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Firenze: Corteo in solidarietà per la Palestina. Report e foto.

E’ andata più o meno come dicevo all’inizio di questa giornata (a parte i fascisti che si sono esibiti a roma). Anzi è andata decisamente meglio. E sabato 17 (manifestazione nazionale) sono certa andrà allo stesso modo. Una manifestazione numerosa, nell’ordine delle migliaia. Un corteo lunghissimo che è durato per ore e che ha attraversato il centro di Firenze al ritmo di "Palestina libera, Gaza Gaza vincerà". Tanti e tante palestines*. All’apertura del corteo tante donne, bambini e bambine che tenevano in braccio dei piccoli fantocci insanguinati. I bambini e le bambine di Gaza assassinat* in un massacro che non cessa. Anzi viene rilanciato con la fase Tre. Una pioggia di volantini su Gaza avrebbe avvisato la popolazione di un ulteriore attacco.

Le foto dei bambini e delle bambine assassinate vengono mostrate lungo il corteo, così come in ogni altro corteo del mondo perchè la gente deve sapere, perchè il popolo palestinese deve essere certo di non essere solo. E solo non lo è affatto. Il corteo è eterogeneo, musulmani, cristiani, laici, partiti, centri sociali, pezzi di movimento, donne uomini e bambin*. Sono arrivat* da ogni parte della regione e hanno camminato insieme da piazza san marco fino al consolato americano dove sono stati fatti più interventi: una preghiera in arabo, una cattolica, una laica e così via a seguire. L’unica donna a parlare è una consigliera comunale di sinistra. Le donne arabe lasciano la parola all’imam e al presidente dell’associazione palestinese.  

Ho visto tante bandiere palestinesi, un’infinita quantità di striscioni, nessuna bandiera bruciata, nonostante lo spazio che a questa notizia ha dato il regionale di rai tre senza avere comunque alcuna immagine a provare questa affermazione. In ogni caso questo e milioni di altri cortei in giro per il mondo sono talmente numerosi e pieni di contenuti che è osceno continuare a sminuire la loro enorme portata fino a farli sparire dietro un pezzo di stoffa bruciata. Eravamo tanti e tante e la gente di palestina è numerosa. Esule ovunque. Perchè non sparisce in un soffio solo perchè il governo israeliano ha deciso di cacciarla dalle loro terre. "Fino a che resta un solo bambino palestinese esiste il nostro popolo!" ha detto l’imam mentre interveniva al microfono.

Non credo nella patria, non credo nella scelta di chiamare le vittime di una guerra "martiri", non credo nel richiamo all’amore per gli innocenti delle preghiere cattoliche. Da laica vorrei si smettesse di opporre una fede ad un’altra per trovare lo spazio di esistere. Fino a che, però, continuerà questa persecuzione non ci sarà mai spazio per una vita senza dogmi. Quando accade qualcosa di molto grave i cristiani si affidano ad un dio e altri si affidano a qualcun altro.

Io credo nella pace innanzitutto. Credo che le donne palestinesi non dovrebbero sentire l’obbligo morale di fare figli per fare sopravvivere il proprio popolo. Credo che i bambini non dovrebbero sentire parlare di guerra, mai. Che dovrebbero essere protetti da sciagure e traumi, sempre. Credo che il popolo di palestina abbia il diritto a vivere nella terra nella quale vuole abitare e che non possano esistere muri, embarghi, violazioni a impedire il diritto all’esistenza per altri esseri umani. Credo in un principio di pace laico. Ma non pratico colonizzazioni culturali. Non esporto il dovere dell’approccio critico. Ma lasciatemi dire. Permettetemi di parlarne perchè nel frattempo anch’io ho bisogno di non sentirmi fideisticamente allineata per dovere di schieramento. In ogni caso, ora c’e’ la guerra e quando c’e’ una guerra c’e’ un nemico e se c’e’ un nemico si sta già combattendo. 

 

Sto dalla parte delle e dei palestinesi. Sto dalla parte del popolo offeso come un tempo sono stata solidale con le vittime del nazismo. Il massacro deve finire. E’ tutto.


Sotto sono pubblicate altre foto. Non ottime perchè c’era buio e non ero attrezzatissima. Per vederle cliccateci sopra.

     
     
     

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Scritti critici, Vedere.


3 Responses

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  1. fikasicula says

    vito ce n’era qualcuna. non tantissime in realtà. ma c’erano tanti e tante compagn* d’ogni provenienza senza bandiera o forse tenevano quella palestinese…

    mario sono felice che ad aosta le donne abbiano parlato. a fi non è successo, almeno non in pubblico. il che non vuol dire che siano tutte sottomesse ad una cultura di maschi. ho raccontato quello che ho visto e in parte non mi è piaciuto 🙁
    ma va bene.

  2. Mario says

    Alla manifestazione di Aosta ho visto donne islamiche piuttosto libere nel prendere la parola, nel “comandare” slogan e (forse) invocazioni di preghiera. Vittime come siamo dei condizionamenti culturali, devo dire che questo attivismo mi ha sorpreso. Al di là dei ruoli uomo/donna, la comunità islamica della mia città mi è sembrata allegra e colorata (molt* bambin* erano presenti, con cartelloni e bandiere). Mi è anche sembrato che si sentissero liber*, finalmente, in un’occasione pubblica, di dire la loro, di gridare ciò che pensano, in italiano e nella loro lingua. Questo potrebbe farci riflettere sulla politica assurda che il governo mette in atto nei confronti dei migranti: si pensa a emarginare, escludere, più che a unire. Infine, poiché il dramma ora è quello di Gaza, mi ha fatto piacere vedere che anche nella sonnolenta Aosta (dove spesso il disinteresse per ciò che accade in giro per il mondo è altissimo) si sia fatto un corteo per la Palestina. Da ciò che dici, mi sembra il corteo di Firenze sia stato molto partecipato… Bene, chissà che qualcuno non si accorga che non siamo tutti lì ad ascoltare le bugie del governo Olmert…

  3. vito says

    Bellissimo!!!! sbaglio ma ho anche visto bandiere anarchiche?

    Io ne ho una che non ho mai usato, c’ha su la polvere, e bella stirata e piegata – (stirata e piegata da me ovviamente!!! :-))

    Saluti libertari da Milano!

    Vito
    Fantastico!