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Non una di più? No. Forse, solo una su dieci

http://www.mulino.it/edizioni/promozioni/image/grafica/percentuale.gifLa scarcerazione dei fiancheggiatori dello stupro di guidonia induce in polemiche. Corriere, canali mediaset, rai2, mostrano le foto di quelli che sono stati rimandati agli arresti domiciliari. Un invito al linciaggio. Vorremmo ora leggere un bell’articolo sul corriere che dice che "arresti domiciliari non è innocenza". Ci piacerebbe tanto ma di sicuro non ci sarà un garantista d’occasione che si ergerà sulla folla per dire "fermi tutti, state prendendo una cantonata".

Nulla si dice della ragazza stuprata a parte che le battute che costruiscono altra xenofobia. Nulla si dice dei tanti stupri ad opera di italiani, ex fidanzati, familiari, che pure abbiamo segnalato in questi giorni. Parliamo di donne totalmente sole, delle quali nessuno parla e che anzi si stanno in questo momento difendendo da accuse ingiuste a difesa dei loro stupratori. Nulla si dice dello stupratore di capodanno, italiano, che è ai domiciliari, per il quale proprio il corriere ha pubblicato un pezzo d’eccezione a salvaguardia dei suoi arresti casalinghi, con gli amici e i fun che usano striscioni per appoggiarlo e inneggiare allo stupro, assieme al clan che lo supporta immancabilmente su facebook.

Se di romeni si tratta invece si tira fuori un’altra categoria misogina: Libero scopre persino che a realizzare le due scarcerazioni (dell’italiano e dei rumeni fiancheggiatori) sarebbero state due giudici donne che non "hanno le palle".

Nella polemica costruita ad arte sulla pelle delle donne si dimenticano fatti che stanno accadendo in questi giorni di una gravità inaudita. Stupri all’umanità:

– un immigrato indiano è stato picchiato e bruciato nella stazione ferroviaria di Nettuno (Roma) da ragazzi "normali" in cerca di emozioni forti (e allora schiantatevi da qualche parte, vi si suggerisce);

– un quindicenne romeno è stato aggredito a Firenze da due ragazzi italiani per la sua nazionalità;

– un uomo, Diouf, senegalese, è stato ucciso da un poliziotto italiano. 

E’ di oggi la notizia di un altro stupro a Bolsena per mano di un ex (italiano) e quella di un altro stupro di gruppo. A Vittoria, nella provincia siciliana di Ragusa. Esattamente in contrada Macconi. Chi conosce quella zona sa perfettamente che si tratta di luoghi di pomodori e ortofrutti in serra, di manodopera nordafricana e ultimamente rumena, di sfruttamento in caporalato a ore. Tutt’attorno una mentalità bigotta, che induce le donne a vergognarsi di essere state molestate piuttosto che a denunciare.

Che dire dunque: tra le tante cose negative di questi giorni forse di positiva ne avviene una e una soltanto. Alcune donne si sentono più legittimate a denunciare. Lo sono di più se gli stupratori sono stranieri e sono invece prese brutalmente di mira da amici, fun, parenti degli stupratori se sono italiani. Gli stupri e le violenze sono in rapporto di 7 a 3. Sette di italiani e 3 di stranieri. 9 a 1 il rapporto tra stupratori, femminicidi in famiglia e estranei.

Con amarezza possiamo dire che in questi giorni una donna su dieci forse sta riprendendo fiato. Delle altre nove ce ne freghiamo. Innanzitutto la ragion di stato.

Se le 9 donne su dieci, picchiate, massacrate, stuprate, da mariti, fratelli, padri, fidanzati, ex, amici, ci stanno leggendo: noi siamo qui anche per voi a raccontare un’altra verità. Non siete sole.

 

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Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


5 Responses

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  1. Riccardo Scano says

    Vorrei inserire il tuo articolo sul mio blog, fammi sapere se sei d’accordo attraverso la mia mail. Ti ringrazio in anticipo, un saluto.

  2. Elisa says

    Ragazze la puntata oggi è andata in anticipo…non ho potuto avvisarvi per problemi con internet (ho traslocato da poco e mi devo ancora organizzare…)

    Vi ho dedicato il solito spazio, comunque. Grazie di esserci!

    PS potete scaricare la puntata dal sito 😉

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  1. Il Vento e L'Anima linked to this post on Febbraio 16, 2009

    Ci risiamo… Foto presa da QUI. A Roma pochi giorni fa una coppia di fidanzatini è stata aggredita in un parco: i malviventi hanno picchiato lui e stuprato lei, una giovane ragazza di 14 anni. Le vittime hanno riferito che gli assalitori erano

  2. Il Vento e L'Anima linked to this post on Febbraio 3, 2009

    Manifesto per il diritto alla critica di genere e per una responsabilizzazione del mondo della cultura di Enza Panebianco Ne avevamo parlato QUI (). Abbiamo continuato a parlare di pubblicità sessiste anche QUI. Abbiamo discusso di queste pubb

  3. Il Vento e L'Anima linked to this post on Febbraio 2, 2009

    UNA DIGNA Y FEMENINA RABIA Una dignitosa e femminile rabbia di Enza Panebianco E’ il titolo di un video che hanno realizzato le Wendy in Chiapas. Titolo originale: Una digna y femenina rabia. Il diario delle Wendy in viaggio per in Chiapas lo trovat