Questa è la locandina del film spagnolo "Valerie. Diario di una ninfomane". In Italia pur non essendoci ufficialmente una censura che filtra film e immagini, ne hanno impedito l’affissione. Non si capisce se a dispiacere di più sia il riferimento ad una psychopathia sexualis che non fa più parte dell’elenco delle "patologie": quelle riferite in maniera sessista alle donne che amavano fare sesso per provare anch’esse l’ebbrezza del piacere (isteria, ninfomania – le patologie sono sempre state inventate dagli uomini di scienza per definire comportamenti che non venivano riconosciuti nella norma, come la omosessualità cancellata dall’elenco delle *malattie psichiatrizzabili* solo nel 1993).
Forse dispiace l’immagine priva di macho muscoloso e lucido di virile sudore. Cioè: nuda si ma solo con maschio accanto, come dimostra la pubblicità relish o mille altre di quella specie. Erotismo finalizzato al piacere femminile invece no.
Non so se l’avete notato, e certamente ci torneremo su, ma in questo periodo sono sparite le donne dai giornali, l’emergenza stupro non c’e’ più. Ora c’e’ l’emergenza kebab, stranieri, arabi, poi ci sarà l’emergenza caccole. Le donne continuano ad essere picchiate e stuprate come dimostra la sapiente rassegna che ogni giorno fa Zeroviolenzadonne.it, però in tempi di gloria dell’impero, durante il quale bisogna affermare che l’imperatore tutto può e tutti i mali fa sparire, ci piace parlare solo delle donne afghane e di altre vittime d’oriente. Ovvio che è giusto parlarne ma è tipico dell’impero parlare male dell’inciviltà delle proprie colonie anche se consistono in un misero appalto nella provincia di nassirya. Oltretutto le donne di laggiù stavano meglio prima che l’italia intervenisse militarmente per partecipare allo scippo di risorse mascherato da guerra giusta contro i burka.
Insomma, le donne di quei luoghi sarebbero tutte imbruttite e le nostre invece liberissime. Chissà come mai allora l’italia abbonda di ordinanze per il decoro, di censure sessuofobiche e di licenze di smercio dei corpi solo alle multinazionali e nei paesi arabi circola invece liberamente una rivista come quella illustrata sotto.
Si chiama Jasad (corpo in arabo) ed è una rivista erotica contro l’oscurantismo. Perchè l’oscurantismo si combatte mostrando i corpi nel modo giusto e non sottraendoli alla vista dei moralisti e dei benpensanti. La rivista parla di erotismo, sessualità e corpo e si rivolge prevalentemente ad arabi e musulman*. Scritta in arabo e senza veli. Il primato della demonizzazione di sesso e corpo rimane dunque assegnato alla religione monoteista più integralista tra tutte: il cattolicesimo.
—>>>Vai sul sito della rivista Jasad
finalmente un discorso con i fiocchi
d’accordo su tutto
Ehi, per me le caccole sono già un’emergenza, e da codice rosso! Preferisco una manganellata da un poliziotto alla visione di un individuo con le dita nel naso.
Detto ciò: è preoccupante che ancora si parli di ninfomania e venga ancora reputata una patologia, soprattutto da molte donne medesime (le stesse che utilizzano gli appellativi puttana, troia, zoccola et similia – non fatemi elencare ogni sinonimo – per offendere altre donne). Ma si sa, il primo oppressore dello schiavo è lo schiavo stesso che bacia il mantello del padrone – in questo caso le donne che si sottomettono con un certo orgoglio al maschio dominante.
Di recente ad esempio mi è capitato di avere un’agghiacciante discussione con una ragazza la quale considera malate e pervase di psicologia prettamente e rozzamente maschile non solo le donne che amano fare molto sesso, ma anche quelle che hanno la fortuna di avere molti orgasmi. Come dire: all’uomo piace scopare, la donna scopa per fare contento l’uomo. Nel 2009, una ragazza di 23 anni istruita che frequenta i circoli alternativi romani. Ci sono rimasto così scioccato che prima o poi dovevo scriverlo su questo sito.
Riguardo al film: probabilmente è un bel film, altrimenti non lo avrebbero censurato. Si sa, in tempi di regime le cose belle vanno nascoste, perché la gente si deve abituare alla bruttezza.
Basti pensare alla censura televisiva di “Tutto su mia madre” e “Fight Club”.
Tra poco sarà vietato parlare di cinema per strada ed i pop corn andranno consumati solo all’interno di luoghi appositi, come le stanze del buco tedesche.
pure io quoto anche le virgole.
cloro
Quoto tutto, dalla prima riga all’ultima.