alternativi li vedo piuttosto modaioli quindi ad alto rischio.

    detto questo sarebbe buona norma:

    1) evitare alcolizzati, drogati, persone con precedenti di violenza

    2) evitare di reagire con violenza fisica o minacce specie in ambiente ostile.

    3) denunciare subito episodi di violenza subiti. se proprio si teme o non si vuole “inguaiare” la controparte, non dichiararne il nome ma fare comunque mettere qualcosa per iscritto in modo da ritrovarselo se successivamente la situazione dovesse degenerare

    W il pantafolaio , un po’ panciuto , che cucina bene , non violento e grande ascoltatore 🙂

  20. Vivi says

    Carissima Viola,dopo aver letto la tua storia mi convinco sempre di più che bisogna affrontare la questione del sessismo a partire dai propri luoghi,da quelli in cui si pensa di esser sicura ma invece non lo si è.Il sessismo non ha colore politico,sia a destra che a sinistra è presente e preservato.Questa cosa mi ha sempre fatta incavolare,perchè non accetto che compagni/e con cui lotto ogni giorno si cooalizzino quando si tratta di affrontare violenze,soprusi e umiliazioni come quelle da te descritte per denigrarle e non riconoscerle come atti da combattere.Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto questo da sola,se me lo permetti ti dico,da femminista e ragazza di sinistra,che l’indifferenza di alcuni/e e l’atteggiamento a “branco” di altri/e mi fà Schifo!Dovrebbero solo vergognarsi e ringraziare che tu li abbia dato solo un calcio…sei stata veramente molto buona.Leggo ora anche della perizia psichiatrica,e per me è allucinante…farti passare per squilibrata è da veri malati,loro lo sono per davvero.Non so come tu abbia affrontato tutto questo,so solo che sei stata fortissima e il tuo esempio serve a tutte noi,quindi ti ringrazio di cuore per averci voluto raccontare la tua storia.Un abbraccio

  21. Anna says

    Sono skifata!come sempre quando si leggono certe storie.se posso vorrei postare il post sulla pagina di facebook o mandarla per mail ai miei amici. Nonostante frequenti e conosca persone ragionaevoli e sensibili a certe tematiche come la disciminazione e la violenza di genere,talvolta mi rendo conto che per loro è difficile pensare e credere che la villenza maschile possa essere tanto oppressiva e insidiosa fino ad annullare psicologicamente oltre che fisicamente una donna. ma ne sono accorta quando è stato introdotto il reato di stalking:qualcuno di loro pensava fosse esagerato e che potesse essere strumentalizzato da donne vendicative! Il fatto è che nemmeno immaginano ci possano essere donne costrette a vivere segragate in case senza nemmeno poter vedere la luce del sole.Insomma, vorrei che leggessero questa storia che non solo parla di violenza ma sfata il mito che a sinistra, cioè in una certa cultura che si vuole progressita e moderna, cui i miei amici appartengono, tutto questo non possa accadere.
    A Viola va tuta la mia solidarietà, un abbraccio

  22. Vera says

    Non ti arrendere Viola! Ti sono vicina!

  23. Emanuele says

    Che mondo di mierda!
    non ce la faccio più a leggere queste storie. Mi sa che me ne vado a vivere da solo in un’isola deserta, sembra che siano tutti capaci solo di farsi del male gli uni agli altri

  24. Iacò says

    @ lucrezia

    magari dall psicologo ci dovrebbe andare chi da le testate, in primis.
    che cosa c’entra il machismo e cosa il sessismo mi sembra evidente. sfruttare la disponibilità di una ragazza e picchiarla cos’è se non machismo e poi sessismo?
    nel testo poi non mi sembra si parlasse di antifemminismo.
    consigliare una cura alla vittima è un atteggiamento da fascista e denota un modo di pensare agghiacciante del tipo “eh, ti hanno picchiata, ma te la sei proprio cercata”
    poi, sei proprio sicura che unO psicolgO possa aiutare una ragazza più di un gruppo di donne e ragazze?
    solidarietà alla ragazza!

  25. Lucrezia says

    Per quanto possa essere triste la storia e la mia solidarietà vada alla ragazza, non vedo cosa c’entri il machismo, il sessismo e l’antifemminismo. Invece che dare consigli ridicoli su vendette assurde e cercare inutili feticci stereotipati che poco o nulla c’entrano con la vicenda, suggerirei alla ragazza di rivolgersi ad un bravo psicologo che la aiuti ad impostare meglio le proprie amicizie e scegliere con maggior cognizione i propri rapporti sociali.

  26. Francesco dal Salento says

    Forza Viola! Sono con te!

    Francesco, 24 anni

  27. Davide Valenti says

    Per il futuro ti auguro il meglio e mi raccomando confidati con i tuoi genitori…

  28. Davide Valenti says

    Viola con tutto il rispetto ma perchè non lo hai denunciato subito? Guarda che le forze dell’ordine esistono per un motivo e poi perchè hai continuato a frequentarlo? Guarda che gli amici li devi scegliere tu, non devono essere “loro” a sceglierti… e la prossima volta che qualcuno si comporta così con te pestalo così forte da mandarlo all’ospedale non avere pietà… un essere così aggressivo non ha pietà e se vuoi sopravvivere non nè devi avere neanche tu, attacca occhi in modo di accecarlo e genitali e poi chiama la polizia (perchè ovviamente la cosa non deve finire con tu che lo pesti, devi anche fargliela pagare per vie legali).
    Ti prego per il futuro sottometti queste persone perchè fintantochè non trovano una persona che li bastona continueranno a comportarsi così.

  29. Sera says

    è davvero sconcertante questo racconto. non è affatto 1novità ke anche a sinistra, e nell’estrema sinistra, ci siano soggetti maskilisti e violenti, o semplicemente dei cazzoni prepotenti e presuntuosi. ma nel leggere questa storia mi è salita una rabbia pazzesca.
    ma di che si possono fidare le donne?

  30. martina/rebelde says

    che uomo di merda, che schifo. mi dispiace per questa ragazza che alla fine si è rivelata forte, ma perché ha dovuto superare tutte queste umiliazioni e violenze per alla fine trovare la propria forza e voglia di riscatto? come mai molte donne, nonostante i segnali di sessismo, violenza psichica e fisica, si ostinano con certi uomini fino ad arrivare ad punto così squallido? a farsi denunciare, a doversi allontanare?

    ciao a tutte.

  31. Diana says

    Coraggio Viola, resisti e continua a tenere gli occhi aperti. Grazie di aver voluto condividere la tua esperienza. Anch’io come saamaya sono impressionata dalla nostra fragilità, da quanto sia facile non riuscire a evitare di cadere in certi tranelli, a volte fino a conseguenze estreme. Eppure tu ne sei fuori. Sono solo gli ultimi strascichi di una brutta storia da cui sei già riuscita a liberarti. Brava! Prosegui i tuoi studi e costruisci la tua vita insieme a persone che ti rispettino come individuo e come donna. Ridendo in faccia a tutti i finti compagni che menano le mani e poi vanno a piangere dalla mamma. Per fortuna non sei come loro e mi sembra anche che i tuoi genitori ti abbiano dato tutto ciò che serve per difenderti. Non farti più mettere i piedi in testa da nessuno, il machismo ha molti volti, anche non così violenti, ma altrettanto deleteri. In bocca al lupo e grazie. Diana

  32. saamaya says

    la violenza, l’ignoranza, il machismo, non rispettano mai la coerenza di un’ideologia: sono impellenze più primitive e bieche.
    Devo dire che m’indigna il comportamento di quel tizio, ma tante donne hanno incontrato almeno un uomo meschino nella propria vita.
    mi fa altresì venire i brividi la constatazione della fragilità che ostentiamo noi, il desiderio di non fare sceneggiate teatrali, esponendoci a rischi; la coazione a ripetere, la tendenza a giustificare; la debolezza nelle passioni.

    Forza Viola, riscattati.