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Un governo di maschilisti seriali

A Roma hanno estro e fantasia. Gli stupri assumono una
caratterizzazione anomala a seconda della stagione. In inverno abbiamo gli
stupri che i fascisti definiscono etnici, salvo poi scoprire che le etnie non
c’entrano niente, e in estate abbiamo lo stupratore seriale.

Due fiction che hanno eguale origine e tendono a negare una
cosa assai evidente a chi non pecca di disonestà intellettuale. La violenza contro le donne è
maschile, non c’entra con le etnie e non è tantomeno da immaginarsi come
espressione “anomala”.  Le violenze ai
danni delle donne sono talmente tante e varie che l’anomalia c’e’ quando un
uomo si comporta decentemente.

Con la bugia degli stupri attribuiti agli stranieri si è
rinvigorito il razzismo e si è ulteriormente legittimata la xenofobia che sta
dietro la logica punitiva del pacchetto sicurezza. Con la patologizzazione
dello stupratore italiano si tende ad allontanare l’idea che le molestie
possano essere compiute proprio da persone che conosciamo.

Ancora una volta in modo disonesto si sottolinea l’aspetto
dell’estraneità dall’ambito familiare e in più, giusto per salvare i maschi
italiani, si decide che si tratta di un “mostro”. Così ne parlano a roma e così
naturalmente ne parla il giornale di berlusconi che per tante settimane,
assieme al quotidiano libero, ha difeso, avallato, sponsorizzato il sessismo
quando questo veniva compiuto, veicolato, culturalmente legittimato dalle alte
sfere.

La verità è che a roma sono in grande difficoltà perché
ancora stanno cercando gli stupratori invernali, perché non hanno mantenuto le
promesse di illuminazione delle periferie, perché le stesse ronde sono una operazione propagandistica che
inizia e finisce appena appare e compare una telecamera, perché le promesse del
comune di costituirsi parte civile ai processi non è stata mantenuta, perché
non c’e’ la minima capacità di immaginare una strategia di difesa delle donne
in maniera complessiva, a partire da una battaglia culturale, fino alla
valorizzazione delle donne ancora costrette ad essere ancorate al quadro
familiare, anche se da esso principalmente traggono maggiori conseguenze in
fatto di violenze.

Ne avevamo già
parlato
ma vale sempre la pena riparlarne perché a noi interessa che le donne
stiano bene e non stanno bene affatto.

Ricordatevi di questo momento perché sono giorni di altre
promesse, di altra propaganda. Tutto si risolverà in una bolla di sapone, come sempre.

Nell’ordine è stato detto che il
comune assisterà
donne, bambini e bambine vittime di violenza attraverso un
numero, assistenza, e varie cose, incluse le ore di autodifesa che immagino
avranno speciali clausule: se ti trovi alle feste speciali di potenti e vedi un
qualunque individuo con l’uccello dritto devi farti passare la smania di
autonomia e anche se ti senti umiliata devi incassare e stare zitta. In fondo è
una questione di soldi. Tutto ha un prezzo. La mostruosità dello stupratore
incappucciato sta nel fatto che ruba una potenziale proprietà altrui. Se
pagasse godrebbe di speciale immunità quale “utilizzatore finale”. Non è forse così?

Certo non si capisce davvero come mai la ministra alle pari
opportunità abbia tagliato venti milioni di euro destinati ai centri antiviolenza se poi
c’e’ chi intende istituire altri servizi creati ex novo con notevole dispendio
di risorse e di energie.

Ricomincia la pantomima delle ronde
di quartiere
. Gentili fanciulli che attendono gentili fanciulle e dopo
averle redarguite perché sono rientrate tardi e vestono in modo eccessivamente
succinto le riaccompagnerebbero in casa. Dureranno il tempo che sarà impiegato
per trovare un soggetto
adatto
ad impersonare
il mostro ed addebitargli tutti gli stupri irrisolti
, a costo di modificare
geneticamente il suo dna per farlo somigliare a quello di tutti gli stupratori
in libertà.

La ministra carfagna si è risvegliata dal lungo torpore che
la caratterizza, spezzato solamente da momenti di grande vivacità quando si
tratta di difendere il premier da accuse di utilizzazione finale a vario
titolo.

L’ultima volta che l’avevamo vista in azione a proposito di
donne e violenza lei legittimava le ronde e concordava con il fatto che il
cosiddetto decreto antistupri avrebbe sgominato bande intere di violentatori.
Ha anche agevolato una campagna di pressante informazione sui numerosi arresti
alla voce stalking. Ogni giorno le questure di tutta l’italia hanno vantato
arresti e denunce per stalking per dimostrare che l’istituzione di quel reato
fosse definitivamente risolutivo per le il bene delle donne. Persino in
Sicilia, dove notoriamente la gente è anglofona ancora prima di avere imparato la lingua italiana, dove immagino i dibattiti e la interpretazione discrezionale da
attribuire al termine stalking, ci sono state tante denunce. Purtroppo ahilei,
della carfagna, e ahiloro, e questo è peggio, le donne sono comunque morte a decine, ininterrottamente, le
violenze non accennano a diminuire e la campagna di bassa cultura che denigra
le donne ed elegge a modello maschile quello dei sessisti al governo non
favorisce certamente alcunché di buono.

La carfagna è dunque assente e per la totale
irresponsabilità con la quale ha trattato una materia così importante dovrebbe
dimettersi. Invece ci riprova e riparte con la sua propaganda. Rilancia un
altro progetto
che si compone di aggravio di pene e dell’istituzione del
reato di molestia. La parte più divertente, che fa tanto stati uniti d’america,
consiste nel fatto che immagina, lei o chi per lei scrive queste ricette
miracolistiche e totalmente inefficaci, di poter piazzare le foto di stupratori
e pedofili sui mezzi pubblici.

La legge, voi lo sapete, in questa epoca a caratterizzazione fascista, viene applicata in modo differente
a seconda della razza, del ceto sociale e talvolta del sesso della persona
accusata. Gli italiani di buona famiglia vengono assolti o trattati con
riguardo e tutti gli altri, anche se innocenti,  soffrono le pene dell’inferno. Immaginate che si
accusi un individuo di altra etnia per il reato di stupro o di pedofilia. Si
appende la foto in un mezzo pubblico e scatta la psicosi collettiva per cui
tutte le persone di quella stessa etnia saranno scambiate per lo stupratore o
il pedofilo.

Immaginate un razzista alle prese con la foto di un cinese o
di un senegalese. Quante possibilità abbiamo che nel giro di qualche settimana
svariati cinesi e senegalesi saranno linciati dalla folla? A mio parere
moltissime.

A roma d’altronde le aggressioni
razziste
abbondano e i progetti di ronda non devono essere così diversi da
quelli che si realizzano
già a milano

A proposito di pacchetto sicurezza, stranieri e ronde: vi ho
già detto che la proposta
di fare la sanatoria per le badanti fa letteralmente pena? No? Ve lo dico
adesso. Fa ribrezzo. Si importano schiave a poco prezzo e poi si cacciano via i
loro figli e i loro mariti. Le vogliamo tenere qui per forza anche se non
vogliono restare. Con il ricatto morale di chi le tratta da bagasce se si mostrano
troppo autonome ed esigono di poter vivere relazioni private. Con la clausula
che non devono avere altri impegni se non quello di servire i nostri vecchi e i
nostri disabili. E loro sono costrette a farlo per mandare qualche soldo a
casa, senza proferire un lamento, senza chiedere di più, senza dire niente
anche se spesso subiscono molestie e violenze che finiscono sui giornali solo
quando a infliggerle è un connazionale.

La proposta fa pena perché è la conferma che degli
stranieri esigiamo lo stato di schiavitù e perché la proposta nasce dalla
necessità di salvare il culo alle tante famiglie italiane che si servono di
queste donne senza un contratto regolare, in nero, senza garanzie. Perciò queste donne sono ancora in condizioni di clandestinità.

La proposta fa schifo perché è sessista, distingue le donne
dagli uomini e affida loro un ruolo preciso, quello di cura. Donne senza
impegni, senza famiglia, senza necessità personali. Corpi, braccia, spalle,
gambe che dovranno piegarsi dalla fatica e dovranno passare le pene dell’inferno
prima di godere di qualche forma di emancipazione.

Sarebbe utile perciò, a questo proposito, che chi ha pensato
a una cosa del genere digerisse film come “Il
colore viola
”, soprattutto nella scena in cui la donna nera viene arrestata
perché osa rifiutarsi di lavorare per la donna bianca.

Questo governo non ama le donne. Italiane o straniere fa lo stesso. Non
le ama. Non se ne occupa. Non gliene frega nulla. A meno che non si tratti di
mogli, sorelle, madri, amanti ed escort. Tutte le altre sono cibo per i porci.

Di seriale qui c’e’ solo chi sta al governo. Maschilisti seriali. Ministre incluse. Ecco tutto.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


One Response

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  1. Rosa says

    La cosa + vergognosa che lo stupro in italia è trattato come una cosa che viole l’ordine pubblico (nonostante dal 1996 nn è + cosi) oppure viene strumentalizzato dal governo. La cosa + schifosa è che sono loro che scelgono di quali stupri gli fa comodo parlarne. Mentra i lvero cancro sono le violenze in famiglia che qualche stupro fuori casa che sono in percentuale ridotta. Sono comunque tutti e due problemi culturali: uno ( o stupro in famiglia) è fatto xke veniamo considerate proprietà ( il risultato è che la ronda è come uno stupro in famiglia), due lo stupro fuori casa viene fatto perchè la donna viene considerata un oggetto e non le viene attribuita alcuna libertà sessuale (anche nel primo caso). E’ inutile mettere ronde, foto di stupratori (ma quanto è stupida questa carfagna?) se poi lo stupo viene incoraggiato da quel governo (e quei media di berlusca) che ci considera oggetti sessuali e fanno leggi che derivano da quella cultura che fa di noi delle proprietà e che è la stessa di chi ci stupra in famiglia.
    Mah…