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Che genere di violenza?

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Domenica 23 novembre a ROMA dalle 10 alle 16 alla Sala Pintor in Via di Scalo
San Lorenzo 67 [QUI la mappa per sapere come arrivarci] il gruppo MASCHILE PLURALE promuove un Incontro
Nazionale
aperto, uomini e donne e chiunque voglia partecipare, sul
tema della Violenza.

Partecipano: Mascile Plurale, le Sconvegno, Smaschieramenti, Sui generi, Intercity/Intersex, G.r.e.c.a.m.

Ecco una riflessione di Maschile Plurale a proposito della violenza contro le donne:

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non può finire nel silenzio…

Una campagna del Consiglio di Europa sulla violenza contro le donne diceva "Inizia con le grida, non può finire nel silenzio".
E il silenzio più assordante è quello degli uomini, che si ritengono
estranei al problema, brave persone che non hanno nulla da
rimproverarsi.

Noi
torniamo a chiederci qual è il nostro ruolo in questo problema e
torniamo a ripetere quello che scrivevamo l’anno scorso: La violenza
maschile non è un “corpo estraneo” da espellere perché  riguarda la
nostra stessa cultura: crediamo che la xenofobia, la negazione della
differenza, il ricorso alla violenza per imporsi, la difesa virile
dell’italianità e l’ergersi muscoloso “a difesa delle proprie donne”
siano parte dello stesso universo culturale maschilista in cui cresce
anche la violenza contro le donne.

A partire dal  tema della violenza maschile sulle
donne, molti di noi hanno cominciato il loro cammino di ripensamento
dei modelli di mascolinità, della loro maniera di essere uomini e di
avere relazioni con le donne in una società ancora troppo condizionata
dalla disuguaglianza fra i generi. La riflessione di chi da tempo si
mette in discussione è andata avanti: più in profondità, più in
generale rispetto agli eventi scabrosi, efferati che puntualmente la
cronaca ci mette davanti agli occhi. Ma all’approssimarsi della
Giornata internazionale contro la Violenza sulle donne, dobbiamo
tornare a guardare a che punto è il mondo, le società e le culture in
cui viviamo e dobbiamo tornare a unire le nostre voci, in maniera
forte, chiara e comune.

Abbiamo
messo al centro dei nostri ultimi confronti questa ricorrenza e
sentiamo il bisogno di rafforzare la rete che abbiamo intrecciato tra
gruppi maschili, gruppi femminili e gruppi misti sul tema della
relazione tra i generi.

Il fenomeno
della violenza maschile sulle donne presenta ancora un conto delle
vittime troppo alto. Non dobbiamo smettere di far sentire la nostra
voce. Dobbiamo essere presenti, visibili con la nostra testimonianza,
ancora troppo diversa ed isolata, in questa giornata in cui tutto il
mondo riflette, protesta, grida contro il silenzio e l’indifferenza,
contro le soluzioni facili, contro l’ipocrisia. Facciamo sentire la
nostra voce e troviamo lo slancio e la forza per l’ennesimo sforzo di
costruzione di dialogo in una società che ci vorrebbe sempre più
individui isolati, sciolti, incapaci di pronunciare parole di impegno e
di denuncia e di incidere e trasformare la realtà.

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.