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L’abbiamo preso… il babau

http://paura.anche.no/wp-content/uploads/2009/06/zerocalcare.jpg

Alla questura di roma gongolano. L’abbiamo preso, dissero in tivu’. E l’hanno preso facendo il "porta a porta" – continuano – e sfido chiunque a non aver pensato al plastico di bruno vespa e alle analisi psichiatriche di mister ciuffo.

Gli ingredienti ci sono tutti. E’ il mostro d’estate romana. Lo esibiranno presto in quel grande circo che è diventata la capitale. Zanne, corna, messe sataniche, occhi rovesciati, vomito verde e aramaico antico per il più grande esorcismo del mondo.

Già condannato prima ancora di essere preso e processato. Indizi, un filmato con un tizio sgusciante, una fotografia con lo sguardo assatanato, e poi la notizia bomba: era coordinatore di una sezione del pd.

Tra tutte le notizie questa è quella che mi ha fatto più ridere. Un colpo al cerchio e uno alla botte. La costruzione del mostro, non uomo sessista tra gli uomini sessisti, ma mostro (perchè se non è uno straniero deve essere necessariamente un mostro per ribadire che gli italiani queste cose non le fanno, eh), e la demonizzazione di un intero partito che dice di stare all’opposizione.

Che cuore grosso avranno a roma in questo momento. Come gli si saranno ingrossate anche le cistifellee dall’orgoglio di sventolare la notizia che i "pervertiti" stanno anche nel centro sinistra. Così quell’allocco di Ignazio Marino ci casca e dice qualcosa a proposito del come è potuto accadere che un presunto stupratore possa essere diventato coordinatore del partito.

Tra tutte le questioni interessanti da rilevare certo questa era la più importante. Prima della preoccupazione per le donne, prima che per il livello di profondo sessismo che esiste ovunque ("era un ragazzo normale, come tanti, riservato"), normalmente, banalmente, con misure di legittimazione fuori e dentro le istituzioni.

Ma se questa è la preoccupazione allora sarà bene che il pd inventi una prova di ingresso per i futuri coordinatori. Si potrebbero suggerire tante cose. Ore di resistenza chiusi in stanze buie con gli occhi ben sbarrati per vedere immagini di donne nude. Giochi di simulazione simil sapientino con povere femminelle che fanno da cavia e tanti bip che suonano se il futuro dirigente allunga le mani.

L’avevo detto che avrebbero trovato uno, pescandolo tra quelli con precedenti, attribuendogli un profilo preciso come fanno i tizi dei telefilm americani. Avevo detto anche che gli avrebbero attribuito una decina di stupri. Li ho sottovalutati. Gliene attribuiscono 15. Ovvero tutti i casi irrisolti che avevano in archivio. Non una parola sul fatto che decine e decine di stupratori italiani vengono assolti. Non una parola sul fatto che alle donne che accusano un italiano generalmente non si crede (sono le femmine puttane e non gli uomini stupratori! non è forse questo il credo nazionale?). Non una parola insomma sulle responsabilità collettive che portano tanti a coccolare lo stupratore quando commette un abuso salvo poi ripensarci quando si parla di serialità. Cioè: il danno non è costituito dallo stupro in se’ ma dalla quantità delle donne abusate. Se ci si accontenta di uno stupro una tantum va tutto bene. Se invece si persevera allora diventa grave. A favorire e buon appetito ma senza esagerare altrimenti potreste fare indigestione.

La chicca più conturbante sta nella faccenda dei film porno. Qualche tempo fa scrissi un post sul masochismo femminile a partire dall’analisi proprio di alcuni film porno nei quali si simulavano (ripeto: simulavano) degli stupri. I titoli erano tutto un programma e li vedemmo in comitiva per parlarne e capire cosa potesse spingere coloro che li guardavano con soddisfazione. Le reazioni furono differenti e di elementi criticabilissimi ce ne sono tanti, non più di quelli che si possono trovare in mille altre forme di sfruttamento dei corpi femminili nelle immagini pubblicitarie e televisive. Il mercato, in ogni caso, è piuttosto vasto e c’e’ un sacco di gente che li vede e li scarica da internet. Ed eccolo l’altro elemento di criminalizzazione. Come sempre. Tutta colpa di internet attraverso la quale si possono scaricare questi film che poi solleciterebbero i comportamenti dei cattivi soggetti.

Come dire: se ad ogni porno scaricato corrisponde uno stupratore quanti sono gli stupratori? E non è forse vero che sono gli individui sessualmente repressi, in una società sessualmente repressa che vieta persino i corsi di educazione sessuale nelle scuole, che hanno più problemi di relazione? E senza volere generalizzare, dato che non sono specialista del settore ne penso che qualcuno possa esserlo senza peccare di arroganza e presunzione, che cosa c’entra internet in tutto questo?

C’entra, per loro c’entra sempre e mi pare già di sentire tuonare le fatebenefratelli del pdl mentre sorvegliano le seghe dei loro figlioli e li mandano a messa. Forse in custodia a preti pedofili.

In tutto questo come sempre conta poco la sofferenza delle donne che hanno subito violenza. Fondamentale dimostrare che le istituzioni ce l’hanno duro, grande e grosso e che hanno preso il cattivo. Ora, come è di buona regola in tutti i film western, le damigelle possono dormire tranquille.

Ed è questo falso senso di sicurezza che sovraespone le donne alle molestie, alle violenze che continuano ogni giorno a fare vittime fuori e soprattutto dentro casa. Quasi sempre ad opera di persone di sesso maschile vicine, anzi vicinissime.

L’altro grande successo di queste giornate parrebbe essere il g8. Una bella sfilata sfarzosa condita con libroni di 24 chili e costose realizzazioni (compreso quello spreco del campo di basket per obama) mentre la gente vittima del terremoto continua a stare in tenda. 

E’ stata una sfilata di maschi a fare cose da maschi mentre le damine facevano cose da femmine. Gli uomini in posa virile e le donne con la lacrimuccia commosse di fronte alle rovine. Gli uomini a darsi pacche sulle spalle serviti e riveriti da ragazze stagiste di ogni età e le donne vestite come mia zia peppina da vedova a fare visita al papa.

L’unica che si è distinta per estro e originalità è stata la presidentessa della provincia che si è pomiciata un po’ di maschi affascinanti. Ha fatto benissimo. In quel gran costosissimo bordello chiamato g8 durante il quale i maschi decidono le sorti dell’umanità e le donne stanno lì come elementi decorativi almeno lei si è data da fare.

A margine bisogna considerare la manifestazione di venerdì [report], quella che è stata preceduta da così tanta repressione da farci meritare un comunicato dell’iran contro il cattivo operato della polizia italiana, quella che è stata preceduta da tanti arresti e fermi a persone che spesso volevano solo raggiungere il luogo dell’iniziativa, quella seguita con tanta ansia dalla giornalista del tg1 la quale più volte aveva detto che si temeva che i "no global" avrebbero preso d’assalto i cantieri per la ricostruzione. L’ha detto e ridetto e quando i "no global" sono passati dai cantieri ascoltati dagli operai, molti stranieri, e applauditi dagli aquilani deve esserci rimasta molto male. Oltretutto il tg 1 certo non poteva sapere, impegnato com’era nella sua strategia del terrore, che i "no global" sono in territorio aquilano sin dal terremoto, perchè molti vivono lì e altri sono andati ad aiutare e hanno costruito campi, biblioteche, luoghi per bambini, infopoint per le donne, hanno fornito assistenza e aiuto che la protezione civile non ha di certo fornito in modo egregio avendo essa lasciato scoperte fette consistenti di popolazione.

A dire al tg 1 il noglobal pensiero c’hanno comunque pensato alcune persone che come potete vedere dal video hanno mostrato il vero volto dell’informazione mainstream.

Un’altra notizia imperversa nei tg di queste giornate estive. Certo molto più evidente di quella sul ritorno del nucleare con i siti per le centrali imposti dal governo e, a scanso di equivoci, sorvegliati dai militari in assetto di guerra. La sanatoria "selettiva" per gli immigrati. Quando la proposta venne fuori già ero travolta dai conati di vomito. Ora che è stata accettata e diverrà un provvedimento vero e proprio sono talmente arrabbiata che non riesco neppure a trovare la parola adatta ad esprimere quello che sento.

Sanatoria selettiva è un modo per offrire riparo alle famiglie che hanno tenuto in casa donne straniere senza pagare contributi, in nero, come schiave, senza permesso di soggiorno. Sanatoria selettiva significa togliere queste famiglie dai guai nei quali verrebbero a trovarsi per aver dato ospitalità alle "clandestine" e per aver dato lavoro a persone senza permesso di soggiorno.

Sanatoria selettiva significa che dalle donne straniere vogliamo esattamente quello che volevano le bianche statunitensi dalle schiave nere.

Possono restare in italia a patto che facciano le serve a tempo pieno. Senza figli, mariti, vita privata, ambizioni, altre possibilità. Badanti. Se sono bariste, sarte, ingegneri, dottoresse non le vogliamo.

La cosa curiosa è la quota di colf e badanti che ogni famiglia può sanare. Tre in tutto. Una badante e due colf. Immaginate voi il giro di soldi che ci sarà. Quante "famiglie" venderanno una firma a straniere in difficoltà mentendo sulla loro mansione. 

Le prostitute non le regolarizziamo ne diamo loro l’opportunità di accedere ad ospedali e servizi, sebbene facciano un lavoro di utilità sociale. Le lasciamo ai ricatti dei pappa. Gli italiani comprano solo badanti e colf con stipendi che variano dai 500 agli 800 euro mensili nella migliore delle ipotesi.

Sanatoria selettiva per genere e funzione destinata alle donne. Sanatoria selettiva che decide chi salvi e chi mandi a morire in libia. Come si faceva nel nazismo. Le donne giovani e forti servivano le famiglie e i militari tedeschi, gli uomini forti a lavorare come muli nei campi e tutti gli altri a morire o a fare da cavia nelle sperimentazioni scientifiche.

La sanatoria selettiva è la conclusione crudele alla approvazione di altre leggi crudeli. Razzismo conclamato, terminale, che si consola con le decisioni del g8 annunciate come un modo per "aiutarli a casa loro". Soldi che passeranno per personaggi orribili come gheddafi o per una cooperazione che non li fa arrivare dove dovrebbero. Soldi che non saranno mai dati e che non arriveranno mai.

E’ vero: l’abbiamo preso! L’abbiamo preso in quel posto. Parlo di tutti e tutte. Parlo di tutto il genere umano.

>>>^^^<<<

—>>>L’immagine sopra viene dal blog di Regina Zabo che fa un singolare invito:

AAA Cercansi autori per la prossima coproduzione lanciata da Collane di ruggine e paura.anche.no: un cofanetto di 30 cartoline ispirate al soggetto del Babau e tratte dalla mostra “Paura del buio?” che sta circolando in giro per l’Italia. 

Ma chi è il Babau?

Il Babau è l’ultima frontiera nella politica dell’ansia.
Semplice e primordiale paura. Diverso dal terrore, più simile alla
goccia che ti cade in testa e pian piano ti porta incosapevolmente alla
pazzia.

Il nostro buffo mondo sta prendendo coscienza dell’esistenza del Babau.
L’ansia di sicurezza, la paura del proprio simile, il rancore confuso e
convulso che trasudano da ogni dove in questi anni difficili trovano la
propria naturale conclusione nell’avvento del Babau. Non ci sarà più
bisogno di invocare/creare/inventare emergenze e pericoli, tutti
avranno paura del buio e basterà invocare il Babau perché ogni
complessa manovra di ingegneria sociale trovi una giustificazione.
Il Babau è meglio del terrore, perchè il Babau non ti uccide subito, ti
logora e ti porta a modificare il tuo sguardo sulla realtà in un’ottica
schizoide, che alimenta se stessa.
Nel paese del Babau può essere vero tutto e il contrario di tutto, il
Babau non ti vuole sempre tristo e mogio. Il Babau porta anche
allegria, folli risate che si alzano fino al cielo. Se non hai un soldo
in tasca e la crisi ti divora, devi ridere, perché ci vuole ottimismo,
altrimenti il Babau arriva e ti mangia. Ma non devi sollazzarti troppo,
perchè il Babau è in agguato e non ci vuole nulla perché ti rubi il
bambino dalla culla, usurpi il tuo posto di lavoro, rubi la/il tua/o
donna/uomo.
Prendendo in prestito brandelli di saggezza in pillole da Kurt
Vonnegut, potremmo dire che in questo mondo delle mille e una
oppurtunità di essere divorati dall’ansia, dalla paura e dall’angoscia,
tutto quello che può accadere probabilmente accadrà. Scansatevi in
tempo.

Ogni cartolina ospiterà sul retro un breve racconto a tema di circa 1.500 battute.
Se ti piace l’idea di dare una storia a una delle cartoline, inviaci entro fine agosto 2009 un breve racconto all’indirizzo collanediruggine @ inventati . org

Salvo i potenziali contrattempi di una produzione non commerciale, il cofanetto dovrebbe uscire a ottobre 2009.

Sia le immagini, che i racconti verranno pubblicati sotto una licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia.
Dal momento che le cartoline sono solo trenta, tra i racconti che
riceveremo potremo pubblicarne soltanto un numero limitato. Cercheremo
comunque di pubblicare tutto sul sito paura.anche.no.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Iniziative, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


8 Responses

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  1. Emanuele says

    @ Fikasicula
    concordo bisogna pensare a lunga scadenza. Ma se c’è uno stupratore che va in giro per Roma, bè, quella è un’emergenza. Dobbiamo metterla in secondo piano? Guarda che alla ragazza che gli capita di trovarcisi a tu per tu in un garage, non gliene importa un fico secco delle soluzioni di lunga scadenza, le importa di salvare la pelle! E se la polizia è riuscita col suo operato ad evitare anche uno solo di questi crimini, allora un plauso alla polizia! Poi ricominciamo pure a parlare di idee e di propaganda, ma le emergenze sono un’altra cosa, la capisci la diffeernza?
    Nessuno vuole creare il mostro, ma il mostro si è creato da solo, e come tale deve pagare.
    Se non è così ci saranno altre vittime: se invece preferisci che usiamo i buffetti con gli stupratori e ci occupiamo solo di filosofia poi vaglielo a spiegare tu alle ragazzine stuprate che a noi interessa il ‘modello culturale’.
    In quanto cittadino la cosa se permetti mi interessa eccome.

  2. fikasicula says

    @emanuele
    a me interessa che si lotti davvero contro la violenza maschile e non sulla scia dell’emergenza.

    mi interessano soluzioni a lunga scadenza. mi interessa che non si tappino buchi con fandonie e che non ci si inventi un accusato di comodo per fare propaganda.

    mi interessano le donne.
    e la responsabilità è collettiva si. è anche tua e a tuo modo, per quanto io non condivida affatto molte tue opinioni, te l’assumi diffondendo idee contro la violenza sessista.

    se non sentissi questa cosa come un dovere civico altrimenti perchè mai ti intersssi alla questione?

    potresti limitarti a dire che tu non sei stupratore e il resto non ti interessa, no?

    ma neanche tu vivi in una campana di vetro.
    questo sono convinta che tu lo sappia perfettamente.

    e io non difendo gli stupratori. non offendere. avere opinioni diverse dalle tue non significa quello che tu dici.

    chiaro?

  3. Emanuele says

    @ Fikasicula
    Quello dei due romeni è stato un grave errore, come è stato infatti riconosciuto pure dai giornali.
    Al di là che le prove a carico del tipo in questione continuano a piovere da tutte le parti, se dobbiamo partire dal presupposto che tutto quello che leggiamo è una balla a prescindere, allora non crediamo più a nulla. Pure il DNA non è attendibile adesso? bè allora tanto vale lasciare che gli stupratori vadano in giro liberi! e se poi questo tra un paio d’anni vuole provare il gusto di stuprare e uccidere insieme? allora daremo la colpa alla polizia inefficiente? mi pare troppo comodo.
    Quello che, se mi consenti, continuo a non capire, è perchè se da un lato ti batti (in larga parte in maniera condivisibilissima) contro la ‘violenza’ maschile, dall’altro sei sempre pronta a difendere a spada tratta quelli che la violenza la compiono veramente, sulla pelle di ragazze che ne porteranno i segni tutta la vita.
    Insomma, tutti i maschi sono potenzialmente colpevoli, gli stupratori veri invece, bè… sono da capire, o comunque punirli non serve.
    Perdonami ma io a questa teoria della colpa collettiva non ci sto, ma proprio per nulla.

  4. fikasicula says

    @emanuele
    quello che leggi in giro è monnezza. ancora tu credi ai giornali? ancora credi alle questure dopo quello che hanno fatto ai due romeni?
    la prova del dna è una scemenza perchè la “compatibilità” la puoi trovare anche tra il mio sangue è quello di un tricheco.

    e per favore non permetterti di dirmi che faccio commenti di parte perchè per me gli stupratori sono uomini a prescindere da tutto.

    fosse stato un leghista trattato allo stesso modo, con una dinamica che suscita gli stessi dubbi avrei certamente detto la stessa cosa. oltretutto io e il pd siamo come il gorgonzola e il baccala’.

    se viene fuori che è innocente è l’ennesimo errore che la questura di roma fa. sai che imbarazzo. dubito che ci ripensino e dubito che si possa riabilitare il nome di una persona dopo che lo hanno sbattuto in prima pagina e gli hanno rovinato la vita.

    girolimoni insegna. e a lui le scuse non sono servite a niente.

    se è stato lui comunque la questura ha poco da festeggiare. è solo una goccia in un mare di stupratori che nessuno considera perchè stuprano in casa, comodamente, senza che nessuno si opponga…

  5. Emanuele says

    @ Fikasicula:
    certo bisogna aspettare la certezza al di là di ogni dubbio prima di giudicare. Però da quanto leggo in giro, pare che già ci siano prove a dire poco schiaccianti… non ultima quella del dna…
    Sìi onesta: se fosse venuto fuori che era stato un militante leghista, avresti scritto un post con lo stesso tono?…
    Poi quello che mi fa andare in bestia è l’avvocato che dichiara già che “se è colpevole l’avrà fatto in stato di disagio mentale”. Cioè adesso la seminfermità mentale viene addirittura usata in maniera preventiva! Uno mette avanti la carta della possibile perizia psichiatrica prima ancora che venga riconosciuto colpevole!!
    A me a naso dà più l’idea del tipico str*nzo con l’avvocato faccia di c*lo che si cala nel ruolo della vittima del complotto, come tanti fanno ultimamente.
    Se viene fuori che è innocente gli faremo tante scuse, altrimenti faremo un bel brindisi

  6. fikasicula says

    emanuele leggi questo:
    io continuo a pensare che l’abbiano deciso loro per tirarsi fuori dall’imbarazzo.
    è già successo con i due romeni e secondo me sta accadendo ancora.

  7. Emanuele says

    mica l’hanno deciso ‘loro’ chi era lo stupratore.
    Semmai sarebbe da chiedersi come si può dare un ruolo di responsabilità ad una persona che non era nuova a fatti del genere a quanto ho capito.
    Ma quanto a delinquenti che fanno politica non è certo l’unico caso in italia…

  8. Rosa says

    Siamo alle solite: dello stupratore ne fanno un colore politico o razziale..non sono + i rumeni ma ora i comunisti.