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L’altra donna e la retorica maschile sulla seduzione “sussurrata”

Ci scrive Feminoska per raccontarci quello che pensa di una specie di articolo scritto sul blog di un giornalista (Gramellini) della Stampa. Egli voleva fare – forse – un complimento alle donne. Certo non si è reso conto di aver commesso l’errore più banale. Ha racchiuso le donne nello stereotipo sante o puttane. E questo non è bello. Proprio no. Ecco il commento di Feminoska.

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Leggo questo articolo sulla Stampa di Torino, purtroppo un po’ in ritardo:
Mi coglie la depressione. Un po’ per l’articolo in sé, che al solito contrappone la puttana all’angelo del focolare (non importa se la puttana oggi è la donna che sceglie di esporsi mediaticamente e l’angelo del focolare ha una laurea, lavora e si barcamena in una vita fatta di equilibrismi).

Mi deprimo ulteriormente a leggere i commenti soddisfatti delle donne. Gramellini in fondo spesso mi sembra il solito uomo che vuole sfoggiare un allure intellettuale per soverchiare un’ oggettiva mancanza di quel fascino che reclama comunque nella controparte femminile (sotto le mentite spoglie della seduzione sussurrata anziché urlata).
Ma le donne, le donne… a ringraziarlo, di cosa?

Io nei commenti delle lettrici, tranne poche, leggo sentimenti terribili. Stanchezza e assenza di un proprio sguardo. Una conferma: le donne si guardano con lo sguardo degli uomini, sempre (o quasi). Odiano apertamente quelle che sfruttano quello sguardo maschile per raggiungere i propri scopi, e sono felici di sentire che sì, ancora qualcuno le vuole anche se meno che perfette.

Prendono i modelli dominanti, e vi si conformano, e mai, mai li mettono in discussione. Si beano dell’apologia dell’angelo del focolare, senza rendersi conto che esiste un’alternativa. L’apologia dà loro la forza di andare avanti, e a certi uomini la possibilità di dare il contentino alle loro servette, che così continueranno a servirli con il sorriso sulle labbra.
Che tristezza.

E questa è la realtà che vedo intorno a me ogni giorno, a lavoro, nelle amicizie.
Simone de Beauvoir aveva scritto tanti anni fa, il Secondo Sesso… dopo tutti questi anni ecco che ritrovo sempre sulla mia strada un uomo che vuole ripristinare l’altro sesso – o l’altra donna – come Gramellini la chiama. Siamo sempre il Secondo sesso?
Pare di si. Da un puritano come lui potevo anche aspettarmelo. Ma dove sono le donne?
La coscienza delle donne pare sempre assente. Mi vengono in mente le bambole. Mi vengono i brividi.

Posted in Corpi, Omicidi sociali.


5 Responses

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  1. Feminoska says

    Caro socialista eretico, capisco ciò che intendi. Devo ammettere che nel mio girovagare giornaliero sui principali quotidiani nazionali – per una mia autolesionista curiosità delle diverse (!) maniere in cui viene presentata una notizia – quel pezzo mi ha attirato più che altro per il titolo per me troppo allettante “l’altra donna”. Come ho scritto, la rabbia non mi è poi venuta (tanto) nel leggere le parole scontate di un uomo prevedibile, ma piuttosto le reazioni compiaciute di troppe donne…più di quante il mio sistema immunitario fosse in grado di sopportare! Non credo siano segnali da ignorare, ancorchè provenienti da fonti così poco autorevoli… quelle donne io le ho attorno a me, vicino a me, ogni giorno. Quel loro modo di pensare le rende irrimediabilmente distanti da me, ma io sogno sempre di trovare il modo di instillare in loro il germe del dubbio… troppo male mi fa vedere tante potenziali sorelle trasformarsi in cani ubbidienti di un ingrato padrone!

  2. Zillah says

    Non sono proprio d’accordo sul fatto che oggi la “puttana” sia chi si espone mediaticamente, visto che scandali e bigottismo sono accompagnati (forse bilanciati) da una considerevole pressione sociale ad esporsi mediaticamente. Dopotutto, i film per teenagers sono pienissimi di frasi come “la cultura non ha ritmo”, la secchiona è sempre racchia e insoddisfatta, le riviste per ragazzine sono piene di articoli su come diventare modella/cantante/attrice. Anche per i ragazzi intelligenti è così, ma per loro l’immagine non assume un’importanza tanto schiacciante. Da persona (e donna) con un buon cervello anche esibito in pubblico, l’immagine della velina, cantante ecc. mi è stata imposta come vincente, mentre la donna “di testa” è sempre rappresentata come perdente.
    Non dico che sia da sottovalutare il sessismo verso le donne che “sfruttano lo sguardo maschile” (anche se il mondo del lavoro è pieno di incapaci “arrivate” grazie a quello), ma il problema ha anche un’altro aspetto.
    E’ vero che la ragazza carina è spesso considerata automaticamente come decerebrata o volgare, ma lo è anche che la ragazza intelligente è automaticamente considerata brutta e noiosa, indipendentemente dall’aspetto fisico. Esperienza personale.
    Detto questo, l’articolo fa schifo. Fino ad un certo punto sembra che l’autore invochi maggiore autenticità (cosa su cui potrei essere d’accordo), poi si scopre che invece lui preferisce un altro tipo di finzione. Personalmente non ho voglia né di ancheggiare artificialmente, far finta di essere scema e monitorare con angoscia il mio corpo, né di sussurrare o alludere quando voglio essere esplicita.
    E’ difficile non essere ingabbiate da modelli.

  3. Ariadne says

    L’ “altra donna”, o la donna Altro?Perchè questo risulta dal suo articolo:la descrizione di un grazioso gingillo, che viene qualificato solo in base a come si pone verso i “maschi”. Lontana mille anni luce dall’essere considerata l’essere umano che è, quando l’uomo “cerca di entrarvi in comunione” ella deve intrigarlo, deve alludere e deve sedurre, conservare “intatto il mistero femminile”: la donna non può avere un rapporto sincero, diretto, ALLA PARI con l’uomo, se vuole averne qualcuno.
    Lei non fa altro che preferire una tipologia ad un’altra: non fa altro che parlare di corpi, per di più colti sempre e solamente per ciò che stanno a significare per i “maschi”. Forse non si rende conto che la”donna-sofà”, la “Vestita e truccata come la maschera di un trans” è solo la donna che estremizza pesantemente il sorriso, le allusioni e gli spacchi che le piacciono tanto: sempre oggetto rimane, meglio se sessuale.
    E la cosa più degradante e che sono le stesse donne a ringraziare..ma grazie di che?Di essere considerata solo per il sorriso, lo spacco, il viso (acqua e sapone, mi raccomando) ? NO,grazie.
    Voglio essere considerata per ciò che penso, per quello in cui credo, per le mie opinioni. Non per un sorrisetto intrigante.
    Aprite gli occhi donne!

  4. Ariadne says

    Ho letto l’articolo di Gramellini qualche giorno fa, e non mi sono trattenuta dal commentare. Naturalmente non è stato ancora pubblicato, e dubito che lo sarà mai. Vi voglio lasciare quello che ho scritto, come piccolo contributo personale alla dura lotta che ogni giorno facciamo contro quel modo di pensare ristretto e discriminatorio.

    E mi auguro che li aprano davvero, perchè la situazione è grave.
    Un saluto solidale

  5. socialista eretico says

    si ma pure voi.. andare a leggere i “giornalisti” de LaStampa !!