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C’è da salvare uno stupratore italiano…

http://pixelguerrilla.noblogs.org/gallery/5211/redish%20copy.jpgIn sud africa lo stupro viene consigliato come "cura" contro il lesbismo. In altre zone dell’africa lo stupro diventa la cura anti aids (fonte anch’esso di trasmissione ulteriore del male se non c’è – anche grazie al papa – il preservativo). In passato lo stupro fu considerato anche cura contro l’isteria.

In italia lo stupro è terapeutico per i maschi che non sanno come passare il tempo. Così è stato per il datore di lavoro, italiano, gestore di un call center a roma, che ha stuprato sotto minaccia Magdalena, donna romena, mentre svolgeva il suo lavoro. E’ stato condannato a 5 anni di carcere. Nessuna voce si è levata contro quest’uomo a parte quella delle donne dell’assemblea femminista e lesbica romana.

In italia lo stupro è terapeutico per i maschi che si sentono in stato di abbandono. Come per quell’ex marito di foggia che non accettava la separazione dalla moglie così ha pensato bene di violentarla. A roma è sotto inchiesta anche un sacerdote dedito, secondo le accuse, ad abusi nei confronti di ragazzini. Di certo in questo caso non si potrebbe parlare di terapia di recupero in fase di crisi spirituale.

Terapeutica deve essere infine l’attitudine di criminalizzare le donne stuprate quando lo stupratore non è romeno o quando la stuprata non collabora all’arresto del romeno che piace tanto alla questura.

Lei è la vittima di capodanno, stuprata durante una festa organizzata e sorvegliata con uno straordinario security system tutto a cura del comune di roma. Lui è stato arrestato, anzi si è consegnato in un momento poco propizio nel quale l’amministrazione comunale aveva la necessità di dimostrare immediatamente la propria efficienza in materia di sicurezza. Si disse subito che fu colpa della droga e dell’alcool. Si usò questo argomento come attenuante. Gli assegnarono gli arresti domiciliari mentre a tutti i romeni presi nello stesso periodo hanno affibbiato il carcere senza se, senza ma e senza forse. Il decreto ultraforcaiolo che bandisce il garantismo in nome della difesa delle "nostre donne" viene considerato retroattivo, quanto meno per il comune di roma dove sembra essersi instaurato un regime a parte che pratica anzitempo il rodaggio dei provvedimenti fascisti che poi saranno applicati su scala nazionale. Lo stupratore reoconfesso di capodanno viene riportato in prigione. Contemporaneamente giornali e tg nazionali ci fanno sapere che la ragazza stuprata è stata fermata per possesso di stupefacenti. Come dire: non è una brava ragazza e dunque un po’ si meritava lo stupro. L’avvocato del giovane e candido stupratore reoconfesso naturalmente annuncia che farà ricorso all’arresto.

Il processo è già iniziato. L’imputata è la ragazza stuprata. La vittima (raggirato? reoconfesso per eccesso di generosità?) sembrerebbe essere lo stupratore. Osare strapparlo al caldo abbraccio della famiglia, alle croccanti colazioni e ai lauti pranzi deve essere stato un grande affronto per uno stupratore di siffatta specie. Come si permette la ragazza stuprata di uscire, vivere e divertirsi mentre il suo stupratore soffre le pene dell’inferno strappato alle sue morbide lenzuola e all’abbraccio affettuoso di mamma’?

Perchè una donna stuprata piaccia al pubblico, alla giuria, alla lega e a canale cinque deve suscitare pietà. Deve impersonare il ruolo della santa.

Vorremmo dire qualcosa che potrebbe apparire scontato ma non lo è:

  • non sappiamo quanto ci sia di vero nelle accuse che sono state pubblicate nei confronti della ragazza ne’ ci interessa. Non ce ne frega nulla e nulla dovrebbe interessare a tutte le persone di buon senso. Una ragazza che si diverte non descrive una "condotta" meritevole di stupro. La separazione tra donne perbene e donne permale non può diventare l’attenuante ulteriore per lo stupratore.
  • Uno stupro è uno stupro. Va giudicato per quello che è. La ragazza va tutelata da qualunque forma di diffamazione che venga descritta da mani sconosciute o da grandi "firme", per così dire, di quella buffonata che vorrebbe essere definito "giornalismo italiano". La caccia alle streghe non ha giustificazioni di nessun genere e chi difende uno stupratore fornendogli attenuanti non è meno colpevole nella diffusione di una cultura dello stupro che oggi fornisce un’attenuante a lui e domani produrrà altri mille stupri motivati dalla stessa protezione sociale e dallo stesso clima di impunità e legittimazione sub-culturale.
  • E’ il 2009. Ne abbiamo abbastanza della divisione delle donne in sante e puttane. E se davvero volete fare i moralisti cominciate con il rovistare negli astucci strapieni di coca dei parlamentari che dovrebbero rappresentarci nelle istituzioni.
  • Si trattasse di un uomo, derubato, aggredito, ferito, insanguinato, nessuno si permetterebbe di descriverlo come un poco di buono se fermato in una situazione compromettente. Si fosse trattato di un uomo di chiesa dedito a vizi di vario tipo certamente non se ne parlerebbe. Una ragazza stuprata invece è un bersaglio ideale. Che il tiro alla donna abbia inizio, c’e’ da salvare uno stupratore italiano…

—>>>L’immagine sopra, chiara parodia della pubblicità relish, è di pixel guerrilla

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


11 Responses

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  1. Vampiretta says

    Ottimo articolo come sempre. Ma io la vedo nera è… non si finirà mai di vedere le donne divise tra sante e puttane. Mai. E spesso noi siamo noi stesse per cultura a sentirci in questo modo ed è bruttissimo. La storia di Santa Maria Goretti poi la trovo allucinante, lo avevo già detto in un altro commento. E’ il massimo dei colmi davvero.

    Sullo stupro di capodanno non ho davvero parole, la ragazza è finita in ospedale con evidenti segni di violenza sessuale e violenza fisica generale… l’ha massacrata e qualcuno si sente in diritto di dire che se qualora fosse drogata allora cambia la situazione dello stupratore?

    Povere NOI!!

  2. wonderely says

    10 e lode per questo articolo…

    Vi lascio scritta una cosa che mi è venuta in mente poco fa:

    Sinceramente, a noi che ce frega se la vittima è stata trovata con della droga? Si annulla lo stupro per caso? Come funziona? C’è una qualche operazione matematica da fare? Oltre alla patente a punti ora si inventeranno pure lo stupro a punti? In base al comportamento (e alla nazionalità, perché no) della vittima si tolgono o si aggiungono punti allo stupratore: va in galera chi accumula meno punti. Vittima trovata in possesso di droga: “+100 punti allo stupratore, hai stuprato una poco di buono, quindi puoi pure ritenerti soddisfatto della buona azione compiuta, l’hai castigata per bene, ti meriti un premio”. Se poi si stupra una donna straniera (la nazionalità prediletta resta sempre quella romena) o una prostituta la quota sale a 200 e così via. È così?

  3. Emanuele says

    Tanto per la cronaca, ho appena letto sul sito del corriere che lo stupratore di capodanno è tornato a casa, poichè ha dichiarato di essere “pentito”.
    Trovo questa deriva della vecchia morale catolica semplicemente meravigliosa. A proposito, anche Mr. Fritzl si è dichiarato “pentito” di ciò che ha fatto: perchè ora viene tenuto ingiustamente in carcere? Io sono cresciuto in ambienti cattolici, da bambino credevo che bastasse una confessione per cancellare tutti i peccati. Poi, crescendo, ho scoperto che la realtà è un po’ più “complessa”, per dirla così.
    Mi fa piacere vedere che al giorno d’oggi a volte non occore nemmeno la confessione d’una volta, dove in media me la cavavo (per i miei atti impuri) con cinque ave marie: adesso basta dire “pentito”: è la parola magica! Che vuole la ragazza stuprata? lo stupratore è pentito, non è più un problema suo!
    Che mi importa se per una vita ho fatto il killer mafioso? Divento pentito, e vivo in transatlantico a spese dei contribuenti, altro che carcere!
    Fare del male agli altri e poi pentirsi è diventato più conveniente che non vivere rispettando il prossimo, è una mera constatazione dei fatti

  4. guglielmo says

    Ho letto il roboante titolo de “il giornale” sul proposito dell’avvocato dello stupratore di fare ricorso. Mamma mia che impressione!! E che faccia pure ricorso, lo valutera poi il giudice. E’ un diritto dell’imputato difendersi, ma preannunciare spavaldamente l’impugnazione della custodia in carcere è un sintomo di debolezza e non bisogna impressionarsi più di tanto. Oltretutto il difensore ipotizza “motivi di illegittimità costituzionali grandi quanto una casa”, perchè il suo assistito sarebbe finito in carcere per una strumentalizzazione politica di quanto accaduto. Mah!!!!! Collegare poi il fermo della ragazza allo stupro mi sembra destituito di ogni fondamento. Piuttosto sono preoccupato ed indignato per il tono complessivo dell’articolo di stampa, che maliziosamente invece mette in correlazione i due eventi per screditare l’affidabilità della donna. Sarà questa la strategia difensiva dell’avvocato per scagionare il suo cliente? Confido ovviamente nel rigetto del ricorso. Saluto tutti molto cordialmente.

  5. truffa says

    Poco tempo fa, in uno di quei pranzi dove capita sempre il parente imbecille, specie se come me se ne hanno parecchi, si parlava di stupri. Io cercavo di non intervenire perchè non ero armata e mi pareva inutile ogni tipo di partecipazione che non fosse la trucidazione immediata di tutti i commensali.

    A un certo punto però, giusto per evitare di continuare a provocarmi sofferenze inaudite mordendomi la lingua, ho osato dire che, giratela come volete, ma sono GLI UOMINI, nel senso di MASCHI, che stuprano le donne e che, oltretutto, gli uomini italiani praticano questo sport con una certa tradizione e dedizione.

    Apriti cielo. Il parente (più) imbecille imbufalito perchè due delle categorie a cui appartiene erano state mortalmente offese :gli uomini e gli italiani.

    Credo di non dovere aggiungere altro.

  6. Emanuele says

    Purtroppo il sistema giustizia è sbagliato nelle fondamenta. Parlando del citato caso Fritzl, è allucinante che se non avesse commesso un omicidio, il tipo in questione non avrebbe rischiato l’ergastolo. Tenere sotto sequestro una persona per 24 anni è una cosa al di là del bene e del male, è ingiudicabile. Poco conta che il carnefice sia una persona “normale” oppure matta come un cavallo: per come la vedo io, LA PENA DEVE ESSERE COMMISURATA AL MALE ARRECATO, SEMPRE E COMUNQUE.
    La valutazione dello stato di salute mentale degli imputati, se in origine aveva lo scopo di giudicare in maniera più umana persone malate, è diventata un escamotage per gli avvocati difensori, vedi il caso del signor Delfino: ha ammazzato due e dico DUE ex fidanzate ed ha preso qualcosa come 15 anni di clinica. Non ci sono parole.
    Nel caso della ragazza stuprata a capodanno, che lei faccia uso di coca o meno, che sia una santa o una adoratrice del demonio non fa differenza ai fini del processo.
    La sola cosa che mi ha da fastidio è vedere che l’immagine dello stupratore non viene pubblicata, ma censurata.
    Io al contrario renderei obbligatoria per legge la creazione di un sito con le immagini di tutti coloro che hanno commesso stupri o peggio, con nomi cognomi: magari se fosse così la seconda fidanzata di delfino oggi sarebbe ancora viva.

  7. Ele says

    @Lameduck:concordo pienamente su entrambe le cose.

    Personalmente trovo la santificazione di Maria Goretti altamente diseducativa e sopratutto offensiva,perchè la santa ha difeso la veginità a costo della vita,non per salvare se stessa,ma per la sua reputazione;in quanto per la chiesa il sesso è peccato.Invece le tante vergini massacrate(e spesso poi uccise)finiscono nel dimenticatoio avvolte dal pietismo ipocrita sociale.

    Nessuno,però,spiega a noi donne(e specialmodo chi è vittima di stupro)che la verginità legata all’imene(che si rompe quando vuole lui,che non esserci,ma che sopratutto è inutile)non esiste.Una donna perde(notare già il brutto verbo)la propria verginità(scusate le ripetizioni ma sinonimi come purezza e innocenza sono per me cretinate clericali)quando per la prima volta fa sesso consenziente(anche senza amore).Lo stupro è violenza e sebbene l’atto sia lo stesso sono ,fortunatamente, due cose diverse.è la stessa differenza tra il bere acqua o soda caustica;il gesto è lo stesso,ma la prima ti disseta e appaga,la seconda brucia e fa tanto male.La mia sarà pure un’idea assurda,ma non bisogna dimenticare che noi tutti disponiamo del nostro corpo per assecondare le necessità e i sentimenti della nostra testa(anima).Rigiro la frittata per portare un esempio pratico:se una ragazza,che un uomo non sa neppure come è fatto,rompe accidentalmente l’imene facendo equitazione(oppure non ce lo ha proprio)non può più considerarsi vergine(a meno che non lo sia di segno zodiacale)?E se un’altra ha avuto un rapporto sessuale ma il tessuto-tenda all’ingresso della vagina non si è lacerato,deve ancora considerarsi “casta verginella”?A voi l’ardua sentenza…

    Un abbraccio a tutte

  8. fantasma says

    Oramai è da un po che vi leggo e ammiro la forza che avete, ma il mondo è pieno di merda, io la respingo al mittente, la ragazza era una santa, i danni psicologici di uno stupro sono inimmaginabili, e per disperazione ha iniziato a drogarsi, io chiederei pure i danni di questo, magari gli avocati che proteggono certi mostri, la prossima volta ci pensano su prima di screditare le vittime lanciando merda, visto che gli potrebbe ritornare in faccia.

  9. lameduck says

    L’emblema della donna stuprata accettabile e compatita senza sè e senza ma rimane Maria Goretti, che si fa uccidere pur di non allargare le gambe. Ecco il messaggio, se volete compassione se venite stuprate dovete farvi ammazzare rimanendo vergini e se non lo siete più non vale.

    Notarella di cronaca, fresca fresca. Fritzl, il padre mostro è stato condannato all’ergastolo. Perchè uno dei figli-nipoti è morto, se no, col cazzo che gli davano il massimo della pena se si fosse trattato “solo” dei 24 anni di abusi sulla figlia. Ci scommetterei qualunque cifra. Poi, sconterà la pena in manicomio. Ergo, è fuori come un citofono, quindi la galera non fa per lui.
    Giustizia a metà e sentenza cerchiobottista sicuramente non adeguata al male commesso.

  10. Ele says

    Che vergogna.Uno squallore quasi peggiore della violenza stessa.Proprio ieri ho litigato con mia madre sulla notizia del fermo della ragazza stuprata a capodanno.Lei ,come purtroppo tante persone,ha dichiarato(cito testualmente)”aveva della cocaina,quella festa era un ritrovo di drogati,molto probabilmente era fatta e consenziente…”.Io sono esplosa.Ma dico,pure se fosse stata drogata ,l’hanno ritrovata in stato di shock e la violenza è stata riscontrata dal medico ,che altro serve?La fattura dello stupratore?A me personalmente bastava la sua parola e il suo sguardo.E poi a nessuno è saltato in mente che la ragazza potesse(sempre se la notizia è vera)aver comprato la cocaina per superare(anche se in modo sbagliao)quello che ha subito?!?!Noi donne siamo vittime di abusi(di ogni genere)non possiamo lamentarci(perchè non serve a nulla,perchè c’è sempre chi sta peggio ecc),ma se reagiamo allora abbiamo mentito,siamo cattive ragazze.E quelli che pensano queste cose sono brave persone?Poi affermano che sono pazza ed isterica quando dico che la gente pensa solo ciò che gli pare e fa comodo,facendosi scudo di pregiudizi,per non guardare in faccia la realtà,la loro in primis…
    Un abbraccio a tutte

    p.s.:visto che lo stupro era(anzi purtroppo è)considerato un “rimedio medico”perchè non utilizzarlo come cura contro gli stupratori?Magari gli passa la voglia…

Continuing the Discussion

  1. Universo Femminile linked to this post on Marzo 20, 2009

    Ergastolo. Questa è la condanna pronunciata ieri a carico di Josef Fritzl, padre-mostro che ha segregato, stuprato e schiavizzato per 24 anni la figlia Elisabeth, da cui ha avuto sette figli, uno dei quali lasciato morire pochi giorni dopo il p