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Il corpo delle donne e il protocollo contro la pubblicità sessista

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Il documentario "Il corpo delle donne" di Lorella Zanardo e Marco Malfi Chindemi, del quale vi avevamo già parlato, è ora online per intero: lo trovate QUI.

Altra segnalazione: Noi tempo fa avevamo proposto il Manifesto per un diritto critico di genere (che manco quello ci veniva riconosciuto). Ico Gasparri va sul concreto. E’ un fotografo che da anni va in giro per Milano a immortalare pubblicità sessiste e promuove un Protocollo contro la pubblicità sessista. Eccolo:

Contro la pubblicità sessista

Il Protocollo contro la pubblicità sessista intende proporsi come uno strumento di partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini alla vita collettiva: una militanza per un diritto violato, una vera e propria campagna di civiltà.

Questo strumento intende ostacolare con campagne di opinione civile la diffusione di tutte quelle forme di “comunicazione pubblicitaria a fruizione obbligatoria” – in altri termini di campagne pubblicitarie affisse in luoghi pubblici – che trasmettano non solo esplicitamente, ma anche in maniera subdola, edulcorata, camuffata, allusiva, simbolica e subliminale, messaggi che suggeriscano, incitino o non combattano il ricorso alla violenza esplicita o velata, alla discriminazione, alla sottovalutazione, alla ridicolizzazione, all’offesa nei confronti delle donne.

Con il protocollo non si intende contestare i prodotti, i concetti, le aziende o i marchi rappresentati, ma la comunicazione discriminante e sessista attraverso la quale questi vengono.

L’adesione al Protocollo è aperta a cittadine/i di qualsiasi nazionalità e avviene mediante la comunicazione all’indirizzo di posta elettronica pcps@fastwebnet.it del proprio Cognome, Nome, data di nascita, professione, città di residenza e indirizzo di posta elettronico (indispensabile) e la frase: “aderisco al protocollo contro la pubblicità sessista”. L’obiettivo è quello di raggiungere il più alto numero di firme a livello nazionale ed internazionale, anche collegandosi ad altri gruppi di opinione presenti in altri paesi che perseguano i medesimi fini. Anche i gruppi e le associazioni possono aderire. L’adesione si intende effettuata una volta per tutte e sarà valida fino alla richiesta esplicita di rimozione da parte dell’interessata/o.

Il Protocollo con un testo di contestazione e l’elenco aggiornato degli aderenti, con cognome, nome, data di nascita, residenza e professione (senza la e-mail), unitamente a una riproduzione fotografica della campagna in oggetto, sarà presentato tutte le volte che si riterrà opportuno, anche se questo dovesse significare decine e di volte:

alla direzione (commerciale, strategica e marketing) dell’azienda reclamizzata;


all’agenzia pubblicitaria che ha firmato la campagna;

alle modelle o ai modelli, ai testimonial che abbiano prestato la propria immagine;

al Sindaco della Città che ospita le affissioni, differenziando di volta in volta le città, trattandosi in genere di campagne nazionali;

agli organi di stampa e TV che accoglieranno questa protesta e gli daranno risalto;

ai direttori delle riviste, quotidiani o altro organi di informazione cartacea o multimediale che abbiano ripubblicato la medesima campagna affissa in luoghi pubblici.

I firmatari sono avvertiti con la posta elettronica ogni volta che il protocollo sarà messo in atto.

Tutti i singoli aderenti contribuiranno alla diffusione del Protocollo come modello di cittadinanza attiva, raccogliendo ulteriori firme a sostegno in ogni sede e modalità possibile.

PROTOCOLLO CONTRO LA PUBBLICITA’ SESSISTA

pcps@fastwebnet.it

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