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Allatti? Copriti, svergognata!

http://malapecora.noblogs.org/gallery/401/tettarotta.jpg

A proposito di "vietare l’osceno": guardate un po’ che succede su facebook. Di divieto di esposizione delle tette che allattano ne avevamo già parlato QUI. Ora più che parlarne, data l’assurdità della questione, suggerirei una catena di pubblicazioni di tette che allattano. Sarebbe ora di dire basta a questa censura misogina che deforma l’immaginario delle persone vietando persino che abbiano chiara la percezione del rapporto di carne e sangue che esiste tra una madre e la propria figlia o il proprio figlio. Io per ora non allatto e dunque prendo in prestito la tetta di Malapecora che allatta la meravigliosa Antonia.

E’ comunque veramente singolare che su facebook restino intatti nickname come "ebreo coprofilo merdoso" assieme a gruppi che progettano lo sterminio di rom, la carbonizzazione di centri sociali, e che esprimono valutazioni delicate sulle donne chiamandole non raramente vacche, e poi siano giudicate "oscene" le foto di madri che allattano i propri figli e le proprie figlie. Scatenare contraddizioni in quel luogo, così come in tutta la rete è okay ma riflettendo: quali sono gli altri spazi della rete che non impongono questi stessi limiti e queste stesse restrizioni nel mondo del social network? Servizi blog? Community? Canali di ricerca? E’ una questione che riguarda solo facebook o tutta la rete?

Parliamone.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


7 Responses

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  1. fikasicula says

    fantastici aneddoti tibi 🙂
    e tu vivevi in un luogo diciamo civile. io stavo in un paesino siciliano e vent’anni fa non era un posto molto raccomandabile. non ho allattato a lungo, per mia fortuna, perchè il latte finì anzitempo ma non fui libera di uscire di casa se non nelle pause tra un allattamento e l’altro. una vera prigione…
    per la MIA privact eh, intendiamoci :*

  2. tibi says

    Che allattare in pubblico fosse un problema mi è stato chiaro fin da quando la mia bimbetta ha avuto 40 giorni, la data in cui finalmente un neonato può uscire di casa e aprirsi al mondo. Essendo tarda primavera, e avendo un mostro che pretendeva di mangiare ogni due minuti, era semplicemente impossibile non tirare fuori la tetta in continuazione. La gente guardava, passava oltre, a volte scappava. Ma io continuavo senza problemi, anche perché non mi venivano proprio in mente. L’unica volta che ho riflettuto è stato quando sono andata una sera a un ristorante non esattamente popolare con il secondo mostro, essere assai più contenuto del primo, ma comunque con le sue pretese. Quando ho tirato fuori la tetta, il cameriere ha preso un gigantesco mazzo di fiori e lo ha messo sul tavolo, a mo di paravento. Gli ho detto grazie, è stato carino a ripsettare la MIA privacy…..

  3. fikasicula says

    mario certo che puoi 🙂
    ripubblica pure.
    grazie!

  4. Mario says

    Abbiamo fatto del corpo un tabù, da esporre continuamente (ma solo negli spazi appositi), perché i tabù attirano e possono essere occasione di profitto economico. Se guardassimo al corpo come a una cosa naturale – insomma, non siamo venuti al mondo vestiti! – romperemmo il tabù e forse andremmo contro l’interesse di certa pornografia, che vede le cose unicamente in base all’interesse economico. Sono stato bambino in un periodo nel quale i ginecologi sconsigliavano l’allattamento (problemi per la madre – es. calo della vista – meglio il biberon), ora fortunatamente si torna a rendere giustizia all’allattamento come la forma migliore di nutrire un bambino. Quand’ero piccolo vedere una donna allattare in pubblico mi sembrava stranissimo – forse avveniva meno spesso. Adesso, grazie a Dio, è qualcosa che si vede sempre di più sulle panchine e nei locali: forse si tratta – oltre che di qualcosa di naturale, logico e bello, di tante occasioni di “pubblicità positiva” per… le tette e, in realtà, per il corpo femminile, che può essere guardato senza essere per forza associato al desiderio di possesso o di dominio. Spero che si capisca quello che intendevo dire, in ogni caso vorrei rispondere all’appello per una «catena di pubblicazioni di tette che allattano» ripubblicando, se ti va, il tuo articolo sul mio blog.
    Ciao

  5. Johnny7 says

    A momenti vietavano l’allattamento al seno in strada o sui mezzi pubblici, e un gesto così chi può vedere malizia se non gli stessi maliziosi, per me è un gesto di affetto, di amore, di nutrimento insomma porta con sè tutto il buono che c’è.

    Ricordo ancora(anche se c’entra poco con l’allattamento) che una volta alla soubrette Wendy Windham gli scapparono le tette di fuori, in un programma in prima serata su raiuno dove c’era pure magalli(http://it.youtube.com/watch?v=jOu4GSytsu4), ebbene fecero TELEFONATE DI PROTESTA per “quell’incidente”.
    Ma sono pazzi, mamme che credono forse che i figli vedano una tetta e rimanga traumatizzati?
    O moralisti incalliti che credono che vedendo un paio di tette bruceranno all’inferno in saecula saeculorum?
    O mogli che pensano che i mariti correranno dalla proprietaria di quel paio di tette?
    O chissà per quale altra deficente ragione
    Forse sono gli stessi motivi per cui al sud si vedono mooooooooolti meno topless

Continuing the Discussion

  1. mara libera linked to this post on Gennaio 3, 2009

    via femminismo a sud (via malapecora)…

  2. mariobadino linked to this post on Gennaio 3, 2009

     
     Quello che segue è un articolo molto interessante, tratto dal blog Femminismo a Sud. Riguarda la tentazione di vietare, sempre più diffusa nella nostra società (come del resto in rete). Qualcuno decide cos’è be…