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Il confino per noi

http://www.youtube.com/watch?v=lk8vpuajKGc

Dopo il fashion nazi ci stava il fashion victim. Chissà perchè non si fa altro che sentire parlare di lui. Il Minoli della "storia siamo noi" gli ha dedicato una puntata intera, celebrandolo a momenti come eroe, prima "esule in patria" e ora "protagonista della storia", romanticizzando il suo percorso, filmando in rallenty i sudori e la tremarella quando lui al congresso di fiuggi avrebbe celebrato lo "strappo", quasi teleguidato da almirante che disse allora quello che il suo erede dice oggi: "Non siamo in monarchia e non scelgo l’erede…". Così insieme a lui hanno parlato quelli che venivano dalla militanza, la russa che dice di aver fatto qualche giorno di carcere e altri che confermano che la militanza attiva portava direttamente ad una maggiore considerazione all’interno del  partito. Ancora interviste. Storace, poi altri. Teneri racconti.

Violenza per difesa, la chiamavano. E ancora commenti per ricordare con nostalgia quei bei tempi di squadrismo "di necessità" e storie e aneddoti. Ascoltare fisichella, che appena un paio di giorni fa ha detto "donne negre" nella trasmissione di la7 del mattino, mi ha procurato uno spasmo involontario. Una specie di tic, di quelli che non riesci a fermarli. Mi consolo leggendo l’opinione del Nouvel Observateur, di El Pais, del Volkskrant sulla nascita del "nuovo" partito di centro destra in italia.

Ho poi dirottato l’attenzione su internet e ho visto che a Firenze i neofasci hanno sfasciato la sede di don santoro alle piagge. A milano il 5 aprile faranno una specie di raduno europeo delle forze nazi fasciste (destre estreme europee) in una struttura pubblica gentilmente concessa dalla connivente regione lombardia. Già immagino gli scenari inquetanti e i risvolti come fu per bergamo.

E ancora ho aperto i giornali e ho visto il premier – che si prepara a festeggiare la rinascita del terzo reich con i giovini italici in prima fila – che dichiara di voler azzerare il parlamento e fini risponde come fosse l’opposizione e praticamente si parla solo di loro. Come il gioco in cui i due poliziotti facevano la parte del buono e cattivo per fare capitolare l’imputato sottoposto ad interrogatorio. Se la dicono e se la cantano e la sinistra non c’e’ più. Anzi il ruolo della "sinistra" è abbastanza preciso: se la rimbalzano come fosse una palla pazza con questa ipotesi poco credibile di democrazia cristiana che è diventato il partito democratico (nonostante il tentativo di sinistrizzazione messo in opera dalla fondazione daje) e tutto il resto che è praticamente invisibile: il premier dice casa e franceschini dice affitti, il premier dice ronde e franceschini dice polizia, il premier dice cassaimpresa e franceschini osa un bonus per cassintegrati. Volendo proprio essere biricchine noi si andrebbe lì e gli si toglierebbe la palla, così al massimo possono fare anghingo’ tre civette sul como’ e ci si diverte di più.

Come dire: è un po’ patetico persino il tentativo di opporsi all’altra sponda con rutelli clericale e binetti col cilicio. Ma chi ci crede. Per forza che passa tutto. Che si fa la legge sul testamento biologico dove conta tutto meno che il testamento biologico. Dove si rafforza l’idea dell’obiettore che si sovrappone al diritto del paziente e va a ledere quel sacrosanto principio che impediva l’accanimento terapeutico. Dove non si èiù neppure liberi di morire in santa pace.

Non si riesce a dire nulla neppure per il disastro combinato da calderoli che ha cancellato decine di comuni dalla carta nella foga di fare pulizie tra i decreti regi.

Poi riascoltiamo il premier che si fa beffe dei disoccupati e li invita a darsi da fare, attivandosi in iniziative imprenditoriali (con quali soldi???) e ci viene in mente che i lavoratori inglesi e quelli francesi hanno da insegnarci qualcosa. Loro si che non se ne stanno con le mani in mano.

Vorremmo dirgli tante cose al premier. Bruttine in verità. Ci limitiamo a sommare gli esempi di storie che raccontano il paese di questo gravissimo periodo, liquidato da chi ci governa tra battutine e gesti di sufficienza.

A Bologna una donna, diventata invalida, voleva suicidarsi perchè aveva lo sfratto e non sapeva come fare per andare avanti. A Roma un uomo si è dato fuoco perchè disperato a causa della disoccupazione. Qualche giorno fa il ministro Sacconi ci fa sapere che la sicurezza sul lavoro non è prioritaria: dimezza le multe e controlli per gli imprenditori con buona pace delle vittime della thyssenkrupp (che si prepara a licenziare tremila persone) e di tutte le imprese edili che da ora in poi cementificheranno l’italia in nome di un piano casa per ampliare le verande dei ricchi. A Trapani, al cie (centro identificazione espulsione) Vulpitta, un immigrato si è tagliato per protesta con una lametta ed è scoppiata una rivolta. A Roma un signore francese è stato aggredito da due giovini italici al grido di: "siamo la razza ariana, siamo nazionalsocialisti". La confindustria ci fa sapere, se non fosse chiaro, che tempo due anni e ci saranno circa 570.000 licenziati pronti a darsi da fare – come vorrebbe berlusconi – per fare forse quello che è già avvenuto in argentina qualche anno fa se non avranno ammortizzatori sociali tutti fino ad ora dirottati a ricapitalizzare banche e imprese.

In mezzo alla disperazione, disoccupazione, sfratti e via discorrendo, le donne devono sopportare gli stessi patimenti perchè la violenza contro le donne non conosce crisi.

A Ravenna un uomo ha deciso che doveva fare sesso per forza con l’ex convivente; a Enna una ragazzina di tredici anni è stata messa incinta da un signore grande che la ospitava assieme al padre; a Grosseto un uomo di 55 anni ha violentato la mamma di 77 affetta da Alzheimer, come dire che già che non si ricordava che gli era figlio perchè non approfittarne; a Roma una donna è stata picchiata violentemente dal marito; a Latina una ragazza è stata violentata per ore da tre uomini e poi lasciata nuda per strada; a Bari tre pazienti, donne, hanno subito violenza da un infermiere; a Torino due ragazzine sarebbero state violentate vicino al metrò; sempre da Torino viene la terribile notizia di una ragazza che sarebbe stata violentata per 25 anni dal padre; il figliolo ne avrebbe tratto un grande insegnamento e avrebbe continuato a violentare le 4 figlie di 20, 12, 8 e 6 anni. La famiglia nega.

Possiamo consolarci sapendo che una sentenza della cassazione ha dato all’amante "uomo" di un altro uomo una legittimazione formale: tradimento pure quello fu. Non gli si può dire "femmina bottana" ma è pur sempre una grandissima soddisfazione.

Resta davvero un dubbio. Fini e la sua squadra erano esuli in patria e ora sono al potere. E noi che non riconosciamo il concetto di patria che razza di esuli siamo? Esiliati? Confinati? Siamo esuli nel confino. Si. Penso possa esprimere bene il concetto. Chi l’ha mai avuta la libertà di dire e pensare quello che avremmo voluto. Siamo ancora lì a chiederci chi è stato a fare la strage di piazza fontana e chi ha abbattuto l’aereo di ustica…

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.