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Perchè continuate a chiamarli bulli?

Non lo sono. Chiamateli con il loro nome. Molestatori. Stupratori. Non continuate a sminuire queste vicende relegandole nello spazio riservato alle "ragazzate".

Eppure avete visto quanto può finire male. Lo avete visto tante volte. Potrebbe testimoniarlo Lorena Cultraro, se fosse ancora viva, e possono testimoniarlo le tante vittime adolescenti di stupro che sono sopravvissute alla violenza, al dolore e alla vergogna.

Qui non si parla di ambienti disastrosi nei quali crescono questi stupratori in erba. Non accampate scuse. Non ce ne sono. Qui si parla di voi, quelli che veicolano le notizie e di voi, quelli che tranquillizzano le masse dicendo loro che non hanno di che preoccuparsi perchè a loro non succederà mai di avere un figlio adolescente che molesta a scuola una ragazzina senza che nessuno se ne accorga.

Dico a voi che fornite un alibi alla difesa di questi adolescenti molesti affinchè li si lasci andare incolumi con una pacca sulla spalla e la raccomandazione che non facciano piu’ queste "biricchinate". A voi adulti che non ci siete mai quando succedono queste cose e a voialtri che vorreste scaricare la colpa su una insegnante assente. 

E’ il mondo intero ad essere assente. L’intero universo degli adulti pronti a giustificare e minimizzare. Pronti a difendere i frugoletti spauriti che l’attimo prima hanno tentato di imbucarla nell’organo sessuale di una loro coetanea. Pronti a trovare "colpe" della ragazza molestata, come è avvenuto in mille altre occasioni e come certamente avverrà ora.

Sappiamo ogni cosa. Conosciamo ogni particolare di queste brutte storie. Ma per favore non continuate a chiamarli bulli. I bulli sono un’altra cosa. Picchiano, mordono, fanno i dispetti, mettono al muro altri coetanei ma lo stupro va chiamato in altro modo. Oppure trovate un’altra definizione per declinare un atto di bullismo a sfondo sessuale. Perchè qui c’entra il genere, il sesso, la volontà di rubare pezzi di corpo per il proprio egoistico piacere. 

Non sono bulli. Sono stupratori. Molestatori. Ragazzi che perpetrano violenza di genere. Egoisti narcisi totalmente privi di informazione sulla sessualità e la consensualità.

Smettete di chiamarli bulli e istituite in ogni scuola corsi di educazione sessuale. Altrimenti siete adulti complici e per i complici il termine "bulli" è più difficile da utilizzare. 

—>>>Immagine presa in prestito da QUI

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


23 Responses

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  1. Clara says

    (o.t. @ azalais: si si, lo so.. Infatti dopo la laurea non so di che morte dovrò morire.. :S )

  2. fikasicula says

    ehila’ vedo che avete socializzato :))
    ne sono felicissima.
    per tutti: grazie per i commenti interessantissimi…
    claudio hai perfettamente ragione. ho letto anch’io i libri di cui parli.

    azalais: non c’e’ una letteratura sul bullismo a sfondo sessuale perchè continuano a marginalizzarlo e a non trattare la sessualità distorta come problema di genere. solo a bologna so che è apartito un progetto nelle scuole sull’approccio educativo di genere. ma a bologna sono avanti per un sacco di cose… 🙁

    clara, pubblico subito il tuo commento e lo contestualizzo. non ti preoccupare degli errori. non c’e’ nulla di grave mi pare e comunque se dovessimo preoccuparci degli errori di grammatica o di ortografia quando diciamo cose importanti come quelle che hai detto tu allora sarebbe meglio buttare il cervello a mare e darlo in pasto ai pesci…
    sono felice che ti abbia fatto stare meglio scriverne e non sorprenderti della solidarietà. era ovvia. questa è casa tua non di quegli stronzi che ti hanno fatto del male.
    ti abbraccio e ci rileggiamo al post dedicato a te.
    grazie 🙂

  3. Azalais says

    @Claudio Ho letto Summerhill e sto leggendo in questo periodo Sorvegliare e punire, a spizzichi e bocconi perché sto vivendo giornate molto piene e il tempo di studiare seriamente non l’ho.

    Secondo me la scuola, così com’è, è un luogo terribile. Se poi coloro che conoscono e sposano ideali di libertà la mollassero in massa diventerebbe ancora più un inferno. Siccome una riforma radicale della società non è possibile dall’oggi al domani, è per lo meno utile che chi pensa che i pedagoghi siano coglioni si faccia un po’ coglione, sporcandosi le mani. Io per me non ho paura di compromettermi, sono già parecchio compromessa. Ognuno lotta come può.

    @Clara la sissis è finita. Nessuno sa come sarà in futuro il reclutamento degli insegnati.

  4. Clara says

    Ciao Fikasicula, ciao a tutti,

    vi ringrazio per la comprensione, mi ha commossa.

    Si Fikasicula, sarei FELICISSIMA se il commento venisse pubblicato come post: magari se ad altre ragazze è successa una cosa simile, si sentiranno meno sole.
    Chedo scusa per gli eventuali errori, ho scritto tutto di getto: è che quando ho visto l’immagine presa in prestito per il post mi ci sono ritrovata e non ci ho visto più.
    Comunque mi sento proprio meglio, sono felice di averlo scritto!
    Azalais, sai che anche io mi sto abilitando per la SSIS? Cioè, mi devo ancora laureare in lettere.

    Saluti anche a Claudio e ad Alberto!

    Clara

  5. Claudio says

    Azalais, se non le conosci già, mi permetto di suggerirti un paio di letture che potrebbero fare al caso tuo: “Sorvegliare e punire” di Michel Foucault e “Summerhill” di Alexander Sutherland Neill.
    Arrivata all’ultima pagina capirai che l’errore risiede nell’istituzione della scuola stessa – il che, per una persona che sta per intraprendere la carriera di insegnante non è il massimo (anzi, lo è!) – ma ti saranno certamente d’aiuto, facendoti capire tantissime cose su qualsiasi meccanismo che regola i rapporti di forza sociali.
    E poi tieni sempre a mente le parole del grande filosofo Giorgio Agamben: “I pedagoghi sono dei coglioni”.

  6. Azalais says

    Tornando in topic (scusate scusate, posta del cuore non ne faccio piùùùù) ho un problema da insegnante apprendista. Sto frequentando la S.S.I.S. Ci insegnano (in teoria) quanta pedagogia e quanta psicologia pensano possano costituire il prontuario indispensabile per il docente. Nessuno parla di situazioni di crisi, nessuno parla di violenza (non esiste il “bullismo”, esiste solo la violenza: sia nella forma del maltrattamento che in quella dell’esclusione) nessuno parla nemmeno di genere: il discente, come il professore, non ha sesso. E chi non ha sesso, nella nostra società, non è un angelo, è un maschio.

    Il giorno in cui mi dovessi trovare a affrontare situazioni di violenza scolastica sarei armata solo del mio incerto buonsenso. Mi pare di avere tra le mani una lancia un po’ spuntata. E davvero mi sento in difetto, come adulta, prima che come prof.

  7. Johnny7 says

    Il post sull’indottrinamento degli uomini sfigati è un ottima idea

    Se in giro c’è un esercito di uomini violenti potete rispondere addestrando quella categoria di uomini gentili che però non hanno il coraggio di farsi avanti
    Manderai delle pecore in mezzo ai lupi, e farai fare “concorrenza” ai violenti e ai maschilisti che in fondo, tranne che con le loro “vittime”, sono solo tigri di carta.
    Marco Ferradini NON dice stronzate per il semplice fatto che attraverso esperienze personali e non nella stragrande maggioranza dei casi se a una donna dedichi tutto te stesso lo prendi in c… un giorno sì e l’altro pure.
    Marco Ferradini non invita MAI alla violenza ma piuttosto un pò a farsi desiderare in modo chè:
    Si recupera autostima non decidendo di essere una specie di zerbino 24/7
    Intriga un pò quello che non si può avere completamente 😛

    Comunque tornando un attimo alle “lezioni”, ad esempio c’è stato un bell’articolo su questo blog che insegna agli uomini come NON fare con una donna:
    http://femminismo-a-sud.noblogs.org/…ce-precaria
    quindi l’inizio è buono, continua su questa strada

  8. Claudio says

    Clara, per quel che può servire, ti sono solidale. Ma proprio tanto solidale. Stavo aspettando che ti rispondesse la titolare del blog per poter intervenire anche io (volevo mantenere le priorità :-D).
    Tra gli innumerevoli spunti di riflessione e di emozione del tuo commento, uno si è imposto di più alla mia attenzione: questi abusi sulla tua persona si sono consumati a scuola. E non è un caso.
    La scuola, come il carcere (ci insegna Foucault), è un luogo di repressione. Non vi si diffonde ed apprende il sapere: vi si insegnano e imparano il timore e la reverenza verso l’autorità, con tutti i mostri che ne conseguono. E l’autoritarismo è sempre prevaricazione. L’invasione della tua libera individualità di cui sei stata vittima non è che una delle tante facce dell’aberrazione educativa. E gli insegnanti svolgono lo stesso ruolo dei secondini nelle prigioni: inaspriscono le tensioni con la frusta al fine di conservare la verticalità del potere e del suo esercizio.
    Per quella maledetta insegnante tu ed i tuoi compagni non eravate altro che corpi da addomesticare rendere docili. In questo meccanismo, il conformismo abbrutisce e la legge del più forte diventa un incubo.
    Ma sei sopravvissuta e sei diventata una gran donna. La tua insegnante ed i tuoi compagni sono rimasti le miserabili teste di cazzo che erano.

  9. fikasicula says

    de la kieppa: ho visto la notizia. mi dispiace tantissimo di quest’altro assassinio che immagino rimmarrà impunito nello stesso clima di protezione per i militari russi ante occupazione cecena. c’e’ chi è più preparat* di noi sull’argomento ma se riesco, provo a parlarne nell’unico modo che conosco. Ragionando dello stupro che sta dietro il processo che fa da cornice a questa brutta storia.

    johnny: prima o poi scriveremo una rubrica consigli per uomini sfigati 🙂 ma forse non è questo il post in cui è buono concentrarsi su questo. primo perchè non ho le competenze per dare consigli. posso solo esprimere pareri personali e secondo perchè davvero non capisco, ma è interessantissimo come esprimento sociologico 😛 (d’accordo con claudio), come un post che parla di violenze, stupri e molestie possa far scaturire questo genere di riflessione. cioè: l’unica cosa che ti assilla mentre si parla di una ragazzina molestata è dire che è colpa delle donne che cercano gli uomini cattivi e poi chiedi (a noi donne che cerchiamo uomini cattivi) come fare a farti accettare sessualmente? mah…

    emanuele: marco ferradini diceva un sacco di stronzate e anche tu parli da uomo deluso. spassionatamente: risolviti i tuoi problemi relazionali e poi prova a esprimere la tua opinione con meno misoginia (non ti dico di rinunciarrci del tutto, altrimenti non sapresti che dire, immagino…)

    azalais : la posta del cuore di femminismo a sud è tua! 😀 dai dai: facciamo l’angolino con la lettera del giorno :)*

    demopazzia: dici una grande verità.le telecamere al posto degli occhi danno l’effetto estetica della rimozione di cui parla il film Valzer con Bashir…

    sarita: molte delle cose che dici le condivido. ma non attribuirei la questione ad usi attuali. i molestatori ci sono sempre stati. forse di più o forse allo stesso modo. solo che prima le donne e le ragazzine non denunciavano e il livello di accettazione sociale di queste cose è un po’ (mica tanto) diminuito. questo credo sia l’unico cambiamento.

    claudio: la questione del linguaggio sessista, giustificazionista, etc etc è un pezzo di analisi delle donne da oltre tent’anni. attribuire i giusti significati alle parole o inventarne altre (femminicidio) per esprimere cose che sono ignorate da sempre e’ una cosa necessaria. ps: sono d’accordo con te. discutere di rimorchio di ragazze quie su questo post è oltre che surreale quasi fantascientifico :)P

    clara: ti ringrazio moltissimo di aver condiviso con noi questo tuo racconto. è talmente significativo quello che dici che ti chiedo il permesso di pubblicare questo tuo commento come post perchè è bene che si sappia che possono accadere queste cose e perchè potrebbero esserci altre che ancora dentro di se si sentono “zozze” semplicemente perchè sono state vittime di violenze maschili, del branco, dell’indifferenza degli adulti.hai 26 anni e una chiarezza di analisi che già da sola ti rende il merito di essere riuscita a separare dentro di te quello che è giusto e che è sbagliato. tu sei vittima e non “zozza”. zozzi erano loro. se hai un’amica, parlagliene. quando si è in una situazione di soggezione, assoggettamento, subordinazione sociale il primo elemento è costituito da comportamenti assunti per farsi accettare. chi ha la stoffa dello stupratore molesto questa cosa la sa. giocano a farti sentire in colpa oppure ti sfidano a fare di meglio, a dimostrare che sei una dura, una “femmina vera”, una “diversa dalle altre” che parla come loro e si comporta come loro. poi se invece sei te stessa ti dicono che li hai delusi, in senso dispregiativo che sei come tutte le altre, etc etc. il post che è linkato sopra parla di una ragazzina stuprata da 80 adolescenti con le stesse tecniche. il sogno di tutte è il “farne parte”, far parte del gruppo, farsi accettare. da ragazzine è difficile e tu hai fatto tutto quello che era in tuo potere fare. sposta il punto di vista. cerca di volerti bene di più e guarda dall’esterno quello che ti è successo: c’e’ una bambina in difficoltà che è presa di mira da un gruppo di stronzi e che non riceve l’aiuto di nessuno. la tua analisi dovrebbe partire da qui. non sei sola.ti abbraccio.

    alberto: sono d’accordo con te.assolutamente. dici una cosa verissima.

  10. alberto says

    per clara
    la “zozza” non eri tu, ma quei tuoi compagni!
    quando mia figlia era alle medie raccontava che le sue compagne si rammaricavano se i ragazzi non le toccavano perché si sentivano escluse e brutte.
    questo è il mondo creato dai maschi di cui le donne sono vittime innocenti.

  11. Clara says

    Ciao, ho sempre letto in silenzo, ma oggi parlo.

    Dodici anni fa ancora non si parlava di bullismo, però gli scherzetti dei miei compagni di classe delle medie erano come quelli di oggi..

    Uno di questi giochetti era peggio di tutti: ero abbastanza sgradita a molti compagni, nessuno si avvicinava (il motivo? Busto alla schiena per curare la scoliosi..).
    Improvvisamente però, notai l’avvicinarsi sospetto di alcuni, ero contenta ma perplessa. Fingevano di cingerti le spalle, ti chiedevano qualcosa e mandavano gradualmente la mano sul petto. Uno ci si è avvicinato, ma non ci è riuscito.
    Un altro compagno, invece, si divertiva a dare cazzottti proprio in quella zona: che bravo, no? Una volta quasi mi centrò e rimasi senza aria per qualche secondo.

    La prof. di lettere disse che ero in classe con elementi difficili e che fui sfortunata a capitare in quella classe; ah, la mia bravissima insegnante! Assisteva a tutto, limitandosi a dire “Ragazzi adesso basta, su su”, come si direbbe ad un gruppo di bambini rumorosi per tacitarli. Giuro.

    Verso la fine della terza media sapete cosa mi suggerì la testolina da quattordicenne? Di rendermi a tutti i costi simpatica ai loro occhi: essere accettata per me era diventato vitale. E ci riuscii: era sufficiente usare il loro linguaggio e parlare di cose “volgari”, forse anche sesso, del quale ovviamente non sapevo nulla. Risultato? Manata nell’interno coscia quasi in zona centrale da parte di uno di loro, a mò di dimostrazione di coraggio: tutti esclamarono sorpresi sia dell’atto che della mia “benevolenza”.
    Poco dopo sulla mia sedia apparve la scritta “Clara la zozza”, che qui nel Lazio sta per sporcacciona.
    Le compagne mi evitavano: notavano che c’era una specie di “intimità” tra me e i compagni e non ne volevano sapere. Ma immaginavano.

    Ho 26 anni, ogni tanto ci ripenso.
    Non l’ho mai detto a nessuno, nemmeno a mia madre per non farla dispiacere. Ho un’amica con la quale, forse, potrei parlare.

    E’ quell’ingenuo compromesso che mi lacera.

    Clara.

  12. Claudio says

    Mi sento di ringraziarti: non avevo mai riflettuto sulla gravità di questa confusione tendenziosa di termini e grazie a questo articolo ne ho capito la pericolosità.
    Wittgenstein ci dice che il pensiero si dà nel linguaggio e solo nel linguaggio. Noi siamo linguaggio, tutto il nostro mondo risiede e viene espresso nel linguaggio. Il che significa che il linguaggio è tutto il nostro mondo, le parole i tasselli della realtà. Modificare le parole ed il loro senso significa perciò modificare la nostra percezione del mondo e delle cose e, di conseguenza, modificare la realtà stessa.
    Che cavolo, però, sono sempre troppo prolisso! 😀

    P.S. Devo ammettere che discutere di marpionismo e metodi per rimorchiare le ragazze su un blog femminista e per di più in un post che tratta di stupro è un esperimento socio-psico-filosofico-mediatico niente male 😀

  13. sarita says

    Il tema della discussione era un altro.
    Si parlava del fatto che dei ragazzini abusino sessualmente delle loro coetanee (e anche di ragazzine più piccole) come se fosse un gioco.
    Ci si deve chiedere perché i ragazzini di oggi si comportano così.
    Io direi che è per:
    1) colpa della televisione, che guardano per ore, e anche se la vedono per un’ora guardano programmi non indicati per loro;

    2) sono annoiati. Non c’è una cosa che li stimoli, li incuriosisca;

    3) l’assenza totale dei genitori.
    Loro sono la causa maggiore e principale.
    Perché non danno un’educazione sana ai loro figli.
    Non li educano sin da piccoli al rispetto degli altri.
    Non li educano dalla tenera età ad avere interessi e hobby.
    Non li abituano a porsi delle domande e a cercare delle risposte, ad essere curiosi in modo costruttivo, a voler sapere, a informarsi.
    Molto spesso tutto ciò non accade perché i primi a non fare queste cose sono proprio i genitori.

  14. demopazzia says

    “E’ il mondo intero ad essere assente”

    Già. E per permettersi di esserlo ancora di più è già pronto a farsi rimpiazzare da qualche telecamera.

    Un saluto

  15. Johnny7 says

    Quoto anche io Azalais
    Non a caso si dice:
    Gente allegra dio(o il ciel)l’aiuta oppure aiutati che dio t’aiuta

  16. Emanuele says

    Diciamo che il teorema sintetizza abbastanza bene… 🙂

    Poi è chiaro che ogni caso è un caso a sè eccetera, ed vero quel che dice Azalais che la cosa più importante è stare bene con sè stessi.
    L’essere a proprio agio con noi stessi è la prima sensazione che trasmettiamo all’esterno, anche se a volte crediamo il contrario.

  17. Azalais says

    [mode posta del cuore on]

    Ma perché siete così sovrastrutturati? Relax.

    Fidatevi, le strategie non servono. Due persone o si piacciono o no, e basta. Piuttosto, come diceva fikasicula, concentratevi su voi stessi, miglioratevi e cercate di essere felici da soli, che è il primo passo per potersi amare in due. E le persone felici sono attraenti. Il rispetto di sè anzitutto. Il richiamo alle donne al rispetto di sè stesse vale anche per gli uomini.
    Le strategie, in amore, sono il mezzo sicuro per rendersi infelici. E poi, mai generalizzare: ogni persona è un individuo a sè. Non ci sono ricette.

    [mode posta del cuore off]

    [mode dichiarazione d’amore on]

    Il mio compagno è il prototipo del nerd sfigato. Sembra uscito da un film: fa il matematico e il programmatore, ama i giorchi da tavolo, porta gli occhiali spessi e si veste pescando a caso dall’armadio Ma è anche gentile, ironico, intelligente, colto, paziente. E a me piace un mondo.

    [mode dichiarazione d’amore off]

  18. Johnny7 says

    Quindi il teorema di Marco Ferradini deve essere uno stile di vita? 🙂

  19. Emanuele says

    Bè Johnny, te lo dò io un consiglio, anche se Fikasicula non sarà troppo d’accordo con me 🙂
    Le donne non devi mai accontentarle troppo!!! Mai dare il cento per cento ad una donna! Mai essere troppo buoni!!! Amare alla follia è per noi una tentazione, ma per noi maschietti significa cadere nel baratro!! Viene percepito come un segno di debolezza, e succede che alle donne facciamo l’effetto peggiore in assoluto: diventiamo noiosi. Personalmente, preferisco mille volte essere odiato che noioso.
    Ricorda, mentre per noi la principale qualità che cerchiamo nelle donne è la bellezza, le donne in noi cercano la “forza”. Questa si esprime in tanti modi, ma il più importante credo sia la sicurezza.
    Certo, da qui ad essere maneschi ce ne passa, spero non ci sia bisogno di dirlo.
    Dobbiamo cercare il giusto mezzo, ma almeno un poco machi e stronzi da farle sempre sospirare un pochino.
    Anche a me è capitato di esser dalla parte dell’innamorato folle, anzi dico di più, del ragazzo PERFETTO, tanto innamorato che si copriva gli occhi se passava un’altra… e ti dico, è un atteggiamento da perdenti

  20. Johnny7 says

    regine di che? 🙂

    Ma regine di cuori 😛
    http://it.youtube.com/watch?v=mGk5arNM07I

    Tornando seri, probabilmente è un pò di tutto ciò che hai detto e anche qualcosa di più, una volta un mio amico mi disse che andiamo a cercare oro in America e non ci accorgiamo di avere il platino sotto casa, forse perchè guardiamo diritti come i muli.
    Ricordo ad esempio che una volta mi innamorai di una che non mi voleva perchè era innamorata di uno che non la voleva forse perchè era innamorato di sè.
    Lessi un libro una volta che si intitola:
    Le dieci stupide cose che gli uomini fanno per rovinarsi la vita, in cui questo comportamento da cavaliere che vuol salvare la dama in difficoltà è considerato stupido, perchè questo tentativo di “salvataggio” da un pubblico ludibrio in atto non è apprezzato sopratutto se fatto da uno scudiero, vogliono molto probabilmente un principe e poco inporta se potrebbero un giorno combattersi con le “spade”.
    Un ultima cosa, forse i timidi, gli sfigati, i nerd e compagnia bella si pongono con troppa insicurezza data a volte da una troppa educazione?
    Cosa consigliereste voi di comportarsi a queste persone, non dico per diventare latin lover, ma almeno per migliorare la loro vita sentimentale?
    Forse è ora di inculcare sentimenti veri e finirla col machismo, e chi vede uomini e donne avvelena anche te.
    Digli di smettere 😛

  21. De la kieppa says

    vedi link.

    http://www.rainews24.rai.it/…a.asp?newsid=101706

  22. fikasicula says

    johnny le donne non hanno bisogno che gli uomini le rendano regine. regine di che? 🙂
    forse è quella la cosa sbagliata nell’approccio. le donne si fanno regine da sole oppure non aspirano proprio a governare regni.

    altra cosa è poi il fatto che ci capita di essere attratte da individui affetti da machismo acuto.
    masochismo. non lo so. certo è che se i nerd timidi sono imbranati, sensuali quanto i cocomeri lessi e non attraenti in nessun senso non è che le donne sono tutte cattive e superficiali. essere se stessi sempre va bene ma rimettersi in discussione e prendere atto dei propri limiti per capire come mai il genere umano non ti da un’occhiata qualche volta fa anche bene.
    dopodiche ti posso dire che i giudizi soggettivi stanno a zero e ovviamente quello che ti dico non è generalizzabile ma esiste una componente delle relazioni che si chiama attrazione reciproca e quella non fa caso al fatto che tu sei nerd o meno.
    capita che due si incontrino e si piacciano e basta.
    piuttosto: perchè a te piacciono le donne che sono attratte da modeli machisti?
    forse dovresti andare a fondo anche di questo…
    senso di inferiorità? voglia di conferma che loro sono cattive? voglia di avere rifiuti per essere punito? come mai?

    ciao

  23. Johnny7 says

    una foto che evince al massimo la crudeltà che un uomo può fare, ma se è una coppia al minimo segno di cattiveria e consigliato un vaffa perchè se uno è un barbablù state tranquille che non cambia più.

    Voglio chiedere una cosa:
    Una diecina di anni fà e più vedevo donne girare con ubriachi, drogati, violenti e compagnia cantando, uscendo a loro rischio e pericolo con codesti individui piuttosto che farsi vedere con uno che era considerato timido, sfigato, nerd e compagnia bella.
    Cosa affascina o affascinava le donne in questi primi individui e cosa “impauriva” nei confronti dei secondi?
    Fui nella seconda categoria (e qualche amico ancora lo è) e volevamo dare un sentimento puro, farle insomma nostre regine, e loro per tutta risposta c’è lo mettevano nel c… scaricando su di noi le angherie ricevute.